La rivalsa delle scimmie Stampa E-mail

Aldous Huxley

La rivalsa delle scimmie

Gargoyle, pagg.176, € 16,00

huxley scimmie  IL LIBRO – Hollywood, 1948. Bob Briggs, scrittore e regista, ritrova casualmente il soggetto scartato per un film, "La rivalsa delle scimmie", scritto dallo sconosciuto William Tallis. Decide allora, insieme a un anonimo narratore, di contattare lo scrittore, ma scopre che è ormai morto; sarà la famiglia a raccontare la storia dell'uomo.
  Nella seconda parte del romanzo viene data la trascrizione, commentata dal narratore, del soggetto scartato: un espediente famoso, che permette a Huxley di creare una delle più potenti distopie del suo tempo.
  È l'anno 2108. Nuova Zelanda e Africa Equatoriale sono rimaste le sole terre popolate, a seguito di una Terza guerra mondiale che ha devastato il resto del pianeta. Le scimmie, evolutesi a un livello superiore di coscienza, governano sugli uomini ridotti in schiavitù. Ma una piccola comunità di persone, che le radiazioni hanno reso mutanti e che hanno ceduto al trionfo del Male, ha resistito tra le rovine di Los Angeles.
  Il lettore assiste all'evoluzione di tale comunità attraverso gli occhi di un esploratore che è stato catturato, pretesto che consente allo scrittore di descrivere un futuro fantastico ma plausibile, e che rappresenta un'amara critica ai tempi moderni.

  DAL TESTO – "«Progresso e Nazionalismo: ecco le due grandi idee che Lui ha messo in testa all'umanità. Progresso: la teoria secondo la quale è possibile ottenere qualcosa per niente; la teoria che si può guadagnare in un campo senza essere costretti a pagare per tale guadagno in un altro campo; la teoria che tu solo conosci il significato della storia; la teoria che tu sai quello che accadrà tra cinquant'anni; la teoria che, di fronte a ogni esperienza, tu puoi prevedere tutte le conseguenze delle tue azioni; la teoria che l'utopia ti sta davanti, a portata di mano e che, siccome un fine ideale giustifica i mezzi più abominevoli, è tuo privilegio e dovere truffare, depredare, asservire, torturare e uccidere tutti coloro che a tuo giudizio (il quale, per definizione, è infallibile) si frappongono alla marcia in avanti verso il paradiso terrestre. Ricorda la frase di Karl Marx: "La forza è la levatrice del progresso". Avrebbe potuto aggiungere, ma certamente il Maligno non voleva tirare in ballo i particolari alla fase iniziale del procedimento, che il progresso è l'ostetrico della forza. Ne è anzi doppiamente l'ostetrico, perché da una parte il progresso tecnologico procura alla gente gli strumenti per una distruzione più indiscriminata, e dall'altra il mito del progresso morale e politico fornisce le scuse per fare impiego di tali mezzi fino alle estreme conseguenze. Io ti dico, figliolo carissimo, che uno storico miscredente non è che un povero pazzo. Più studiamo la storia moderna, e più evidente ci appare la presenza della mano direttrice del Maligno». L'Arcivicario fa il segno delle corna, si rinfresca con un'altra sorsata di vino e continua. «C'è quindi il nazionalismo: la teoria che lo Stato cui per caso si è assoggettati è l'unico vero dio, mentre gli altri Stati sono idoli falsi; che tutti questi dèi, veri o falsi, hanno la mentalità di giovani criminali; e che qualsiasi conflitto per motivi di prestigio o denaro è una crociata per il bene, il vero e il bello. Il fatto che, in un certo momento storico, tali teorie siano state universalmente accettate costituisce la prova migliore dell'esistenza del Maligno, la prova migliore che Lui ha finalmente vinto la sua battaglia»."

  L'AUTORE – Aldous Huxley (1894-1963) è uno degli scrittori e intellettuali inglesi più im¬portanti della sua generazione. Tra le opere più significative ricordiamo: "Giallo Cromo", "Punto contro punto", "Il mondo nuovo", "Il tempo si deve fermare", "Le porte della percezione" e "L'isola". Grande viaggiatore, soggiornerà in vari paesi, tra cui anche l'Italia, terra natale della sua seconda moglie. Dopo una lunga malattia, muore il 22 novembre 1963, giorno dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

  INDICE DELL'OPERA – I. Tallis – II. Il soggetto