Il terrorismo nel diritto internazionale Stampa E-mail

Francesco Battaglia

Il terrorismo nel diritto internazionale

Satura Editrice, pagg.VIII-286, € 33,00

 

battaglia_terrorismo  IL LIBRO – Negli ultimi decenni l'intensificarsi di manifestazioni terroristiche a livello internazionale ha posto l'esigenza di una sempre più stretta collaborazione fra i vari Stati progressivamente coinvolti, per cercare di prevenire e reprimere un fenomeno sempre più minaccioso. Tale esigenza si è manifestata ancor di più dopo i fatti avvenuti negli Stati Uniti d'America l'11 settembre 2001.
  Nello studio di quest'argomento, il volume prende le mosse dall’analisi del significato stesso della parola terrorismo. È, infatti, noto che la Comunità internazionale ha sempre trovato grande difficoltà a raggiungere un accordo su una definizione universalmente accettata della fattispecie. L'analisi sulla definizione del fenomeno, quindi, deve avere come punto di partenza quello dello studio degli strumenti internazionali adottati, al fine di valutare se da questi possa dedursi, in chiave interpretativa, una definizione di terrorismo.
  In mancanza di un consenso su una definizione generale di terrorismo internazionale, le Nazioni Unite, ma anche le organizzazioni a carattere regionale, hanno, infatti, adottato un approccio di tipo settoriale. In tal modo sono stati elaborati diversi strumenti convenzionali, ognuno dei quali prende in considerazione una specifica modalità operativa usata dalle organizzazioni terroristiche.
  Fra queste convenzioni, l’Autore dedica una particolare attenzione alla Convenzione internazionale per la soppressione del finanziamento del terrorismo, adottata dall'Assemblea Generale con la risoluzione 109/LIV del 9 dicembre 1999. Questa non può essere assimilata alle precedenti Convenzioni, in quanto non si pone l'obbiettivo di reprimere una determinata modalità operativa del terrorismo internazionale, ma intende perseguirne il finanziamento, considerando, quindi, il terrorismo internazionale nella sua globalità e dandone, per la prima volta, una definizione giuridica globale, inglobando le 12 convenzioni in materia precedentemente adottate.

  DAL TESTO – “Le Nazioni Unite, sin dagli anni settanta, hanno provato ad affrontare la problematica del terrorismo anche attraverso un approccio generale, che ricomprenda, cioè, tutti gli aspetti del fenomeno. Nel 1972 l'Assemblea Generale ha adottato una risoluzione attraverso la quale ha invitato gli Stati a fornire al Segretario Generale delle proposte per trovare una concreta soluzione del problema. A tal fine, quindi ha istituito un Comitato ad hoc, composto da trentacinque membri, nominati dal Presidente dell'Assemblea Generale, tenuta in considerazione un'equa ripartizione della rappresentanza geografica, con l'incarico di considerare le osservazioni degli Stati per elaborare delle proposte che potessero, in tempi brevi, avviare una seria cooperazione intergovernativa per la risoluzione del problema del terrorismo. La risoluzione ha provato a tenere in conto anche le esigenze dei Paesi in via di sviluppo. Nel sancire la necessità di adottare urgentemente misure contro il terrorismo internazionale, infatti, ha ribadito il diritto inalienabile dei popoli all'autodeterminazione e all'indipendenza dai regimi coloniali, legittimando le lotte dei movimenti di liberazione nazionale. Le maggiori difficoltà che ha dovuto affrontare il Comitato, e che hanno poi portato all'arenarsi dei lavori, sono state, tuttavia, relative proprio alla differenza di vedute sulla questione dei movimenti di liberazione nazionale. Da un lato, infatti, gli Stati in via di sviluppo e quelli socialisti, hanno sostenuto la necessità di non includere le azioni dei movimenti di liberazione fra gli attentati terroristici, al fine di evitare di poter confondere i movimenti che lottano perauto determinarsi o liberarsi da un regime coloniale con le organizzazioni terroristiche. Secondo questo gruppo di Stati per poter elaborare delle proposte concrete contro il terrorismo, i lavori del Comitato si sarebbero dovuti concentrare sullo studio delle cause che conducono alcuni gruppi a realizzare azioni terroristiche, da ricercarsi in un vero e proprio "terrorismo di Stato" instaurato dai regimi coloniali, razzisti o stranieri. I Paesi occidentali, invece, hanno manifestato la necessità che i lavori del Comitato si concentrassero esclusivamente sull’elaborazione di una Convenzione generale contro il terrorismo internazionale. A causa, quindi, di queste posizioni contrastanti, i lavori del Comitato si sono conclusi senza adottare nessuna raccomandazione concreta. Questa situazione ha portato le Nazioni Unite a concentrarsi […] sull'elaborazione delle Convenzioni settoriali, tese ad affrontare di volta in volta una singola modalità operativa dei gruppi terroristici, piuttosto che tentare di contrastare il terrorismo adottando un approccio generale.”

