Contro (la) natura |
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Chicco Testa con Patrizia Feletig
DAL TESTO – "[...] credo ci sia un ragionamento sbagliato, anzi, più di uno, alla base delle logiche malthusiane e neomalthusiane. Quelle, cioè, che ritengono che le risorse naturali non saranno in grado di sostenere la crescita della popolazione. Prima di tutto perché la consistenza complessiva della popolazione è poco significativa per misurare il suo impatto se non viene combinata con la sua ricchezza. Un miliardo di persone con centomila euro di Pil pro capite consuma più o meno le stesse risorse di dieci miliardi di persone con diecimila euro di Pil pro capite. Anzi, è probabile che i più ricchi consumino meno risorse in proporzione al reddito che ne traggono, grazie a un'efficienza assai maggiore. La quantità di energia che serve per generare un dollaro di reddito è minore nell'Occidente sviluppato che in Cina. Se in Cina si produce l'equivalente di 4,9 dollari di ricchezza con l'equivalente di un chilo di petrolio, con la stessa quantità di combustibile in Italia se ne produce 2,5 volte tanto, in Gran Bretagna 2,3; in Svizzera, dove l'efficienza energetica è particolarmente alta, il rapporto supera il 3, mentre negli Stati Uniti, a metà strada tra la virtuosa Europa e la tigre asiatica, si generano 7,1 dollari per l'equivalente di un chilo di petrolio (Dati 2011 World Bank). GLI AUTORI – Chicco Testa, politico, manager, è stato segretario nazionale e presidente di Legambiente. Ex presidente di Enel, è stato alla guida di diverse società. Giornalista pubblicista, interviene su numerosi quotidiani italiani, fra cui «Corriere della Sera», «Il Foglio», «Il Sole 24 Ore». È autore del libro "Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente" (Einaudi 2008; nuova edizione aggiornata, con P. Feletig, Baldini Castoldi Dalai 2010) e del pamphlet ebook "Chi ha ucciso le rinnovabili?" (con G. Bettanini e P. Feletig 2013). Collabora a on/off, il blog di Assoelettrica. INDICE DELL'OPERA – Breve riassunto per lettori pigri - Contro (la) natura - Fa più danni un'idea sbagliata di 100 decisioni sbagliate – Il laissez-faire naturale - La natura? Quella disegnata da Walt Disney - Un universo di ricambio – Preferisco credere ai miracoli che ai bacilli! - La «fabbrica» dell'ambiente - Quante Nature ci sono? - «Ground Control to Major Tom» - Bang! - Niente da dichiarare? - Dov'è il libretto delle istruzioni? - «La natura è il dio dei mascalzoni» - «Le smanie per la villeggiatura» - La natura come piace a noi - Amo la benzina e le onde elettromagnetiche - Pulp Nature (Fiction) - Prima sicuro, quindi bello - Madre o matrigna? - Il gene è egoista – Fuoco amico - La torta di Nonna Papera - Ai calabresi, solo cipolle - Meglio il salame del formaggio – Cialtroterapia - Ci credo, allora funziona - T'ammazzo o ti curo? - È morto facendo ciò che voleva: non vaccinarsi - Grand Cru o vino onesto? - Zappa, forca e rastrello - Sull'autobus dei diversamente ricchi - I geni non conoscono frontiere - La caccia alle streghe – Piante condannate a morte - Big is beautiful - Distribuire grano o preservativi? - Consumiamo un pianeta terra e mezzo. O no? - «L'aria delle città rende liberi» - Inquinante a chi? - Chi facciamo scendere dall'autobus? – Le balene ringraziano il petrolio - Ma la natura è di destra o di sinistra? - Uno, nessuno e centomila «diritti naturali» - Codice divino? - Il convitato di pietra – Post Scriptum - Natura al guinzaglio - Dal naturale all'artificiale, imitando la natura - L'utopia? Cancellare l'evento più naturale: la morte - Il vaso di Pandora - Contro natura o secondo natura? - Salviamo il pianeta! (o salviamo noi stessi) - Ma che belle catastrofi! - Qual è la peggior malattia? La povertà! - La legge delle conseguenze inattese – L'ambientalista collettivo - La liturgia del Paradiso perduto - Quando il piccolo è inutile: i placebo ambientali - La lobby degli eco-catastrofisti - Il Politburo dell'ambiente - La fatwa del movimento ambientalista – Il buon senso, questo sconosciuto - Meglio preoccupati che vivi - Si muore più in cucina che di... - Esageriamo! Tanto non costa niente - Conclusione pretenziosa |