Primo dizionario aereo italiano (futurista) Stampa E-mail

Filippo Tommaso Marinetti – Fedele Azari

Primo dizionario aereo italiano (futurista)

Apice Libri, pagg.230, € 12,00

 

marinetti dizionario  IL LIBRO – Nessun altro movimento culturale come il Futurismo ha sottolineato il proprio legame culturale con il mondo della tecnologia, per contestare l'eredità del passato e per affermare l'idea della contemporaneità. Tra gli anni Venti e Trenta del Novecento l'aviazione viveva in Italia, come nel resto del mondo, il periodo d'oro del suo sviluppo. Filippo Tommaso Marinetti aveva precorso nella sua opera anche questo aspetto della modernità: nel "Manifesto" di fondazione del Futurismo (1909), uno degli elementi che dovevano ispirare l'arte futurista era proprio "il volo scivolante degli aeroplani".
  Il "Primo dizionario aereo", compilato nel 1929 (e poi mai più edito) dallo stesso Marinetti e da Fedele Azari, letterato ma anche pilota aereo, costituisce la prima raccolta sistematica di una terminologia ancora trascurata dai dizionari tradizionali; lo scopo dichiarato è quello di "verbalizzare la già esistente sensibilità aviatoria". Ma poiché il Futurismo è stato innanzitutto un movimento ecletticamente artistico, il Dizionario divenne funzionale anche alla piena comprensione della nuova forma d'arte futurista, l'Aeropoesia, il cui capolavoro rimane "L'Aeropoema del Golfo della Spezia", una delle ultime grandi opere di Marinetti.

  DAL TESTO – "Questo lavoro non poteva essere compiuto così com'è, cioè preciso e vitale ad un tempo, che da noi futuristi con la nostra passione per la velocità e per la nuova estetica della macchina, armata dalla nostra tipica volontà di sintesi e precisione.
  "Molti filologi invece, sedentari e nemici giurati delle macchine veloci si dilettano nell'equivoco e nella confusione di termini e di definizioni ampollose, svuotate d'ogni utilità e piene di una faciloneria barbogia.
  "Aprendo anche il migliore dei dizionari detti moderni vi si trovano mal definiti o inesistenti i vocaboli aeroplano, dirigibile, fusoliera, ecc., mentre ci possiamo ad esempio sollazzare tra codesti vetusti e peregrini aggeggi: abbatuffolare, abbozzacchiare, accapezzare, alloppolare, allucignolare, ammammolare, ammazzocchiare, ammoncellare, appancacciare appilottare, bacelloneria, barbalecchio, barbandocchio, bargellonaccio, bischizzante, bolcionaglia, ecc."

  GLI AUTORI – Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) compì gran parte dei suoi studi a Parigi, affermandosi come poeta in lingua francese. Trasferitosi a Milano fondò la rivista letteraria «Poesia», ma divenne celebre per la pubblicazione sul «Figaro» di Parigi, nel 1909, del "Manifesto del Futurismo" con il quale iniziò l'opera di fondazione del movimento artistico e letterario futurista. Oltre a numerosi manifesti programmatici, scrisse varie opere tra cui "Zang Tumb Tumb" (1914), "L'alcova d'acciaio" (1921), "Novelle colle labbra tinte" (1930), "Spagna veloce e toro futurista" (1931), "L'Aeropoema del Golfo della Spezia" (1935).
  Fedele Azari conobbe Marinetti a Milano e aderì al Futurismo. Nel 1915 si arruolò nel Battaglione Aviatori e conseguì il brevetto di pilota. Nel 1924 divenne, per volontà di Marinetti, Primo Segretario Nazionale del Movimento futurista. Amico di Fortunato Depero, fondò la Casa d'Arte Dinamo-Azari. Firmò alcuni significativi manifesti, tra i quali "Il Teatro Aereo Futurista" e dipinse quello che fu, secondo Marinetti, il primo esempio di aeropittura, "Prospettive di volo".

  LA CURATRICE - Stefania Stefanelli si è laureata nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze con una tesi sulla lingua delle Neoavanguardie discussa con Giovanni Nencioni. Dopo avere concluso il triennio di Perfezionamento in Linguistica italiana, è stata nominata ricercatrice t. i. nella Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale. La sua attività di ricerca si è orientata prevalentemente su tematiche attinenti ai linguaggi letterari e artistici. Ha scritto volumi e articoli sulla lingua delle avanguardie storiche e delle neoavanguardie, individuandone lo scambio continuo tra lingua letteraria e linguaggi delle arti figurative. In questo ambito, un'attenzione specifica è stata rivolta al lessico dei Manifesti e degli scritti teorici del Futurismo. Un altro versante della sua ricerca si è sviluppato nell'ambito dei testi teatrali, per individuarne il caratteristico intreccio tra parlato-parlato e parlato-recitato ed ha prodotto il volume dal titolo "Va in scena l'italiano". Collabora regolarmente con l'Accademia della Crusca, dove ha coordinato l'attività di aggiornamento per gli insegnanti e ha organizzato incontri e convegni sull'italiano teatrale. Ha svolto attività didattica presso il DAMS di Bologna, l'Università per Stranieri di Perugia e la Facoltà di Scienze della Formazione di Firenze.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione – Avvertenze – Dizionario - Voci straniere e corr. voci italiane - Elenco analitico - Nota dell'editore