Il canto del pane Stampa E-mail

Daniel Varujan

Il canto del pane
Testo armeno a fronte


Guerini e Associati, pagg.137, € 14,50

varujan canto  IL LIBRO – Le ballate popolari non vengono cantate più. Oggi non sappiamo più bene che cosa sia la poesia: e quando la cerchiamo, definiamo come poesia qualsiasi cosa che non sia tecnica, pratica o scientifica. Ma dall'Oriente, dall'Oriente prossimo - dalla penna di Varujan, assassinato nel 1915, agli inizi dell'olocausto armeno - viene un "canto" che ridà alla poesia tutta la sua identità e la sua folgorante differenza dagli altri studi umanistici e dalle altre arti: "Il Canto del pane".
  L'opera del grande poeta armeno Daniel Varujan, qui tradotta integralmente per la prima volta in italiano, potrebbe essere chiamata il "Canto dell'uomo intero", dell'uomo in cui la semplicità terrestre e le potenzialità celesti fanno un tutto armonioso, anzi un tutto di armoniosa reciprocità.
  Nel "Canto del pane" queste due parti dell'uomo si richiamano vicendevolmente, e vicendevolmente si arricchiscono, facendo di lui una sorta di canone musicale, in cui l'individualità e l'eternità s'intrecciano in un canto polifonico. È in questa armonia - che ci può forse ricordare Dante, e il suo itinerario a Dio attraverso la creazione - che la poesia si distingue: l'occhio del poeta, infatti, non vede l'eternità distaccata, lontana, o scissa, ma scopre l'eternità come dimensione di ogni singola componente dell'universo, come sangue del misterioso palpitare della vita.

  DAL TESTO – "Dai villaggi fino agli orizzonti
"si estende la nostra maternità di terra.
"È arrivata la primavera. La neve leggera non basta più
"per nascondere la nostra gravida nudità.
"Ritornate al nostro seno, contadini.
"Le mattine hanno già odore di aprile;
"esplosi dal ghiaccio i ruscelli mormorano;
"dal nostro caldo fianco è già germogliato il narciso.
"Venite; noi aspettiamo le vostre palme piene di seme
"con il silenzioso desiderio delle donne;
"il raggio del sole si è già piantato nei nostri cuori.
"Si riempiranno del conto dei sudori
"le spighe fulve, e noi, quanto godremo
"quando il vomere per la prima volta pigierà le nostre mammelle."

  L'AUTORE – Daniel Varujan (1884-1915) nacque a Perkink (Anatolia). Studiò a Venezia e a Gand, per poi stabilirsi a Costantinopoli, dove pubblicò le raccolte poetiche che lo resero celebre ("Il cuore della stirpe" e "Canti pagani"). Fu brutalmente trucidato all'inizio del genocidio armeno del 1915. "Il canto del pane", il suo capolavoro, fu pubblicato postumo nel 1921.

  LA CURATRICE - Antonia Arslan, padovana di origine armena, ha insegnato per molti anni Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di Padova. È autrice - fra l'altro - di una fortunata analisi dell'opera di Dino Buzzati (1974), e di testi pionieristici sulla narrativa popolare e d'appendice e sulla «galassia sommersa» delle scrittrici italiane dell'Ottocento ("Dame, droga e galline", 1977 e 1986; "Dame, galline e regine", 1998 e 2013). Ha ritrovato le sue radici armene traducendo la straordinaria poesia di Daniel Varujan (1992). Il suo primo romanzo, il bestseller internazionale "La masseria delle allodole" (2004), è stato tradotto in venti lingue e portato sullo schermo dai fratelli Taviani (2007). Il seguito, "La strada di Smirne", è del 2009. Nel 2010 è uscito "Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio", breve e intenso racconto della sua esperienza nel tunnel del coma. Nel 2012, "Il libro di Mush". Infine, ha pubblicato due libri di racconti, "Il cortile dei girasoli parlanti" e "Il calendario dell'Avvento" (2011 e 2013). Sta scrivendo il terzo libro della «trilogia armena».

  INDICE DELL'OPERA – Un poeta è tornato fra noi da lontani confini, di Antonia Arslan – Introduzione (1. Daniel Varujan fra Oriente e Occidente - 2. «E io vado verso la sorgente della luce...») – Nota - Il canto del pane - Alla Musa - Il richiamo delle terre - I contadini - Il giogo - L'aratura - La semina - L'erpice - I primi germogli - Pioggia di primavera - Mari di grano – Papaveri - Il guardiano dei campi - Campo maturo - La mietitura - Raccolgo la messe... - I carri - Il pascolo - Croce di spighe (Sull'altare della Vergine) – Aia - Notte sull'aia - Canto della trebbia – Mezzogiorno - L'abbeveratoio - Il vaglio – Benedizione – Ritorno – Granai - I fienili - Il mulino – Antasdan - (Benedizione per i campi dei quattro angoli del mondo) - Notizia