Francesco Pucci e l'Informatione della religione christiana Stampa E-mail

Mario Biagioni

Francesco Pucci e l'Informatione della religione christiana

Claudiana Editrice, pagg.139, € 13,00

 

biagioni pucci  IL LIBRO – L'Informatione della religione christiana è una delle due sole opere che Francesco Pucci riuscì a pubblicare nel corso della sua vita. Scritta in lingua volgare, venne stampata in Inghilterra alla fine del 1579, ma era rivolta al pubblico italiano. Il piccolo formato del libro lo rendeva adatto alla diffusione clandestina e alle difficoltà di un lungo viaggio. Gran parte delle copie erano dirette, oltre che a Parigi e Lione, soprattutto a Padova, Ferrara, Venezia e forse Roma. La censura ebbe buon gioco nel requisire quasi tutti gli esemplari durante il percorso; pochi giunsero a destinazione, tanto che l'opera risulta oggi estremamente rara. Un dispaccio di anonimo che monsignor Anselmo Dandino, nunzio apostolico a Parigi, inviava in data 31 gennaio 1580 al cardinale Tolomeo Galli, segretario di Stato sotto il pontificato di Gregorio XIII, descrive quale sarebbe stato il loro avventuroso itinerario: «Quel Francesco Pucci Fiorentino, che ultimamente fece stampare quei libri in Inghilterra, sono advertito che ne ha fatto una balletta di circa 500 perché vadino a Padova, a chi per ancora non so bene; lo saperò con il primo; la qual balletta l'ha già consegnata ad un Nicolò de Gozz, mercante ragugeo residente in Londra, perché la mandi con le sue gran balle di panine per mare a Amborgho, dove lì saranno aperte queste gran balle che si fanno per la commodità de le navi; et di lì poi per terra con la condotta vanno per il paese de' Sgvizzeri in Italia. Li condottieri mi dicono esser Milanese, et deve capitar a Ferrara».
  L'Informatione è composta di 48 brevi capitoli, per un totale di 196 paginette alte 11 cm e larghe 7,5. Si tratta di uno dei testi più interessanti del radicalismo religioso cinquecentesco, per due sue peculiarità. La prima consiste nel fatto che propone una intesi complessiva della dottrina cristiana, partendo dalla definizione dell'essenza di Dio e dalla creazione del mondo visibile, per giungere sino al significato dei sacramenti e dei riti, all'invocazione di un concilio universale, alla proclamazione dell'imminente avvento del millennio. L'altra prerogativa è rappresentata dal suo carattere operativo. L'Informatione si propone infatti di chiamare a raccolta tutti i "veri" cristiani, ovunque dispersi sotto il peso delle "chiese" visibili, perché diano vita a una comunità, con le sue norme, unita nello spirito evangelico e determinata ad avviare autonomamente quel concilio che la curia romana voleva invece evitare con ogni mezzo.

  DAL TESTO – "L'Informatione è un libro contro la ierocrazia romana e rivolto alla comunità nascosta dei veri credenti, ovunque si trovino. Il capitolo quarantasettesimo ne chiarisce la funzione. Esso è dedicato al problema della sorte di coloro che sono vissuti e ancora vivono in questo periodo dominato dall'empietà degli ecclesiastici e dalla confusione delle sette in disputa tra di loro. Si tratta di condizioni sfavorevoli alla conoscenza della verità, che potrebbero indurre a pessimismo circa le sorti del genere umano. Eppure Pucci si era battuto per sostenere l'idea che gli uomini sono destinati alla salvezza sino dalla nascita e, una volta raggiunta l'età adulta, godono della luce della ragione naturale come guida verso la verità. La lettera a Niccolò Balbani in Ginevra conteneva un'appassionata difesa di queste idee. Come potevano conciliarsi l'iniquità dei tempi e l'infinita misericordia divina? La via larga per il paradiso e gli ostacoli sempre più difficili da superare che il percorso della storia poneva innanzi ai fedeli? In realtà la vera religione è invisibile e interiore, quella corrotta invece porta il disordine nei riti esteriori e nelle chiese visibili."

