Sergio Giuntini
Marinetti e la "guerra-festa" Futurismo e interventismo sportivo nella Grande Guerra
Bradipolibri, pagg.192, € 13,00
IL LIBRO – Con questo saggio l'autore affronta la Cima Coppi della storia italiana, avvolta nelle nebbie di letture marcatamente contrapposte. Quale significato va attribuito all'evento epocale costituito dalla Grande Guerra? Ci troviamo di fronte all'ultima delle guerre di indipendenza che viene a suggellare un "lungo Risorgimento"? A un elemento della "autobiografia della nazione" contrassegnata da una sostanziale continuità di ambienti, di valori, di aporie e di contraddizioni? A un trauma profondo e irreversibile che mette in moto un processo inarrestabile di disgregazione culminato con la nascita del regime? Per fare luce su questo nodo ineludibile Sergio Giuntini adotta un metodo originalissimo. A ogni tornante sono in attesa uomini di fama e anonimi compagni che si danno il cambio nel narrare le loro esperienze, spesso straordinarie, sempre esemplari nella ricostruzione del clima surriscaldato dell'epoca. Filippo Tommaso Marinetti, del quale il nostro sa di tutto e di più. Lo stato maggiore futurista al gran completo, in procinto di avventurarsi nella "guerra – festa" inquadrato nei ranghi del Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti. L'onnipresente Gabriellino D'Annunzio. Le penne intinte nell'inchiostro interventista dei redattori de "La Gazzetta dello Sport". I reparti di arditi che, "bombe a man e carezze di pugnal", trasferiranno nelle squadre di azione fasciste le loro tecniche di addestramento e di azione, i loro elementi simbolici, i loro cupi rituali.
DAL TESTO – "Avanguardia delle avanguardie, il futurismo fu quella maggiormente provvista d'una lettura complessiva della contemporaneità (dalla letteratura alla pittura, dalla musica al teatro, dalla danza alla moda, dalla cucina alla morale sessuale, ecc.) e più profondamente intrisa di spirito sportivo, di febbrile ansia agonistica. "Agonismo che, da iniziale provocazione estetica, tracimò in accesa passione etico-politica, spingendo Marinetti e il suo manipolo a "scendere in campo" da interventisti all'ennesima potenza e, successivamente, a prender parte attiva - da "atleti e soldati", o viceversa - alla massima competizione fra i popoli e gli stati: la Grande Guerra. Il Big match, la partita di cartello, all'abbrivio del convulso XX secolo: "La partita è magnifica - scriveva Marinetti dal fronte -. Una frenetica passione sportiva ci invade. Il record da vincere è allettante. Siamo pronti a qualsiasi combattimento, ma preoccupati soprattutto di velocità. Evitare ad ogni costo qualsiasi fermata». È la "guerra-festa", la "guerra-sport" di Effetì. In un suo libro, Alcova d'acciaio (1921), il capo futurista tornerà di frequente su quel conflitto. Lo storicizzerà a suo modo. Nell'Alcova d'acciaio (chissà se pirotecnica e lasciva risposta alle Tempeste d'acciaio di Ernst Jünger?), ambientata tra il giugno 1918 e la vittoria del 4 novembre, «non ci sono trincee e guerra di posizione, ma bersaglieri in bicicletta e autoblindate; non la spossante uniformità dei gesti e delle situazioni, ma le corse a perdifiato del nuovo ordigno bellico lanciato allo sbaraglio [...], la pienezza, il trionfo dell'individualità proiettata agli estremi limiti di se stessa»."
L'AUTORE – Sergio Giuntini, storico dello sport, svolge attività di ricerca presso l'Università di Roma Tor Vergata. Autore di numerosi saggi, tra i più recenti si segnalano: "Pugni chiusi e cerchi olimpici. Il lungo '68 dello sport italiano" (Odradek, 2008); "Sport e fascismo" con Maria Canella (Franco Angeli, 2009); "L'Olimpiade dimezzata. Storia e politica del boicottaggio nello sport" (sedizioni, 2009); "Pape Milan Aleppe. Il Milan è un linguaggio di poeti e prosatori" (sedizioni, 2010); "Sport e stile. 150 d'indagini al femminile" con Maria Canella e Marco Turinetto (Skira, 2011). Sempre per Bradipolibri, nella collana UNASCI, ha pubblicato: "Lo sport del nuoto prima delle piscine"; "Gabriele D'Annunzio - L'inimitabile atleta" e "Garibaldi fu sportivo - Il Tiro a Segno dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra".
INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Giovanni Malagò – Presentazione, di Bruno Gozzelino – Prefazione, di Felice Fabrizio – Introduzione - Filippo Tommaso Marinetti, lo sport, la Grande Guerra - Filippo Tommaso Marinetti al fronte: l'esperienza nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti - L'arditismo sportivo-futurista - L'interventismo della "rosea" - Basket-baseball-volley e Grande Guerra - Il pallone in trincea: dalle partite del Natale 1914 al capitano Nevill - Eroi sportivi - L'Hemingway italiano: boxe, Arditi e Grande Guerra - Le Olimpiadi dell'intesa: Pierre De Coubertin, Elwood Brown e i Giochi Militari di Parigi – Conclusioni - Appendice documentaria |