Codice delle costituzioni. Volume III Stampa E-mail

a cura di Mario Ganino

Codice delle costituzioni
Volume III
Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Russia


Cedam, pagg.496, € 36,00

 

ganino costituzioni3  IL LIBRO – Questa raccolta contiene, precedute dalle rispettive introduzioni affidate al competente impegno di studiosi che hanno pure curato la versione in italiano dei testi, le Costituzioni di dieci Stati ex "socialisti" (o già di "socialismo reale") europei - tre dei quali, i baltici, appartenuti all'Unione sovietica - entrati a fare parte dell'Unione europea, ma anche quella di un Paese ad essa esterno, la Russia, erede dell'Urss di cui occupa i tre quarti del territorio e contiene circa la metà della popolazione e che al pari degli altri è accolto nel Consiglio d'Europa. Con essa si intendono offrire agli studenti in primo luogo, ma pure agli studiosi, utili elementi di conoscenza, alla base di una comparazione per analogie o differenze, come per queste ultime in particolare avviene ancora con una certa ampiezza per la Russia.

  DAL TESTO – "I Presidenti sono eletti direttamente dai cittadini tranne che in Lettonia in Ungheria e in Estonia (ove se non si realizza l'elezione attraverso una votazione parlamentare si passa ad un'Assemblea speciale composta dei membri del Parlamento e di rappresentanti dei consigli delle amministrazioni locali). Da ultima è pervenuta a tale modalità, nel 2012, la Repubblica ceca, ma essa era già stata accolta nel 1999 in Slovacchia. Nel primo caso le attribuzioni presidenziali sono rimaste invariate, mentre in Slovacchia esse erano state nel complesso addirittura diminuite, a conferma che l'elezione diretta non è stata introdotta in modo specifico per aumentare i poteri del Presidente, ma per altri motivi. Tra questi appaiono preponderanti quelli volti ad una migliore rappresentazione dell'identità nazionale e dell'unità del Paese, nonché in funzione dell'equilibrio dei poteri, senza tuttavia escludere motivazioni più pratiche come il superamento dello stallo in cui ci si era trovati per le difficoltà di Parlamenti di eleggere il Capo dello Stato a causa del loro eccessivo frazionamento, causato soprattutto dalle caratteristiche del sistema elettorale (come era avvenuto in Slovacchia, mentre nella Repubblica ceca aveva destato sensazione l'elezione del Presidente con una maggioranza molto risicata).
  "Nel complesso, si constata la presenza di Parlamenti "forti" (benché se ne tema qualche recente indebolimento), ma pure di Governi che esercitano la loro missione, accanto a Presidenti che comunque non sono ridotti ad un ruolo cerimoniale. I Parlamenti in particolare, in maggioranza monocamerali (sei su dieci) possono venire sciolti in casi circoscritti, indicati dalle rispettive Costituzioni, generalmente in relazione alle vicende dell'investitura dei Governi o comunque di natura fiduciaria, talora anche per gravi difetti di funzionamento che non consentono di prendere importanti decisioni o per la mancata approvazione del bilancio o quando il voto popolare di revoca del Presidente non ha avuto esito positivo (in Slovacchia, ma non in Romania) o addirittura per auto scioglimento. Nella Costituzione della Lettonia invece i casi di dissoluzione non sono specificati, ma il Presidente deve sottoporre la relativa proposta a referendum popolare e dimettersi se questa viene respinta. Quanto ai Governi, esclusi gli stati di eccezione, di norma essi non appaiono dotati del potere di adottare atti con forza di legge: una rilevante eccezione è rappresentata dalla Romania, mentre un potere più circoscritto è quello presente in Lettonia; inoltre nei Parlamenti a struttura bicamerale essi intrattengono le relazioni fiduciarie con la sola camera bassa o come in Romania, con le due camere in seduta congiunta."

  IL CURATORE – Mario Ganino insegna Diritto pubblico comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università Statale di Milano. Tra i suoi libri: "Dallo Zar al Presidente. Ricostruzione del modello di governo della Russia fra trasformazioni costituzionali e continuità" (Cuesp, 1999), "La Costituzione della Russia a dieci anni dalla sua adozione" (curato con A. Di Gregorio e C. Filippini, Giuffrè, 2005) e "Russia" (il Mulino, 2010).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - La Costituzione della Bulgaria (1991), a cura di Caterina Filippini - La Costituzione dell'Estonia (1992), a cura di Mauro Mazza - La Costituzione della Lettonia (1922), a cura di Mauro Mazza - La Costituzione della Lituania ( 1992), a cura di Mauro Mazza - La Costituzione della Polonia (1997), a cura di Jan Sawicki - La Costituzione della Repubblica Ceca (1992), a cura di Angela Di Gregorio - La Costituzione della Romania (1991), a cura di Mario Ganino - La Costituzione della Slovacchia (1992), a cura di Angela Di Gregorio - La Costituzione della Slovenia (1991), a cura di Francesca Romana Dau - La Costituzione dell'Ungheria (2011), a cura di Giuseppe Franco Ferrari - La Costituzione della Russia (1993), a cura di Mario Ganino