Simon Winchester
Atlantico Grandi battaglie marine, scoperte eroiche, tempeste titaniche e un vasto oceano di un milione di storie
Adelphi Edizioni, pagg.484, € 32,00
IL LIBRO – Per secoli l'uomo si è rifiutato di affrontare il mare grigio, rombante e tempestoso che si estendeva al di là delle Colonne d'Ercole, abitato da mostri terrificanti come le Gorgoni e i Giganti Centimani o da razze bizzarre come i Cimmeri, gli Etiopi e i Pigmei; solo i Fenici, avidi e temerari, osarono sfidare quelle acque alla ricerca di un mollusco da cui estrarre il colore più ambito dalle élite di potere dell'età classica. Oggi l'Atlantico, nella percezione di molti, non è altro che un piccolo inconveniente, che dura giusto il tempo di un paio di film proiettati durante un volo intercontinentale. Fra questi due estremi sono passati duemilacinquecento anni di esplo¬razioni, guerre, commerci e disastri, attraverso i quali l'oceano ha plasmato le ambizioni e la condotta di marinai, scienziati, mercanti e soldati, venendo visto, a seconda delle circostanze e della sorte, come un alleato o un nemico, una risorsa o un pericolo. Simon Winchester racconta con sapienza e arguzia l'ultramillenaria relazione fra l'Atlantico e gli esseri umani – predatori vichinghi e monaci irlandesi, cacciatori di balene e mercanti di schiavi, posatori di cavi e pirati –, mescolando storia e aneddoto, geografia e ricordi persona¬¬li, scien¬za e affabulazione. Il risultato è un'e¬po¬pea del «mare interno della civiltà oc¬cidentale» maestosa, sorprendente, burrascosa, cangiante – quasi quanto l'oceano stesso.
DAL TESTO – "Nell'arte popolare dell'Africa occidentale la figura di Wata-mama (o Mammywater, "mamma acqua") appare ormai da centinaia d'anni e, con l'inizio della schiavitù, è anche spuntata tra la diaspora africana dal lato occidentale dell'oceano, soprattutto in Brasile. "Wata-mama è di solito raffigurata con la pelle pallida, i capelli biondi, e rivestita di un singolare ornamento di gioielli; ha le pinne come le sirene e di norma un ampio petto nel quale si annida, invariabilmente, un grosso pitone. Secondo gli antropologi l'aspetto dello spirito deriverebbe dal lamantino, un grande mammifero marino dell'Africa occidentale chiamato anche, in maniera un po' irrispettosa, "mucca del mare". "Gli uomini con certe propensioni amano sostenere che lo spirito di Wata-mama risieda in alcune promiscue ragazze di città, in particolare le prostitute – una delle convinzioni che porta i più audaci a rivendicare con le proprie mogli il carattere sacramentale delle loro visiste nei bordelli. La loro fede negli spiriti dell'acqua non ne viene intaccata, ma ben poche mogli africane paiono apprezzare questo genere di argomentazioni."
L'AUTORE – Simon Winchester, nato a Londra nel 1944 e residente oggi negli Stati Uniti, ha pubblicato con Adelphi L'uomo che amava la Cina (2010). Atlantico è apparso per la prima volta nel 2010.
INDICE DELL'OPERA – Elenco delle mappe e delle illustrazioni – Atlantico - Prefazione. La partenza da Liverpool - Prologo. Le origini del presente - I. Dalle Isole della Porpora di Mogador - II. Secche e abissi - III. Oh, quale potenza e bellezza - IV. Qui giace il mare della compassione - V. Coloro che fanno affari sulle grandi acque - VI. Cambiamento e rovina ovunque nel mare - VII. Il trionfo delle mareggiate - Epilogo. Calano le tenebre, svanisce il mare – Ringraziamenti – Glossario – Bibliografia - Indice analitico |