Compendio di storia delle dottrine politiche Stampa E-mail

 Enrico Opocher – Franco Todescan

Compendio di storia delle dottrine politiche

Cedam, pagg.320, € 22,00

opocher compendio  IL LIBRO – Questo 'Compendio di Storia delle dottrine politiche' rappresenta la nuova versione delle 'Lezioni di Soria delle dottrine politiche. Parte generale'del Grande Maestro trevigiano, curata e aggiornata dal suo antico Allievo. Si tratta di un profilo storico di carattere prevalentemente sintetico e orientativo, ma chiaro, formativo e coinvolgente. Pur conservando l'agile impianto originario, la nuova edizione risulta notevolmente arricchita sia per quanto riguarda il testo, sia per quanto riguarda le note. Il testo è stato integrato con pregevoli inediti opocheriani, mentre le note, oltre alle biografie dei singoli autori, contengono una bibliografia aggiornata della letteratura critica disponibile.

  DAL TESTO – "Il problema unitario che sta a fondamento della storia delle dottrine politiche e ne costituisce, per così dire, il filo conduttore, è dunque quello della giustificazione del potere. Allora si può anche comprendere come una storia delle dottrine politiche che voglia seguire il metodo concreto non possa prescindere da un'analisi della struttura sociale, culturale ed economica che l'organizzazione del potere trova nell'ambito delle singole culture. La linea di sviluppo di una storia delle dottrine politiche deve perciò coincidere con la linea di sviluppo dell'organizzazione politica. E qui appare chiaro che la nostra indagine si trova fin dall'inizio a dover prendere posizione tra due diverse interpretazioni e, possiamo ben dire, metodologie della storia. Da un lato, quella che concepisce la storia come una progressione ideale e che conseguentemente valuta le varie fasi dello sviluppo storico in relazione all'orizzonte culturale dal quale lo storico prende le mosse, che rappresenta la concezione astratta alla quale finisce con l'approdare la prospettiva storicistica. Dall'altro, quella che concepisce la storia come un susseguirsi di cicli culturali chiusi, incomparabili nella loro individualità, ed il cui nesso è costituito da un periodo di crisi in cui la dissoluzione di un ciclo pone le premesse per un ciclo nuovo: è la concezione concreta già intravvista dagli Stoici e teorizzata, tra gli altri, in età contemporanea, da Oswald Spengler.
  "Noi riteniamo più esatta questa seconda interpretazione e pertanto svolgeremo il presente lavoro da questo punto di vista, studiando le dottrine politiche in relazione alla peculiare problematica politica ed alle conseguenti strutture a cui ogni ciclo storico o, se si vuole, culturale ha dato luogo, nella sua incomparabile individualità."

  L'AUTORE – Enrico Opocher, filosofo italiano del diritto (Treviso, 1914 – Padova, 2004), allievo di Ravà e Capograssi, fu docente di Filosofia del diritto nell'università di Padova dal 1948 al 1984 (dal 1990 emerito); dal 1976 al 1983 fu presidente della Società italiana di filosofia giuridica e politica. Dall'iniziale interesse per il valore dell'individualità nell'idealismo fichtiano, Opocher si avvicinò ai principi dell'esistenzialismo e della filosofia dell'esperienza di Capograssi e, attraverso la critica agli approcci normativisti, diede vita a una «prospettiva processuale del diritto» in cui l'esperienza giuridica viene concepita come valore sia in senso soggettivistico sia nell'accezione di 'far valere', ossia di rendere più generalmente valide, nel risultato processuale, posizioni soggettive. Tra le opere principali si ricordano: "Fichte e il problema dell'individualità" (1944); "Il valore dell'esperienza giuridica" (1948); "Lezioni di filosofia del diritto" (1949; ultima ed. 1984); "Il problema della natura della giurisprudenza" (1953); "Analisi dell'idea di giustizia" (1977); "Giuseppe Capograssi filosofo del nostro tempo" (1991).

