I pretoriani Stampa E-mail

Jean Lartéguy

I pretoriani

Mursia, pagg.394, € 19,00

 

larteguy pretoriani  IL LIBRO – Al ritorno dall'Indocina, dove hanno affrontato la drammatica prova dei campi di prigionia vietminh, i compagni del capitano Esclavier e di Boisfeuras sono coinvolti in un nuovo conflitto, tra le montagne e il deserto d'Algeria. Dopo tante sconfitte questa maledetta guerra la vogliono vincere. Ad ogni costo.
  Mandati a reprimere la ribellione algerina con tutti i mezzi possibili, i paras francesi fanno tesoro della lezione sulla guerra rivoluzionaria imparata in Indocina. Da centurioni, schierati a difesa dei confini dell'impero francese, si trasformano in pretoriani: la morte di uno di loro li trascina a oltrepassare il quadro dell'azione militare e a «fare politica». Niente sembra sbarrare la strada a questo torrente in piena di uomini determinati, nemmeno la classe politica francese che, ad Algeri o in Francia, aveva pensato di servirsi di loro. Il piano dei pretoriani, incompreso e sconfessato dalla politica, è destinato a fallire. Per gli uomini di Raspéguy il destino è quello di diventare «soldati perduti».
  Un romanzo senza tempo sul mestiere delle armi, lo spirito di corpo, l'onore, la fedeltà alla parola data.

  DAL TESTO – "Tra poco, avrebbe finalmente ricevuto le stelle da generale, lui, il pastorello degli Aldudes. Ma si sentiva stanco. La sua ambizione non era più quella bestia vivace, divorante, che distruggeva tutto dentro di lui. Si era placata, stava diventando accomodante e con il pelo morbido.
  "Quella banda di fanatici non l'avrebbe lasciato dormire in pace. E lui li avrebbe seguiti, perché sapeva bene che avevano ragione loro, per quanto spiacevole potesse sembrare a tutti gli altri colonnelli e generali. E anche a lui.
  "Lo chiamarono al telefono. Un altro gruppo di ribelli aveva superato lo sbarramento alla frontiera algero-tunisina, nonostante i reticolati e i fili dell'alta tensione. Era stato dato l'allarme, ma il grosso era passato. Adesso toccava a lui entrare in azione.
  "Entrare in azione significava correre nel diebel per giorni e notti interi all'inseguimento di fantasmi che svanivano quando si credeva di averli finalmente afferrati, significava sfinire ancor più i suoi uomini, che non ne potevano più. Con il terrore o la persuasione, il risultato era lo stesso, i fellagha avevano messo la popolazione dalla loro parte. Trovavano rifugi, rifornimenti, informazioni. Conducevano quella guerra rivoluzionaria di cui ora si parlava tanto nelle riviste e negli stati maggiori ma di cui nessuno, da parte francese, osava applicare le regole."

  L'AUTORE – Jean Lartéguy (1920-2011), giornalista e scrittore francese, dopo una breve carriera militare ha scritto una cinquantina di libri dedicati soprattutto all'Indocina e all'Algeria, tra cui i massimi capolavori "Les centurions" (1960; "I centurioni", Mursia, 2012) e "Les prétoriens" (1961). Celebre reporter di «Paris Match», per la sua attività giornalistica ha ricevuto nel 1955 il premio Albert Londres.

  INDICE DELL'OPERA – Parte Prima. Le mattine di Algeri - Capitolo Primo. Congedo senza assegni - Capitolo Secondo. Le tre note del rospo di Saint-Gilles-de-Valreyne - Capitolo Terzo. La fine di un mito - Capitolo Quarto. Il corteo de la République - Capitolo Quinto. Gli ammutinati dell'Aletti - Capitolo Sesto. Weekend ad Algeri - Capitolo Settimo. La chouchouka del 13 maggio - Capitolo Ottavo. Quella mattina tutto era possibile - Parte Seconda. Le notti dell'Adrar - Capitolo Nono. La principessa lontana - Capitolo Decimo. La zaouia dello sceicco Sidi Ahmou - Capitolo Undicesimo. Un punto di vista «obiettivo» - Capitolo Dodicesimo. Diario di un settore - Postfazione