  L'AUTORE – Mario Biagioni ha studiato Storia moderna a Firenze e insegna Materie letterarie e Latino a Pistoia. È membro del Comitato scientifico della Collana Studi storici dell'editrice Claudiana.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - 1. «E le stelle del cielo caddero a terra»: origini di un libello antiromano - 2. Traffici di affari e di idee: Lione e Parigi - 3. L'ampiezza della chiesa di Dio, l'angustia di quella degli uomini: Oxford e Londra - 4. Il foro di un dibattito universale: Basilea - 5. Il secondo soggiorno inglese e l'Informatione della religione christiana - 6. Il programma di un concilio libero e senza preclusioni - 7. Una religione conforme «alla miglior filosofia di tutte le nationi del mondo» - 8. L'infermità dell'uomo nella «battaglia di questa vita» - 9. Una religione senza misteri - 10. La chiesa nascosta dei veri cristiani - 11. L'attesa del millennio - 12. L'Informatione e la Forma d'una republica catolica - 13. In Europa - Nota al testo - Francesco Pucci, Informatione della religione christiana - Ai lettori vaghi del vero - Capitolo I. Del essenza d'un solo Dio, Padre, Figliuolo e Spirito santo - Capitolo II. Della qualità, o vero natura di Dio - Capitolo III. Della fede in Dio - Capitolo IV. Che lo spirito di Dio è in tutti gli huomini rationali - Capitolo V. Delle testimonianze et memorie che restano al mondo delle persone divinamente intendenti, che ci sono vissute - Capitolo VI. Della natione hebrea eletta in particulare a guardia delle storie et revelationi divine, et a publicarle - Capitolo VII. De libri del Vecchio e del Nuovo Testamento, o vero della Vecchia e della Nuova Lega - Capitolo VIII. Delle persuasioni particulari - Capitolo IX. Del origine delle creature invisibili et loro natura libera - Capitolo X. Delle creature invisibili angeli et diavoli, et origine del male - Capitolo XI. Della creatione del mondo visibile - Capitolo XII. Della creatione del huomo e principato datogli nelle cose basse, con legge di quel che doveva fare o non fare - Capitolo XIII. Dalla disubbidienza de' primi parenti, per inganno dello spinto avversario di Dio - Caput XIV. Del accidente di falsa scienza del bene e del male, che venne ne gl'animi de gl'huomini a cagione di questo primo fallo - Capitolo XV. Degli accidenti venuti a' corpi humani a cagione del primo peccato - Capitolo XVI. Della maladitione et calamità venuta in terra et nelle creature suggette all'huomo a cagione d'esso peccato - Capitolo XVII. Che le facultà dateci da Dio restarono turbate ma non annullate, per i sopradetti accidenti - Capitolo XVIII. Della speranza di vittoria lasciato da Dio alla humana schiatta - Capitolo XIX. Che la parte divina restò negli huomini più forte che quella dello avversario, onde nessuno perisce, se non per propria colpa e volontà - Capitolo XX. Che tutti i mortali sono in istato di gratia et di salute innanzi al uso della ragione et al pericolo della diffidenza - Capitolo XXI. Che il lume che illumina ogn'huomo che viene in questo mondo è trascurato dalla gente che si compiace di vivere al buio, cioè del vulgo tenebroso - Capitolo XXII. Che tutto l'humano lignaggio si divide in due schiatte, dopo che gl'huomini hanno l'uso della ragione: una di ben nati, chiamati figliuoli di Dio; l'altra di mal nati, detti figliuoli di huomini - Capitolo XXIII. Che pe'l mondo risuonano le divine ammonitioni et prediche per consolatione de divoti et per ridurre gli sviati a migliore vita - Capitolo XXIV. Che fu ordinato, fino da principio del