Ascesa e declino. Storia economica d'Italia |
Emanuele Felice
IL LIBRO – «Se la storia dell'economia italiana può insegnarci qualcosa, la strada per evitare il declino non può che essere una: dotarsi degli stessi fondamentali su cui poggiano le economie forti del continente. È la strada più difficile da seguire per la classe dirigente − politica e imprenditoriale − e per questo è ancora più importante che l'opinione pubblica ne sia consapevole» DAL TESTO – "Di fronte alla crisi, l'Italia fascista si caratterizza quindi per una combinazione di politiche finanziarie moderatamente espansive e di politiche monetarie ortodosse, o restrittive. Il risultato è deludente. Secondo le nuove stime, dal 1932 al 1938 il Pil per abitante crebbe in totale dell'8,6% (per un incremento annuo di appena l' 1,4%). Si tratta di un dato peggiore di quello di tutti gli altri paesi avanzati, indipendentemente dalle politiche adottate: nello stesso periodo il reddito per abitante della Germania hitleriana, che tipicamente scelse politiche monetarie e fiscali entrambe espansive, aumentò di ben il 49%; gli Stati Uniti, che pure ebbero una politica monetaria restrittiva e una fiscale non più espansiva di quella italiana, crebbero del 25% (cioè quasi il triplo dell'Italia); con politiche speculari a quella italiana, espansive in ambito monetario e ortodosse in campo fiscale, il Regno Unito raggiunse una crescita del 22%, il Giappone del 25%; la Francia, che pure scelse l'ortodossia sia in campo monetario sia in campo fiscale, se la cavò con un 13%, comunque migliore del risultato italiano; ma è da menzionare anche il successo dell'Unione Sovietica, che ebbe politiche espansive e il cui reddito per abitante dal 1932 al 1938 aumentò del 49%, eguagliando quindi la Germania nazista ((ma in questo caso il successo è ancora maggiore se confrontato sull'intero decennio 1929-1938, dato che l'Urss non fu colpita dalla crisi). L'AUTORE – Emanuele Felice insegna Storia economica nell'Università Autonoma di Barcellona. Con il Mulino ha pubblicato «Divari regionali e intervento pubblico. Per una rilettura dello sviluppo in Italia» (2007) e «Perché il Sud è rimasto indietro» (2014). INDICE DELL'OPERA – Premessa - I. Una prospettiva millenaria (1. L'Italia romana - 2. Dal Tardo-antico al Rinascimento - 3. Verso l'Italia moderna) - II. La nuova storia economica d'Italia (1. Dalla periferia al centro... e ritorno? - 2. Questione nazionale e divari regionali - 3. Dal reddito al benessere - 4. Storia economica e storia d'impresa) - III. L'età liberale (1. Destra e Sinistra storiche - 2. La crisi di fine secolo e l'età giolittiana - 3. Il (lento) decollo del capitalismo italiano) - IV. Guerre e fascismo (1. Guerra e trasformazioni - 2. Recessione e guerre - 3. Il capitalismo italiano: crisi e riorganizzazione) - V. L'età dell'oro (1. Ricostruzione e miracolo - 2. Verso una crescita più inclusiva? - 3. Il capitalismo italiano fra espansione e occasioni perdute) - VI. L'Italia nella globalizzazione (1. L'età dell'argento - 2. L'età del bronzo - 3. Frammentazione e deriva del capitalismo italiano) - VII. Capire le cause dell'ascesa e del declino (1. Uno schema per i cambiamenti economici - 2. Nello schema: la storia economica dell'Italia contemporanea - 3. Per un nuovo «principe»: dall'Italia all'Europa) - Indice delle tabelle e delle figure dell'Appendice statistica online (disponibile nella scheda volume sul sito www.mulino.it) - Indice dei nomi |