Il mito di Demogorgone |
Marco Barsacchi
IL LIBRO – Demogorgone è il misterioso personaggio, celato nelle profondità della terra, che Boccaccio, nel suo trattato sulla mitologia classica, pone come capostipite degli antichi dèi. Questa figura, che assolutamente non appartiene al pantheon greco-romano, come già mise in evidenza la filologia umanistica, è però rimasta presente, attraverso numerose metamorfosi, negli ambiti più diversi della cultura non solo italiana ma anche di altri paesi. Fino ai nostri giorni. Effetto del prestigio che ebbero in tutta Europa, per almeno due secoli, le Genealogie deorum gentilium di Boccaccio, o della suggestione esercitata da quel nome che sembra avergli conferito una fantastica consistenza che ne va oltre? Così, troviamo Demogorgone in qualche pagina di dotti umanisti, nei mystères francesi, nei poemi cavallereschi italiani e spagnoli, nel teatro e nella poesia elisabettiana, nell'alchimia, nella poesia romantica, in qualche autore del Novecento e, oggi, nei risvolti oscuri della "cultura" new age. Partendo dal trattato di Boccaccio, questo saggio studia la genesi del "mito" nei secoli della tarda antichità, tra gnosticismo e filosofia neoplatonica, nonché i testi nei quali compare prima che nelle Genealogie deorum, e seguendolo poi nelle numerose epifanie che lo hanno fatto arrivare fino a noi. Un'appassionante avventura lungo sentieri poco frequentati, dove cresce l'erba. DAL TESTO – "Se, dunque, come lontana origine di Demogorgon resta il demiurgo del Timeo, siamo indotti a pensare, secondo le indicazioni di Creuzer, che al temuto "signore dei demoni" (divenuto in Teodonzio e Boccaccio "padre degli dèi" - del resto, in ossequio alla formula dell'insegnamento patristico, omnes dii gentium demonia, qui rovesciata) si sia arrivati soprattutto mediante il filtro culturale e religioso della gnosi, che ha visto nel "demiurgo" essenzialmente il dio di questo mondo, artefice insensato delle forme materiali, dio delle tenebre contrapposto al dio superiore luminoso e intelligibile. «Tra ciò che è in alto e ciò che è in basso c'è un sipario. Al di sotto del sipario si produsse un'ombra, e quest'ombra divenne materia», recita con suggestiva immagine un testo di Nag Hammadi. Si verificò, tra il II e il IV secolo d.C., tra Plutarco e Giamblico, una sorta di "demonizzazione del cosmo", determinata dall'incontro nella koinè mediterranea, di tradizioni religiose e mitologie diverse (ebraica, greca, cristiana, siriaca, persiana) che rovesciò completamente l'antropologia e la lucidità ellenistiche. E la sua espressione più tipica, cupa ai limiti della patologia, è rappresentata dalle varie dottrine gnostiche, la cui idea del mondo, dei cieli e dei loro abitanti ha mantenuto poi una grande influenza nella tradizione magica. L'AUTORE – Dopo aver studiato filosofia a Firenze, alla severa scuola di Eugenio Garin, Marco Barsacchi ha svolto attività culturale all'estero per molti anni, frequentando con piacere le più diverse biblioteche, specialmente in Finlandia dove ha vissuto a lungo. Ha viaggiato e anche abitato per qualche anno in Africa settentrionale. Conduce adesso vita ritirata, dedito interamente ai suoi studi: ama dimenticare il tempo presente, seguendo le tracce di miti e storie lontane. Suoi contributi, di carattere sia letterario che storico-antropologico, si trovano in miscellanee, atti e riviste culturali; in anni recenti ha pubblicato: "Il sorriso degli dèi. Mito e realtà in Cesare Pavese" (Roma, Jouvence, 2005); "Cacciate Lorenzo! La guerra dei Pazzi e l'assedio di Colle Val d'Elsa" (Siena, Protagon, 2007); "Una storia fiorentina. Il carteggio Arrighi" (Firenze, Edizioni Polistampa, 2012). INDICE DELL'OPERA – Genealogie deorum gentilium - Le fonti di Demogorgone - Storia di un nome - Tra umanisti e mitografi - Nella poesia cavalleresca - Tra alchimisti e filosofi - Dai Mystères a Corambé - Demogorgone rappresentato - Il Principe delle tenebre - Nella poesia romantica - ...e oltre, fino a oggi - Per un'iconografia di Demogorgone – Bibliografia - Indice dei nomi |