Coordinate ermeneutiche di diritto civile Stampa E-mail

a cura di Maurizio Santise

Coordinate ermeneutiche di diritto civile
Aggiornato alla sentenza della Cassazione n. 1361 del 23 gennaio 2014
(risarcimento del danno da perdita della vita)

G. Giappichelli Editore, pagg.XVI-500, € 50,00

 

santise_dirittocivile  IL LIBRO – Le Coordinate ermeneutiche di Diritto Civile si propongono di fornire, in modo lineare e innovativo, una chiave di lettura della recente evoluzione normativa e giurisprudenziale, analizzando i principali istituti del diritto civile, sia mediante il richiamo alle tesi dottrinarie più accreditate, sia e soprattutto attraverso l'esame critico dei più recenti interventi della giurisprudenza di merito e di legittimità.
  La continua tensione esistente tra i tradizionali schemi del diritto civile e l'evoluzione sociale e normativa (si pensi, a mero titolo esemplificativo, alle nuove frontiere dell'autonomia negoziale, alla famiglia di fatto, al rinnovato dibattito sulla natura giuridica del condominio, all'anfibia natura della multiproprietà o alla teorica dei danni punitivi) impone un costante e meditato aggiornamento che, tuttavia, non trascuri mai l'impostazione dogmatica della disciplina sostanziale.
  Il testo è il frutto dell'esperienza di studio e di lavoro del Giudice Maurizio Santise, che ha profuso nell'opera anche i risultati di una sperimentata attività didattica.
  L'opera, alla quale hanno partecipato giovani magistrati e docenti universitari, è impreziosita inoltre da utili riferimenti al diritto romano curati dal Prof. Cosimo Cascione, Ordinario di Storia del diritto romano presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II”.

  DAL TESTO – “La più significativa produzione di obbligazioni da atto lecito si otteneva, in diritto romano ex contractu, cioè da schemi negoziali che si qualificano con il riferimento al contrahere, e dunque al contractus, che, in origine, conformemente ai loro significato etimologico, non indicavano la fonte dell'obbligazione, bensì lo stesso vincolo obbligatorio. Nella giurisprudenza classica, specialmente per l'esperienza desunta dai negozi obbligatori del ius gentium, nei quali l'obbligazione sorge dal consenso reciproco delle parti, venne formandosi la concezione per cui, in ogni negozio bilaterale del commercio, la forza produttiva dell'obbligazione stava nella «convenzione» intervenuta tra le parti. Tale convenzione, in alcuni casi, era, da sola, sufficiente al sorgere dell'obbligazione; in altri, invece, occorreva che fosse rivestita di forme solenni o accompagnata dal compimento di determinati atti. Tipicamente romana è dunque la classificazione che tiene conto del modo in cui dai vari contratti sorge l'obbligazione. Gaio scrive aut ... re contrahitur obligatio, aut verbis, aut litteris, aut consensu (inst. I 3.89; cfr. I. 3.13.2), mettendo con ciò in evidenza che momento determinante per il sorgere dell'obbligazione è, nelle quattro categorie, rispettivamente la consegna di una cosa (re), la pronuncia di parole solenni (verbis), l'impiego di una determinata forma scritta (litteris) o il semplice consenso comunque manifestato (consensu). Così si possono distinguere quindi quattro categorie di contratti: 1. reali, 2. verbali, 3. letterali e 4. consensuali. La tipicità si sostanzia, per le diverse categorie, rispettivamente nelle seguenti figure: 1. fiducia, mutuo, deposito, comodato, pegno; 2. Sponsio/stipulatio e dotis dictio; 3. nomen transscripticium (credito trascritto); chirografo e singrafe (forme scritte importate dal mondo greco); 4. compravendita, locazione, mandato, societas. Restano fuori da questo schema i cd. «contratti innominati» e i «nudi patti». Anche se la giurisprudenza riesce ad allargare l'applicazione degli schemi dei contratti consensuali, soprattutto della locazione e del mandato, rapporti inediti (detti nova negotia, «nuovi negozi»), di fatto già largamente praticati, irruppero sulla scena giuridica in quanto rispondenti a determinate funzioni economico-sociali tra fine Repubblica e inizi del Principato. In mancanza di singoli nomi tipici, questi contratti vengono detti, con espressione risalente alla giurisprudenza medioevale, «innominati».”

  IL CURATORE – Maurizio Santise (Napoli, 1978). Già Magistrato ordinario, ha svolto le funzioni di giudice civile e di giudice per le indagini preliminari. Attualmente è refendario presso il Tar Lombardia (Milano). È Coordinatore scientifico di un rinomato corso per la preparazione al concorso in magistratura con sedi a Napoli e Milano, nonché Direttore scientifico della Rivista telematica Collegium Iuris.

   INDICE DELL’OPERA – Presentazione – Autori – Parte I. Obbligazioni e contratti – 1. L’autonomia negoziale: tracce di un’evoluzione – 2. Gli atti dismissivi dei diritti – 3. Il contratto preliminare nella giurisprudenza – 4. Contratti atipici – 5. I negozi gratuiti atipici – 6. L’anatocismo – 7. Clausole di esclusione della responsabilità e di delimitazione dell’oggetto del contratto – 8. La nullità del contratto tra principio dispositivo e potere officioso del giudice – Parte II. Le garanzie – 1. Le garanzie personali atipiche – 2. Le garanzie in senso lato: le garanzie nel contratto di vendita – 3. Le garanzie reali atipiche – Parte III. L’attività giuridica – 1. Fatto, atto e negozio giuridico: la dubbia natura dell’atto di riconoscimento del figlio naturale, del negozio di accertamento e della mediazione – 2 Il concepito tra personalità, soggettività e capacità giuridica – Parte IV. La famiglia – 1. La comunione legale tra coniugi – 2. La rilevanza giuridica della convivenza di fatto – 3. La procreazione medicalmente assistita: fecondazione eterologa e diagnosi preimpianto tra autorità e autodeterminazione – 4. La filiazione alla luce della legge n. 219/2012 – 5. L’amministrazione di sostegno quale strumento di disposizione della futura incapacità – Parte V. La successione del Coniuge superstite e Le sezioni unite n. 4847/2013 – Parte VI. I diritti reali – 1. Il principio di tipicità dei diritti reali in relazione alla proprietà temporanea, alla proprietà separata, alla multiproprietà e alla cessione di cubatura – 2. Limitazioni e limiti al diritto di proprietà: le infinite applicazioni dell’art. 844 c.c. – 3. La contestata natura giuridica del condominio alla luce della riforma del 2012 – Parte VII. L’illecito civile – 1. Il rapporto di causalità – 2. Il danno non patrimoniale tra (in)utili etichette e problemi classificatori – 3. La funzione sanzionatoria del risarcimento del danno: i danni punitivi