Sulla guerra civile. La Resistenza a due voci |
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Norberto Bobbio – Claudio Pavone
DAL TESTO – "Una guerra civile non è buona o cattiva in se stessa, come del resto, la guerra esterna. Tanto la guerra esterna quanto la guerra civile rientrano nella stessa definizione generale di guerra come conflitto violento durevole tra corpi collettivi che si organizzano, o sono organizzati, per esercitare la violenza: la violenza iniziale è generalmente, nella guerra esterna, l'aggressione da parte di uno Stato contro un altro Stato; nella guerra civile è l'insurrezione di una parte dei cittadini contro il proprio Stato. L'una rappresenta la rottura dell'ordine internazionale, la seconda, dell'ordine interno. Se una differenza di valore c'è tra le due forme di guerra, dipende dal fatto che via via che si è venuto consolidando il diritto internazionale come diritto tra Stati sovrani, il cosiddetto ius publicum europaeum, ogni Stato ha il ius gladii rispetto agli altri Stati, mentre al cittadino è precluso ogni diritto di esercitare la forza nei riguardi del proprio Stato. Inizialmente, la forza esercitata dallo Stato verso un altro Stato è una forza lecita; la forza, esercitata dal cittadino, o da una parte dei cittadini, contro il proprio Stato è inizialmente illecita. Il giudizio emotivamente negativo che di solito si dà su una guerra civile dipende per lo più dal mettersi dal punto di vista dello Stato e della rituale proclamazione del «sacro» dovere dei cittadini di ubbidire alle leggi. Ma non sono mancate nei diversi tempi dottrine che hanno proclamato all'inverso il diritto di resistenza del cittadino contro il proprio Stato diventato tirannico, o addirittura, come nell'art. 35 della Dichiarazione dei diritti del 1793, il diritto all'insurrezione." I CURATORI – Norberto Bobbio (1909-2004), tra i più grandi filosofi della politica e giuristi del Novecento, insegnò Filosofia del diritto nelle Università di Camerino, Siena e Padova e poi in quella di Torino, dove contribuì a fondare la Facoltà di Scienze politiche, presso la quale fu docente di Filosofia della politica. Nel 1984 venne nominato senatore a vita. Tra i suoi saggi più noti: "Politica e cultura" (1955, n. ed. 2005), "Profilo ideologico del Novecento italiano" (1960, n. ed. 1990), "Il positivismo giuridico" (1961), "Una filosofia militante. Studi su Carlo Cattaneo" (1971) e "Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica" (1994). Presso Bollati Boringhieri è uscito "Franco Antonicelli. Ricordi e testimonianze" (1992). INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di David Bidussa - Sulla guerra civile - Parte prima - Discorso sulla Resistenza (1965), di Norberto Bobbio - I giovani e la Resistenza (1968), di Claudio Pavone - La Resistenza «contestata» (1969), di Norberto Bobbio - La guerra civile (1986), di Claudio Pavone - Le tre guerre: patriottica, civile e di classe (1989), di Claudio Pavone - Le tre guerre (1990), di Norberto Bobbio - Guerra civile? (1992), di Norberto Bobbio - La seconda guerra mondiale: una guerra civile europea? (1994), di Claudio Pavone - Parte seconda - Sedici lettere inedite (1983-2001), di Norberto Bobbio e Claudio Pavone - Indice dei nomi |