Il Trattato di pace 10 febbraio 1947 Stampa E-mail

Maria Ballarin

Il Trattato di pace 10 febbraio 1947
nei programmi e nei testi scolastici di storia


Leone Editore, pagg.192, € 20,00

 

ballarin trattato  IL LIBRO – Nel 1915 l'Italia entrò in guerra per annettersi il Trentino Alto Adige, una parte del Friuli e la Venezia Giulia. All'indomani del secondo conflitto quest'ultima regione venne quasi del tutto annessa alla Repubblica Federale di Jugoslavia in un modo così violento e traumatico da determinarne il pressoché totale spopolamento; i confini nazionali vennero sanciti solo nel 1975. Ma è soltanto dalla dissoluzione del confinante stato socialista nel 1995 che queste importanti vicende sono uscite dall'oblio a cui sono state colpevolmente condannate per mezzo secolo da una congiura del silenzio attuata da tutte le istituzioni del nostro Paese.
  Questo studio cerca di ricostruire le responsabilità del mondo culturale e scolastico italiano che hanno concorso a rimuovere dalla coscienza collettiva nazionale una tanto significativa pagina della sua storia.

  DAL TESTO – "Tali gravissimi fatti non furono sufficienti a far mutare idea alle Grandi Potenze, che respinsero tutte le osservazioni sulle clausole territoriali, economiche, militari, coloniali e relative alle riparazioni di guerra e votarono il Trattato il 9 ottobre 1946, ferme restando possibili rifiniture fino alla firma definitiva.
  "La richiesta di un plebiscito da tenersi nella Venezia Giulia naufragò definitivamente e invano il CLN della regione, il Comitato clandestino di Capodistria e il Vescovo di Parenzo-Pola Monsignor Radossi inviarono disperate richieste d'aiuto tanto all'Assemblea Costituente che al Presidente Truman, insistendo ancora in tal senso.
  "L'unica contropartita all'umiliante trattamento a cui venne sottoposta l'Italia consistette nella garanzia di essere ammessa quale membro all'assemblea dell'ONU. Tale circostanza si verificò appena nel dicembre 1955.
  "La stesura definitiva del Trattato venne siglata il 4 dicembre 1946. Al governo italiano spettava la firma e all'Assemblea Costituente la successiva ratifica; nello stesso mese il Comitato di Liberazione Nazionale di Pola dichiarò aperto l'Esodo.
  "Il 10 febbraio 1947 il rappresentante del governo italiano Antonio Meli Lupi di Soragna firmò il Trattato di pace, che entrò in vigore il 15 settembre dello stesso anno.
  "Tutto il paese entrò in lutto: bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici, sciopero generale di dieci minuti al momento della firma, sirene spiegate e silenzio avvolsero l'Italia. Accese manifestazioni popolari e titoli di tutti i giornali accompagnarono questi giorni di mortificazione e dolore. "Trieste e il confine orientale erano considerati la privazione più amara".
  "Quando nel luglio 1947 l'Assemblea Costituente fu chiamata alla ratifica, mancarono i 5 deputati della provincia di Bolzano e i 13 deputati dei collegi della Venezia Giulia, che rappresentavano in tutto un milione di italiani. In questi territori, nel giugno '46, a causa della occupazione militare americana e jugoslava, non si erano potuti svolgere i comizi elettorali. Quindi l'Assemblea Costituente lavorò priva di ben 18 seggi sin dalla prima riunione del 25 luglio 1946."

  L'AUTRICE – Maria Ballarin Salvatori, laureata in Filosofia e in S. Teologia, insegna Religione presso il Liceo scientifico statale "S. Cannizzaro" di Roma. Collabora con le associazioni storiche dell'esodo giuliano-dalmata, con particolare attenzione alla diffusione della conoscenza della cultura e storia istriana nel mondo della scuola.

  IL PREFATORE - Giuseppe Parlato è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l'Università degli Studi Internazionali di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. È autore di diversi volumi sul fascismo, sul fiumanesimo e sulla destra italiana del secondo dopoguerra. È presidente del Comitato Scientifico del Centro di Documentazione multimediale sulla cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Giuseppe Parlato - Una guerra contro il tempo. Lo studio della storia e le vicende del confine orientale, di Giorgio Federico Siboni – Premessa - Il Trattato di pace - La Pubblica Istruzione a Trieste dal 1943 al 1957 - La posizione del Partito comunista italiano - La ricerca storica nel dopoguerra - I programmi ministeriali e i manuali di storia - Alcuni manuali e testi storici fino al 1996 - Programmi e manuali scolastici dal 1997 – Synthesis – Documenti – Bibliografia - Sitografia