Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro |
Ferdinando Imposimato – Sandro Provvisionato
IL LIBRO – A quasi quarant'anni dal delitto Moro, questo libro rimane il punto di riferimento fondamentale per chi voglia farsi un'idea di quanto successo tra il marzo e il maggio del 1978, quando Aldo Moro fu rapito dalle Br e poi ucciso. I due autori hanno squarciato un silenzio durato molti anni e hanno messo a disposizione di tutti testimonianze, documenti, interrogatori rimasti nei cassetti delle procure e delle commissioni parlamentari per troppo tempo. Da questo libro si può ripartire per provare a chiarire la tragedia politica più grave della nostra storia repubblicana. DAL TESTO – "Il 18 marzo 1978, a solo due giorni dalla strage di via Fani, vede protagonista un brigadiere della polizia e quattro uomini ai suoi ordini e riguarda la base di via Gradoli, dove vivono Moretti, e la sua compagna, Balzerani, entrambi nel commando di via Fani. Gli agenti controllano tutti gli appartamenti degli stabili che sorgono nella via. Bussano anche all'interno 11 di via Gradoli 96. Ma siccome nessuno risponde se ne vanno. L'ordine che questi uomini avevano dal pubblico ministero Infelisi era di perquisire tutti quegli appartamenti. E se in casa non ci fosse stato nessuno, di attendere il ritorno degli inquilini. Ma loro no. Bussano, nessuno risponde e se ne vanno. Come sarebbe cambiata la storia del sequestro Moro se le Br avessero perso la preziosa base di via Gradoli non trentadue giorni dopo il rapimento dell'ostaggio, ma appena due giorni dopo?" GLI AUTORI – Ferdinando Imposimato, come giudice istruttore del Tribunale di Roma, ha seguito l'inchiesta sulla strage di via Fani e il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro. Si è occupato anche di lotta ai sequestri di persona e a terrorismo, mafia e camorra, oltre che dell'attentato al papa. Laureato in Giurisprudenza, comincia a lavorare nella polizia e nel 1964 entra in magistratura. Dopo un periodo trascorso a Milano, va a Roma dove segue le inchieste sui rapimenti, ottenendo la liberazione di numerosi ostaggi tra cui Giovanna Amati e Angelo Appolloni. Istruisce inoltre importanti processi tra cui quello a Michele Sindona. Sua, nel 1981, la prima sentenza-ordinanza contro la Banda della Magliana. Nel 1983 il fratello Franco viene ucciso da Cosa nostra per una vendetta trasversale, il che lo costringe, per motivi di sicurezza, a lasciare l'Italia alla volta di Strasburgo, dove viene designato rappresentante italiano in seno all'Unione europea per i problemi del terrorismo internazionale. A partire dal 1987, per tre legislature, viene eletto al Parlamento come indipendente di sinistra e fa parte della commissione Antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. Rientrato in magistratura, è stato giudice della Suprema Corte di Cassazione, dove ha raggiunto il grado di Presidente onorario aggiunto. È stato presidente della Trio (Transplant Recipient International Organization) ed è direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalità organizzata in Italia. Con Sandro Provvisionato e Giuseppe Pisauro ha scritto "Corruzione ad alta velocità". È autore, per la casa editrice Koinè, di "Terrorismo internazionale", "Vaticano: un affare di Stato" e "La grande menzogna", sugli attentati dell'11 settembre 2001. In Francia è uscito "Un juge en Italie". Per Chiarelettere, sempre con Sandro Provvisionato, ha scritto anche "Attentato al papa", mentre per Newton Compton ha pubblicato "I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia", "La Repubblica delle stragi impunite" e "L'Italia segreta dei sequestri". INDICE DELL'OPERA – Premessa alla nuova edizione – Introduzione - La prigione che nessuno voleva trovare. Ma la polizia di Cossiga sapeva tutto – L'Italia all'epoca dei sequestri. La Procura esautorata – L'agguato. Perché Moro. Chi sparò in via Fani. Parlano Morucci e Faranda - Il Comitato di crisi. Indagini bloccate, tutti piduisti - I consiglieri di Cossiga. Le parole agghiaccianti di Steve Pieczenik - Depistaggi di Stato. La svolta: via Gradoli e il lago della Duchessa - I nemici di Moro. Pesanti avvertimenti. Gli americani non gli vogliono bene – L'enigma dell'Hyperion. Crocevia di terroristi e di traffico d'armi - La lunga mano del Kgb. Schleyer e Payot. La Raf, la Stasi, Markus Wolf e Sokolov - Occasioni mancate. Via Gradoli, la tipografia, Conforto e Dalla Chiesa - Quell'uomo deve morire. Sciascia, Andreotti, Pace e Piperno, la mafia – Conclusioni. Le otto occasioni mancate e la finta ragion di Stato – Documenti - Ringraziamenti |