Friedrich Nietzsche. La prima ricezione Stampa E-mail

Alessandro Fambrini

Friedrich Nietzsche
La prima ricezione


Istituto italiano di studi germanici, pagg.239, s.i.p.

 

fambrini nietzsche  IL LIBRO – Nell'ambito della ricezione di Friedrich Nietzsche fu importante il ruolo di alcuni autori e intellettuali scandinavi come il danese Georg Brandes e lo svedese Ola Hansson, che furono tra i primi a occuparsi di Nietzsche e a presentarlo al pubblico europeo con articoli e rassegne pubblicati sulle riviste tedesche di più ampia diffusione tra il 1889 e il 1893. La prima ricezione di Nietzsche si configura dunque come un fenomeno scandinavo prima che tedesco. L'obiettivo di questo studio è di recuperare le fonti nordiche, dimenticate a causa del rapidissimo evolversi delle fortune nietzscheane in Germania.

  DAL TESTO – "Se la centralità di Brandes come punto di riferimento del mondo nordico in Germania rappresentava una circostanza indiscussa, fu tuttavia l'opera di un altro scandinavo, lo svedese Ola Hansson, a presentare per prima al pubblico tedesco la riflessione di Nietzsche entro un quadro che voleva essere organico ed esaustivo. Hansson, nato a Hönsinge, in Scania, nel 1860, aveva studiato filosofia a Lund all'inizio degli anni Ottanta, trascorrendo parte del suo tempo nella vicina Copenaghen, polo di attrazione anche per la confinante regione svedese, e intrecciando relazioni stimolanti con numerosi esponenti della vita culturale della capitale danese. Le sue prime pubblicazioni (le raccolte di liriche Dikter e Notturno uscirono, con discreto successo, rispettivamente nel 1884 e nel 1885) attrassero l'attenzione della critica e l'interesse, tra gli altri, dello stesso Georg Brandes, che Hansson iniziò a frequentare - dapprima in via epistolare e quindi anche personalmente - come era quasi inevitabile in quel contesto e in quell'epoca, e gli permisero di ritagliarsi nella Svezia degli anni Ottanta uno spazio come poeta e critico letterario, con una serie di articoli, apparsi soprattutto sulle colonne della rivista «Fremat» di Göteborg e in parte raccolti in Literära silhoutter ("Silhouette letterarie", 1885), che dalla prospettiva scandinava si allargavano a indagare il più vasto panorama europeo e i fermenti che lo animavano."

  L'AUTORE – Alessandro Fambrini si è laureato in Lingue e letterature moderne presso l'Università di Pisa, perfezionandosi poi in lingua e letteratura tedesca presso l'Università di Pavia. Dal 1995 lavora presso l'Università di Trento. Si è occupato di letteratura tedesca dell'Ottocento con saggi e articoli su Tieck, Heine, Hebbel, Stifter, Wagner, Nietzsche, e con la monografia "L'età del Realismo" (Roma, Carocci 2006). Si è occupato anche di letteratura del Novecento con saggi su Wedekind, Rilke, Thomas Mann, Trakl, Friedell, Kafka, Mühsam e Hugo Ball, e con il volume "La vita è un ottovolante. Il circo nella letteratura tedesca tra Ottocento e Novecento" (Campanotto, Udine 1998).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Capitolo 1. Georg Brandes e Friedrich Nietzsche: due viandanti lieti d'essersi incontrati - Capitolo 2. Un radicalismo aristocratico - Capitolo 3. Ola Hansson, Brandes e Strindberg: Nietzsche come sistema - Capitolo 4. Un radicalismo pangermanico - Capitolo 5. "Quella tipica vecchia zitella". Nietzsche, Ibsen e il dibattito sul naturalismo - Capitolo 6. Dopo Nietzsche: Elisabeth Förster-Nietzsche, Konrad Simonsen – Conclusioni. Brandes, Hansson e le conseguenze – Bibliografia - Indice dei nomi