L'egualitarismo di Filippo Buonarroti Stampa E-mail

Libero Federici

L'egualitarismo di Filippo Buonarroti

Casa Editrice Il Prato, pagg.132, € 10,00

 

federici buonarroti  IL LIBRO – Filippo Buonarroti (1761-1837), pensatore e uomo di rivoluzione, improntò tutto il suo sistema di idee e tutta la sua attività politica al motivo egualitario: solo attraverso esso si possono affrancare gli strati più bassi della popolazione e creare le condizioni per la fondazione di una comunità caratterizzata da giustizia e armonia sociale. La sua opera "Cospirazione per l'Eguaglianza detta di Babeuf", pubblicata nel 1828 durante l'esilio in Belgio, assolve un doppio compito: da un lato, rappresenta un'autentica testimonianza su ciò che la Congiura degli Eguali, nel suo estremo tentativo democratico-popolare, fu realmente; dall'altro, indica al fermento degli scenari risorgimentali, il pensiero egualitaristico-comunistico come possibile sbocco dei contrasti politico-sociali. Tra i primi esponenti della storiografia di matrice democratica, contrapposta a quella di tendenza liberale formulata nelle pagine di Constant, e anticipatore della letteratura socialista del XIX secolo, la figura di Filippo Buonarroti risulta imprescindibile per comprendere alcuni eventi settecenteschi ed ottocenteschi nonché i loro più o meno impliciti legami.

  DAL TESTO – "In carcere il Buonarroti meditò sul corso della rivoluzione, sulla struttura dei gruppi politici che si erano affrontati per egemonizzare lo stesso movimento rivoluzionario, sul rapporto di questi gruppi politici con le masse popolari delle città e delle campagne, sulle cause del fallimento del regime giacobino e sul susseguente riflusso reazionario: è proprio sulla base di questa riflessione politica che il Buonarroti arrivò alla convinzione che la rivoluzione dovesse essere conclusa con l'instaurazione di un sistema egualitario e comunistico. Dall'elemento comunistico non si poteva, per lui, più prescindere. Il toscano passò da una posizione giacobino-robespierristica ad una comunistico-egualitaria, si rese conto che per lavorare alla causa del mondo bisognava abolire la proprietà privata, generatrice della divisione tra ricchi e poveri, detentori del potere e governati sfruttati: "Fu nella prigione del Plessis che il Buonarroti trovò il comunismo al fondo del precedente terrorismo". Inoltre nel Plessis il Buonarroti conobbe molti giacobini: la repressione termidoriana, riempiendo le carceri di robespierristi, democratici e repubblicani, aveva inconsapevolmente fatto di esse un formidabile focolaio di libertà e cospirazione; né si trattò di un fenomeno soltanto parigino: infatti in quello stesso tempo, nella prigione di Arras, il Babeuf, che certamente ancora non conosceva il Buonarroti, meditava di dar vita ad una "Vandea plebea" per dare una base geografica alla rivoluzione dei poveri, che da lì si sarebbe poi estesa a tutta la Francia, e manteneva un fitto carteggio con l'esterno invitando a creare delle legioni rivoluzionarie."

  L'AUTORE – Libero Federici (1978), laureato in Filosofia, è attualmente dottorando di ricerca.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Luciano Canfora - 1. Studi buonarrotiani - 2. La difesa del terrore (2.1. Le origini della storiografia buonarrotiana - 2.2 I rivoli della storiografia buonarrotiana) - 3. Periodo della giovinezza (3.1. La formazione ideologica del Buonarroti - 3.2. L'attività di libraio e giornalista) - 4. Periodo corso (4.1. Buonarroti a Bastia - 4.2 Primo viaggio a Parigi e spedizione contro la Sardegna - 4.3. Secondo viaggio a Parigi, ottenimento della cittadinanza ed incontro con il Robespierre) - 5. Periodo di Oneglia (5.1. Buonarroti Commissario Nazionale ad Oneglia - 5.2. Buonarrori ed il sistema amministrativo - 5.3. Buonarroti e l'economia - 5.4. Buonarroti e l'educazione - 5.5. Azione antifeudale del Buonarroti e suo imprigionamento nel Plessis) - 6. Il carcere e l'organizzazione della Congiura degli Eguali (6.1. Buonarroti e Babeuf verso nuove concezioni comunistiche - 6.2. L'Analyse de la doctrine de Babeuf e la Réponse à M. V.) - 7. I fondamenti ideologici della Congiura degli Eguali (7.1. La comunità dei lavori, dei beni e dei godimenti - 7.2. La sovranità popolare e l'educazione - 7.3. La storia, l'anticostituzionalismo e la dittatura rivoluzionaria) - 8. Azione italiana del Buonarroti nel 1796 (8.1. Il progetto Buonarrotiano-Piemontese - 8.2. Il Fallimento della Congiura degli Eguali - 8.3. La municipalità provvisoria di Alba) - Bibliografia degli scritti del Buonarroti - Riferimenti Bibliografici - Schede Cronologiche