mondo, il settimo giorno per il riposo sacro, il che è stato poi continuato sempre - Capitolo XXV. Che fino da principio del mondo i mortali hebbero inspiratione di offerire a Dio de' loro frutti - Capitolo XXVI. Che instinto di sacrificare hebbero i mortali fino da principio del mondo, et che segni di favore dava Dio per mostrare se il sacrifitio era gradito o no - Capitolo XXVII. Che la venuta del signore per gastigare i malvagi et liberare i buoni è stata predicata fino da principio del mondo - Capitolo XXVIII. Dello stato dell'anime di quei che morirono innanzi al trionfo del Messia - Capitolo XXIX. Dell'eletione d'Abrahamo et suoi posteri, de' quali è uscito il Messia quanto all'humanità - Capitolo XXX. Delle leggi morali, cirimoniali, matrimoniali et politiche date per mano di Moise - Capitolo XXXI. Della natività del Messia et del suo nome et titolo, che ne dichiara i suoi ufitii et benefitii - Capitolo XXXII. Che Giovambattista, precursore del Messia, lo manifestò al suo popolo con la lavanda et battesimo d'acqua, per ordine divino - Capitolo XXXIII. Qual è la forma et sustanza del christianesimo, ne' particulari che ne fanno professione, et somma della legge secondo la quale Christo giudicherà gl'huomini - Capitolo XXXIV. Del sacrifitio di Christo acceso di divina charità, per lo quale noi semo netti delle humane infermità et habbiamo la primitia dell'immortalità - Capitolo XXXV. Che Christo è salito in cielo et risiede alla destra di Dio - Capitolo XXXVI. Che Christo trionfò in cielo et sparse molti doni spirituali et divini negl'huomini divoti che gustavano lo evangelio - Capitolo XXXVII. Della diversità de' doni spirituali, et quel ch'è commune a ciascuno vero christiano, che lo assicura che egl'è fornito dello spirito di Christo - Capitolo XXXVIII. Regola di provare gli spiriti et sensi, per discernere quel ch'è da Dio o no, nel giuditio delle cose particulari che occorrono giornalmente - Capitolo XXXIX. Che i peccati et difetti humani non sono imputati a quei che vivono secondo lo spirito santo, come al incontro la malitia contra lo spirito santo non è remissibile - Capitolo XL. Che lavanda ordinò Christo, per consecrare a Dio rinovellati et puri quei che fanno professione d'ammorzare l'affetione humana et carnale, et ravvivare la divina e spirituale - Capitolo XLI. Della santa cena ordinata dal signore et usata da gl'apostoli per rinovare la memoria del corpo del Messia dato a morte, e del suo sangue sparso per noi - Capitolo XLII. Che ufitii ecclesiastici furono approvati da gl'apostoli, et come ei raccommandarono sopra tutto la profetia, per instruire divinamente il popolo - Capitolo XLIII. Che la maggioranza et risolutione delle deliberationi appartiene al concilio degli spirituali fedeli - Capitolo XLIV. Della eletione de' vescovi, diaconi et alti ufitiali per servire al governo della chiesa - Capitolo XLV. Che ammonitioni fratterne et che scomunica si deve usare tra i christiani per ordine divino - Capitolo XLVI. Del antichristianesimo che crebbe col christianesimo et si fece grandissimo dopo la morte degl'apostoli - Capitolo XLVII. Come si dee giudicare di quelli che sono vissuti et vivono durante l'impietà degli ecclesiastici et la confusione di diverse sette e religioni - Capitolo XLVIII. Che Christo tornerà a soggiogare i suoi nimici et rinnovare i santi et regnar con essi felicemente molti secoli et finalmente a fare l'ultima rinovatione et il giuditio et consegnare il regno al padre eterno - Avvertimento al lettore - Indice dei nomi