La società degli straccioni |
Max Stirner La società degli straccioni Editrice Clinamen, pagg.68, € 9,90
IL LIBRO – «Anche l’ultimo straccio è caduto, resta la vera nudità, spogliata da tutto ciò che le è estraneo. Lo straccione ha tolto via da sé la straccioneria stessa e con ciò ha cessato di essere ciò che era, uno straccione. Io sono stato uno straccione, ma non lo sono più!». Il volume – esaurito nella prima edizione e ora riproposto in una forma completamente riveduta ed ampliata – raccoglie quel che di più esplosivo c’è nella critica politica, sociale e religiosa di Stirner. Leggendo queste polemiche pagine sul liberalismo, sul comunismo, sullo stato e su Dio ci si può “scottare a quel fuoco” che “appiccato prima del 1848” oggi avvampa, quasi specchio profetico di quanto segna le vicende in cui, nostro malgrado, ci troviamo coinvolti, “ostaggi” di un potere globale che del plebiscitario consenso intorno a presunti “valori condivisi” fa dispositivo di “democra-tico governo”. Stirner ci insegna a non fidarci, ad esercitare una critica spietata e radicale, a far conto soltanto sulla nostra intelligenza e sulle nostre capacità senza delegare ad alcuno diritti di rappresentanza. DAL TESTO – “Noi siamo soliti classificare gli stati a seconda del modo in cui "il potere supremo" è suddiviso. Se ce l'ha uno solo è monarchia, se ce l'hanno tutti è democrazia etc. Ecco qua il potere supremo! Potere contro chi? Contro il singolo e la sua "volontà propria". Lo stato esercita il "potere", il singolo non può farlo. È peculiare dello stato l'attività di potere, ed il suo potere lo chiama "diritto", quello del singolo lo chiama "delitto". Delitto, dunque, si chiama il potere del singolo, e solo grazie al delitto il singolo può spezzare il potere dello stato, se egli è dell'opinione che lo stato non è al di sopra di lui bensì che lui è al di sopra dello stato. [... ] L’AUTORE – Max Stirner (pseudonimo di Johann Caspar Schmidt) nasce a Bayreuth nel 1806. Studia a Berlino, ascoltando corsi di Hegel, Schleiermacher, Michelet. Dal 1839 insegna in una scuola privata di Berlino per fanciulle di buona famiglia. Dal 1842 si fa vedere nel gruppo dei Liberi, che raccoglieva i più noti radicali di sinistra, e comincia a collaborare con giornali e riviste, fra cui la «Rheinische Zeitung», di cui Marx diventerà redattore. Dopo la pubblicazione dell'Unico, si dedica a tradurre Adam Smith e J.-B. Say, esegue lavori di compilazione, finisce due volte in prigione per debiti e infine muore, oscuramente, nel 1856. INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Una spettrale immaterialità, di Fabio Bazzani - Max Stirner, La società degli straccioni - Una introduzione possibile - 1. Un Dio spettrale - 2. La spettrale forma dello stato - 3. Le ipocrisie e gli inganni del presente - 4. L'inganno e la miseria dell'avvenire - Una conclusione possibile
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