Governare l'in-umano Stampa E-mail

Rosanna Castorina

Governare l'in-umano
Miti e politiche della razza, biopotere, eugenetica


Aras Edizioni, pagg.230, € 30,00

castorina in-umano  IL LIBRO – Il volume di Rosanna Castorina entra nel cuore del problema fin dal titolo. E si tratta del cuore nero del potere. Questa sua dimensione profonda e oscura è venuta tante volte alla luce nel corso delle vicende politiche del secolo da poco trascorso, da diventare il tema centrale della filosofia politica contemporanea. Di quella, almeno, che non si perde in astrattezze accademiche degne di epoche ben più tranquille. Il potere, ponendo se stesso nella forma del "governare l'inumano", decidendo chi è uomo e chi no, costruendo specifiche categorie di non-uomini e spazi specifici per il loro isolamento, emarginazione ed eliminazione, si identifica totalmente come la dimensione somma dell'in-umanità. Il governo dell'inumano è l'inumano che governa. Minacciando così ogni uomo: ed è una duplice minaccia, quella di poter sempre diventare vittima, e di poter sempre diventare carnefice. Nessuno è al riparo, la questione ci riguarda tutti e sempre. Per questo lo sforzo a cui questo libro ci chiama, di guardare nel fondo più nero del nostro esistere, è uno sforzo di resistenza, un atto supremo di libertà.

  DAL TESTO – "La nascita della biopolitica sposta il baricentro del potere dal problema della legittimità a quello della naturalità del desiderio. Come abbiamo più volte sottolineato, l'aspetto più innovativo e, contemporaneamente, il più pericoloso del potere biopolitico risiede nella lenta iscrizione dei bisogni e delle necessità superflue nel corpo individuale e collettivo. Questo potere microfisico rappresenta la base di quell"'economia dei corpi belli ed in forma" di cui l'autore francese parla a proposito della penetrazione dell'anatomo-politica del corpo nella biopolitica della specie.
  "[...] La popolazione, infatti, in quanto fenomeno dipendente da eventi fortuiti, condotte individuali, cause congiunturali possiede la caratteristica della variabilità. Ma all'interno di variazioni continue è possibile rintracciare della regolarità. Ciò fa sì, ad esempio, che vengano applicate allo studio della popolazione le tecniche previsionali della statistica, della demografia, dell'economia, della matematica. Nel momento in cui la popolazione comincia ad essere intesa come un fenomeno naturale "costante" si produce la sovrapposizione del "dato naturale" con quello "normale" o "normalizzato"; la ricerca di una regolarità considerata "normale", e coincidente con la definizione di ciò che è "naturale", riconduce la variabilità dei fenomeni e la "diversità" delle condotte a scarti differenziali più o meno approssimabili.
  "La popolazione non è una collezione di "sudditi di diritto"; essa è un insieme eterogeneo di fenomeni che si radicano nel regime generale degli esseri viventi. L'ingresso di questo soggetto nelle logiche governamentali dà vita alla sfera "pubblica" come spazio separato dal privato. Il termine "pubblico" diviene fondamentale nel XVIII secolo ed indica la popolazione considerata dal punto di vista delle opinioni, dei modi di fare, dei comportamenti, delle abitudini, delle suggestioni, dei timori, dei pregiudizi, ecc. La popolazione è, dunque, tutto ciò che si estende dalla dimensione biologica della "specie" fino alla superficie di radicamento del pubblico e rappresenta una vasta zona grigia caratterizzata da una molteplicità di realtà sulle quali vengono ad inserirsi nuove tecnologie governamentali ed innovativi dispositivi di potere-sapere."

  L'AUTRICE – Rosanna Castorina (Catania, 1982) è laureata in Sociologia presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Dal 2009 è dottoranda di ricerca in "Filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica" presso l'Università degli Studi dell'Insubria Varese - Como e collabora con la Rivista internazionale di Filosofia politica "Metàbasis". Si occupa di studi foucaultiani relativi a tematiche biopolitiche e bioeconomiche (razzismo, governamentalità, simbolica delle tecnoscienze).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Luigi Alfieri - Introduzione - 1. Il mito della razza: origini teoriche e storia del pensiero (1.1. Le origini settecentesche e gli sviluppi romantici - 1.2. Razza e scienza: le origini dell'eugenetica razziale - 1.3. Razza e mito: il misticismo razziale - 1.4. Lingua, nazione, razza - 1.5. Imperialismo e pan-movimenti) - 2. Il politico e le forme dell'esclusione (2.1. Spazio politico e terzietà - 2.2. Vittima e giudizio - 2.3. Sopravvivenza ed obbedienza - 2.4. Sacertà e sovranità - 2.5. Potere/violenza e colpa - 2.6. Il nemico ed i confini - 2.7. Speranza) - 3. Razzismo, teoria della sovranità e biopolitica (3.1. Disciplina del corpo e biopolitica della specie - 3.2. La psichiatrizzazione dell'anormale - 3.3. Governamentalità e popolazione: il problema della "specie" nell'era della "sicurezza" - 3.4. Genealogia e storia - 3.5. Evoluzionismo biologico e razzismo di stato) - 4. Antisemitismo, totalitarismo, eugenetica (4.1. Dall'antigiudaismo all'antisemitismo - 4.2. Antisemitismo: uno sguardo storico - 4.3. Totalitarismo e consenso di massa - 4.4. La "natura" del male: banalità, colpa e necessità - 4.5. Immunizzazione - 4.6. Eugenetica - 4.7. Campi: "tramonto dell'uomo" e governo dell'in-umano) - Conclusioni - Perché il genocidio diviene la forma "vitale" del conflitto moderno? - Bibliografia