La soluzione corporativa dell’Attualismo di Ugo Spirito |
Luigi Punzo
IL LIBRO – Suggerita dall'urgenza della crisi economica e influenzata dalle esperienze dell'economia dì piano sovietica come del New Deal americano, la proposta di corporativismo integrale, avanzata da Ugo Spirito all'inizio degli anni '30, costituisce l'espressione più ardita ed estrema del tentativo di rinnovamento della comunità nazionale alla luce dei principi dell'Attualismo: dell'identità di prassi e teoria, di individuo e stato, di economia ed etica. Il rapido, quanto drammatico, esaurirsi della soluzione proposta non ne riduce l'interesse storico e in particolare il merito d'avere acceso in Italia il dibattito sull'economia programmatica, in termini sui quali è necessario più che mai riflettere criticamente per intendere l'influsso che essa ha esercitato ed esercita tuttora sull'evoluzione politica della società italiana. DAL TESTO – "Tutti, a Ferrara, intravidero immediatamente il pericolo rappresentato dalla relazione di Spirito, e la condanna fu unanime. L'accusa era naturalmente di deviazione verso una concezione socialista, accusa per altro da Spirito prevista con molta chiarezza, e da cui egli aveva voluto già in anticipo difendersi. In effetti la proposta di Spirito, nonostante le molte cautele e la esplicita gradualità del disegno che vedeva proiettata nel futuro la sua realizzazione, metteva in discussione, anche se da un punto di vista solamente teorico, uno schema tradizionale e, senza dubbio, fondamentale dei rapporti di produzione, coerentemente trovando nel lavoro l'unico elemento su cui fondare il principio della collaborazione sociale, da dove, poi, discendeva la necessità di considerare diversamente quello che era l'elemento sostanziale del contrasto, la proprietà, almeno se intesa privatisticamente. Se di stato nuovo e di nuova economia voleva parlarsi, doveva assolutamente essere superato lo schema economico-sociale tradizionale, basato sulla proprietà privata. Queste affermazioni scatenarono naturalmente, nell'ambito del Convegno, la reazione più violenta contro Spirito, una reazione che d'altronde è anche una verifica storica di quel giudizio negativo, qui ormai più volte espresso, sulla effettiva capacità di incidenza e sulla effettiva volontà di cambiamento del corporativismo ufficiale. Spirito si difenderà con coraggio, affermando con forza il suo diritto all'autonomia di pensiero, e come scienziato e come filosofo; ma affidando ai politici l'incarico di vagliare i nuovi orientamenti e trarne le dovute conclusioni, viene implicitamente a porre, su un piano di astratta indicazione teorica quella che doveva invece essere la conseguente applicazione dei principi su cui si fondava la sua concezione del corporativismo, e che egli riteneva appartenessero al corporativismo fascista in generale. Significativo risulta in questo senso il discorso conclusivo del Ministro delle Corporazioni, Giuseppe Bottai, che, naturalmente, da accorto politico quale era, tenta una improbabile sintesi delle tesi contrastanti che si erano espresse nel dibattito." L'AUTORE – Luigi Punzo, ricercatore di Filosofia della politica nell'Università «La Sapienza» di Roma, è autore di vari saggi, tra i quali Formalismo, attualismo e scienza del diritto (1976). Ha collaborato e collabora a «De Nomine», «il canocchiale» e «Democrazia e diritto». INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Capitolo I. Esigenze di rinnovamento: critica dell'economia liberale - Capitolo II. I fondamenti della nuova economia - Capitolo III. Dal comunismo gerarchico all'abolizione della proprietà privata - Capitolo IV. Il rapporto con Hegel e Marx - Capitolo V. Dall'economia programmatica alla fine dell'economia come scienza positiva - Capitolo VI. La «Conciliazione» e la crisi dell'attualismo - Indice dei nomi |