  INDICE DELL'OPERA – Nota introduttiva, di Franco Todescan – Introduzione (1. Metodo astratto e metodo concreto - 2. Il problema della società politica e dello Stato - 3. Classificazione delle dottrine politiche - 4. La giustificazione del potere) - Capitolo primo. Le concezioni politiche delle antiche culture orientali (1. Introduzione - 2. Il pensiero cinese: Confucio e Mencio - 3. Il pensiero indiano: brahmanesimo e buddhismo - 4. Il pensiero ebraico: profetismo e messianismo - 5. La Grecia omerica) - Capitolo secondo. Le concezioni politiche della cultura classica (1. La crisi del V sec. a. C. - 2. Nomos e physis: i Sofisti e l'ideologia democratica - 3. La Repubblica ideale: Platone e l'ideologia aristocratica - 4. La teoria ciclica delle forme di governo di Aristotele - 5. Polis e cosmopolis nell'età ellenistica: stoicismo, epicureismo, utopismo, eclettismo) - Capitolo terzo. Il problema politico nella cultura medioevale (1. Cristianesimo e politica - 2. La posizione polemica di Agostino - 3. Il problema dell'origine del potere - 4. La tesi obiettivistica: Tommaso d'Aquino - 5. La tesi teocratica: Incmaro, Thomas Becket, Giovanni di Salisbury - 6. La tesi dell'autonomia del potere laico: Ugo di Fleury e Bernardo di Chiaravalle - 7. La controversia parigina tra Clero secolare e Ordini mendicanti: Bonaventura da Bagnoregio - 8. La controversia tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello: Giovanni Duns Scoto - 9. La controversia tra Ludovico il Bavaro e Giovanni XXII: Guglielmo di Ockham e Marsilio da Padova - 10. L'autunno del medioevo) - Capitolo quarto. La rinascita del razionalismo politico nella cultura moderna: dal Rinascimento alla Rivoluzione francese (1. Prime espressioni della rinascita del razionalismo politico - 2. Il realismo politico di Niccolò Machiavelli - 3. La moderna teorica della sovranità: Jean Bodin - 4. Le dottrine utopistiche: Moro, Campanella, Bacone - 5. I Monarcomachi - 6. La «Scuola del diritto naturale» - 7. Thomas Hobbes e la teoria dell'assolutismo - 8. John Locke e la concezione liberale dello Stato - 9. Jean-Jacques Rousseau e l'ideologia democratica - 10. Razionalismo politico e ascesa della borghesia - 11. Lo sviluppo ideologico del razionalismo politico e l'evoluzione dello Stato moderno - 12. La Rivoluzione francese) - Capitolo quinto. Il razionalismo politico nella cultura contemporanea: dalla Rivoluzione francese alla fine dell'Ottocento (1. Premessa - 2. Il cesarismo napoleonico e la diffusione dell'ideologia rivoluzionaria in Europa - 3. Le teorie politiche contro-rivoluzionarie - 4. Edmund Burke - 5. Joseph de Maistre - 6. Liberalismo e nazionalismo in Germania - 7. Immanuel Kant - 8. Wilhelm von Humboldt - 9. Johann G. Fichte - 10. Georg W. F. Hegel - 11. Il liberalismo in Francia - 12. Benjamin Constant - 13. Alexis de Tocqueville - 14. Liberalismo e nazionalismo in Italia - 15. Giuseppe Mazzini, Vincenzo Gioberti, Antonio Rosmini, Carlo Cattaneo - 16. Il liberalismo in Inghilterra - 17. Le teorie politiche contro-rivoluzionarie o socialisteggianti - 18. Gracchus Babeuf - 19. Il socialismo utopistico della produzione: Claude-Henri de Saint-Simon - 20. Robert Owen e Étienne Cabet - 21. Il socialismo utopistico del consumo: Charles Fourier - 22. Louis Blanc e Louis-Auguste Blanqui - 23. Il socialismo utopistico dello scambio: Pierre-Joseph Proudhon - 24. La sinistra hegeliana: Ludwig Feuerbach - 25. Il socialismo scientifico: Karl Marx e Friedrich Engels) - Capitolo sesto. Lo scontro tra borghesia e proletariato e il tramonto del razionalismo politico (1. Premessa - 2. La «belle époque» - 3. La filosofia politica del positivismo - 4. Il totalitarismo - 5. Caratteri del totalitarismo in Italia - 6. Caratteri del totalitarismo in Germania - 7. Totalitarismo di destra e totalitarismo di sinistra - 8. Ruolo del Capo e ideologia totalitaria - 9. Tendenze fondamentali della filosofia politica contemporanea - 10. Esistenzialismo positivo ed esistenzialismo negativo - 11. Il cattolicesimo sociale - 12. Giuseppe Toniolo - 13. Luigi Sturzo - 14. Alcide De Gasperi e Guido Gonella - 15. Il neo-marxismo della «Scuola di Francoforte» - 16. Neo-giusnaturalismo e diritti umani)