  L’AUTORE – Francesco Battaglia (Messina, 1983) ha conseguito, nel 2004, la laurea triennale in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Messina. Nella Stessa, il 27 ottobre 2006, ha conseguito anche la laurea magistrale, corso di laurea “Scienze Internazionali”, con votazione di 110/110 e lode, preparando una tesi su “L’ONU e il conflitto Arabo Israeliano”. Nel gennaio 2007 ha iniziato un master in “Legal Advanced World Studies”, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma, sostenendo un esame finale sui crimini di guerra. Sempre nel 2007 ha vinto il concorso di dottorato in Ordine Internazione e Diritti Umani, presso l’Università Sapienza di Roma. Attualmente sta svolgendo il dottorato presso il dipartimento di  “Studi Politici Internazionali, Comunitari, Inglesi ed Angloamericani” della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Messina, avendo come tutor la Prof.ssa Lina Panella. Durante il dottorato ha partecipato anche a  ICL course 2009, su “ The legal status and responsibility of non-State actors under International humanitarian law, International criminal law and International human rights law”, presso l’ISISC di Siracusa. Nell’estate del 2008, invece, ha partecipato alla summer school su “Enunciation and practice of Foundamental Rights: Emigration and Residence Freedom”, organizzata dall’Università degli Studi di Messina, in collaborazione con Virginia Commonwealth University; Universidad de Cordoba; Centre for integrative Mediterranean Studies e la Cattedra UNESCO de resolucion de conflictos.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Capitolo Primo. La definizione di terrorismo negli strumenti internazionali (1. Il terrorismo: evoluzione storica del fenomeno - 2. Le problematiche inerenti alla definizione di terrorismo in diritto internazionale - 3. L'approccio settoriale nella repressione del terrorismo - 3.1. Le Convenzioni in ambito ICAO - 3.2. Le Convenzioni in ambito IMO - 3.3. Le Convenzioni in ambito AIEA - 3.4. Le Convenzioni in ambito ONU - 4. Il Progetto di Convenzione generale contro il terrorismo internazionale - 5. Le Convenzioni regionali - 5.1. Il Consiglio d'Europa - 5.2. L'Organizzazione degli Stati Americani - 5.3. La Lega Araba e l'Organizzazione della Conferenza Islamica - 5.4. L'Unione Africana - 5.5. L'Unione Europea - 6. La definizione di terrorismo ed i Tribunali penali internazionali - 6.1. L'esclusione del terrorismo dallo Statuto della Corte Penale Internazionale - 6.2. Il Tribunale Speciale per il Libano) - Capitolo Secondo. La definizione di terrorismo negli ordinamenti interni (1. Il perché di un'analisi comparativa della regolamentazione del fenomeno negli ordinamenti interni - 2. Gli Stai Uniti d'America - 3. Il Regno Unito - 4. L'Italia - 5. La Germania - 6. La Francia - 7. La Russia - 8. L'Arabia Saudita - 9. L'Egitto - 10. Similitudini e divergenze delle normative a confronto) - Capitolo Terzo. La lotta al terrorismo internazionale - Parte Prima. Le misure adottate in ambito Nazioni Unite (1. Il ruolo delle Nazioni Unite nella lotta al terrorismo internazionale - 2. Le azioni adottate dal Consiglio di Sicurezza - 2.1. La risoluzione 1267 (1999): il Comitato sulle sanzioni - 2.2. Il regime giuridico previsto dalla Risoluzione 1373 (2001) - 2.2.1. L'assenza di una definizione giuridica di terrorismo - 2.2.2. Il Counter-Terrorism Committee - 3. La strategia globale anti-terrorismo dell'Assemblea Generale - 4. La tutela dei diritti umani nella lotta al terrorismo: il ruolo dello Special rapporteur on the promotion and protection of human rights while countering terrorism - 5. Alcune considerazioni sull'attività delle Nazioni Unite) - Parte Seconda. Le misure adottate nell'ambito dell'Unione Europea (1. L'Unione europea di fronte alla minaccia nella lotta al terrorismo internazionale - 2. Il contrasto al terrorismo nel quadro giuridico previsto dal Trattato di Maastricht - 2.1. (Segue) Il Trattato di Amsterdam - 2.2. (Segue) Il Trattato di Lisbona - 3. Le misure contro il terrorismo internazionale adottate dopo l'11 settembre 2001 - 3.1. La strategia dell'Unione Europea contro il terrorismo - 3.2. Il programma 2007-2013 sulla prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze in materia di terrorismo - 3.3. Misure operative contro il terrorismo - 3.4. Accordo tra USA e UE sulla sicurezza delle informazioni classificate - 4. Immigrazione e terrorismo nell'Unione Europea - 4.1. La direttiva del 29 aprile 2004 sul riconoscimento dello status di rifugiato) - Capitolo Quarto. Il contrasto "armato" al terrorismo e il concetto di "guerra" al terrorismo (1. Considerazioni introduttive - 2. L'uso della forza nel diritto internazionale generale - 3. L'autorizzazione da parte del Consiglio di Sicurezza all'uso della forza - 4. La legittima difesa - 4.1. La legittima difesa e i non-State actors - 4.2. L'intervento militare in Afghanistan - 4.3. La legittima difesa preventiva - 4.3.1. (Segue) La "dottrina Bush" - 4.3.2. (Segue) Una breve riflessione sulla legittima difesa preventiva applicata al fenomeno terroristico - 4.4. L'intervento militare in Iraq - 5. Alcune considerazioni sulla "guerra al terrorismo") - Capitolo Quinto. Il terrorismo internazionale: i molteplici nodi da sciogliere sul piano giuridico (1. Considerazioni introduttive - 2. La questione irrisolta della definizione di terrorismo - 2.1.Terrorismo e lotte di liberazione nazionale - 2.2. Il terrorismo di Stato – 3. La tutela dei diritti umani nella lotta al terrorismo internazionale - 3.1.Alcuni casi concreti di violazione dei diritti umani: i targeted killings - 3.2. (Segue) Il divieto di tortura e il trattamento dei detenuti nelle carceri speciali - 3.3. (Segue) L'uso della tortura nel corso degli interrogatori - 3.4. (Segue) L'obbligo di non-refoulement - 3.5. (Segue) Il ricorso alle assicurazioni diplomatiche - 3.6. (Segue) Le extraordinary rendition – 4. La lotta al terrorismo: risultati ottenuti e obiettivi da raggiungere) - Normativa rilevante e giurisprudenza - Bibliografia