Il feroce saracino |
Pietrangelo Buttafuoco
IL LIBRO – Più che la scimitarra, la forbice. Questa era la percezione dell'islam nell'immaginario degli italiani. Le forbici sul fez del Turco napoletano, una delle più fortunate maschere di Totò, la simpatia malandrina del Sarracino cantato da Carosone, o l'alone fiabesco del Saladino della pubblicità Perugina. Da religione residuale l'islam oggi è diventato l'incubo di tutti; bussa alla porta di ciascuno di noi, insinuandosi nella nostra più privata quotidianità. Della strage di "Charlie Hebdo" a Parigi resta un fotogramma: un musulmano che spara a un altro musulmano. Due individui colti nel momento in cui la guerra civile globale diventa – ben oltre l'immagine – un fatto conclamato. Il primo uccide in nome di Allah, il secondo muore invocandolo. È una guerra civile all'interno dell'islam quella che, nel solco delle primavere arabe, dei flussi migratori e del dilagare del terrorismo internazionale, incendia la comunità musulmana. Si chiama fitna ed è la discordia insanabile, una faida che non trova tregua e che trascina nel proprio gorgo tutti. L'Isis cancella coi caterpillar l'antica città di Hatra. Come a Mosul, così a Nimrud. Di duemila anni di storia resta la polvere e una minaccia: la demolizione delle Piramidi in Egitto. Uno scempio messo in atto dai terroristi che non risparmia neppure i luoghi santi della religione di Maometto. E senza risparmiare Mecca dove i fanatici, tra le tante memorie della devozione, non hanno esitato a distruggere la casa del primo califfo dell'islam e anche la dimora di Khadigia, la prima moglie del Profeta, per lasciare il posto a dei bagni pubblici. DAL TESTO – "La rivoluzione è un re-volvere, un ritorno alle origini. Là dove non riescono falce e martello, arriva la scimitarra. Nell'ottobre 1978, Michel Foucault - filosofo, "archeologo della follia" - arriva in Iran e nelle sue corrispondenze, pubblicate in Italia sul "Corriere della Sera", coglie il senso di ciò che, poco dopo, si realizzerà con l'instaurazione della Repubblica islamica e la cacciata di Reza Pahlavi: "Il vero elemento arcaico è la modernizzazione imposta dallo scià." L'AUTORE – Pietrangelo Buttafuoco è nato a Catania. Scrittore e giornalista, attualmente lavora per 'Il Foglio', 'Il Sole-24 Ore' e 'la Repubblica'. Tra i suoi libri, di narrativa e saggistica, "Fogli consanguinei" (Ar, 2001), "Le Uova del Drago" (Mondadori, 2005), "L'Ultima del Diavolo" (Mondadori, 2008), "Cabaret Voltaire" (Bompiani, 2008), "Fimmini" (Mondadori, 2009), "Il Lupo e la Luna" (Bompiani, 2011), "Fuochi" (Vallecchi, 2012), "Il dolore pazzo dell'amore" (Bompiani, 2013) e "Buttanissima Sicilia" (Bompiani, 2014). INDICE DELL'OPERA – Con le scarpe, senza scarpe - Guarda Omar quant'è bello - La rabbia non è musulmana, è araba - Il ritorno della scimitarra - La notte dell'umanità - Sette Torri contro Sette Cieli - L'Amico è il Nemico - Suicidio a Notre-Dame - Ritorno a Roncisvalle - La guerra civile globale - Il Cretino della porta accanto, terrorista e modernista - La Russia della Mezzaluna - Ragazze di nome Maria - Il mattone mancante della casa finita e rifinita è Muhammad - Io di mio ho un nome saraceno - La direzione retta porta alla sfera - Io di mio ho questa lunga storia d'amore - Il giorno la cui misura è di mille anni - Le lingue puntute di un pettine - I tortellini e la certezza del Paradiso |