Vibenna. Una saga etrusca |
Gerardo Lonardoni Vibenna Edizioni Bietti, pagg.400, € 20,00
IL LIBRO – VI secolo a.C. I fratelli Aulus e Caelius Vibenna, due principi esiliati da Vulci, sono alla ricerca di un misterioso personaggio chiamato Macstarna; li accompagna un giovane indovino errante, di nome Cacu, che ha vaticinato l’avvento di un eroe in grado di mutare le sorti della penisola italica. L’etrusco Macstarna, ignaro del destino che lo attende, viene così messo a capo di un possente esercito che si appresta a marciare su Roma; nella capitale lo attende il re Tarquinius per conferirgli un compito i cui effetti andranno oltre le loro stesse vite. Nel lungo cammino attraverso un’Etruria governata da uomini scaltri e assetati di potere, egli stringerà con i Vibenna un legame d’amicizia fraterna destinato a non dissolversi mai. Ma quando il re Tarquinius viene improvvisamente assassinato in una congiura, la situazione precipita; Macstarna dovrà affrontare nuove e difficili prove, prima di assurgere al ruolo che il fato ha già scritto per lui. DAL TESTO – “Raramente un uomo appartiene contemporaneamente alla storia e alla leggenda. Per la nostra epoca il concetto di leggenda è quasi incomprensibile, benché l'uomo del ventesimo e ventunesimo secolo sia il più grande creatore di miti, come ci dimostra il cinema. Ma le nostre leggende sono solo favole senza morale, il cui unico scopo è di estraniarci dal mondo reale, quando ne siamo annoiati o spaventati: per i popoli antichi, invece, i miti erano punti di riferimento essenziali, il fondamento stesso del loro mondo interiore ed esteriore. I greci forgiarono per secoli la loro civiltà sui racconti degli eroi che combatterono sotto le mura di Troia e i romani presero ad esempio le virtù degli antichi guerrieri che si opposero a Porsenna, come Muzio Scevola o Orazio Coclite. Ma, mentre nessuno storico moderno ha alcuna certezza sulle gesta di codesti due eroi e ancor meno sull'esistenza del feroce Achille o del coraggioso Ettore, di Aulus Vibenna possediamo addirittura un calice, quasi sicuramente appartenutogli, che riporta inciso il suo nome e che fu rinvenuto nel 1918 nell'antica città etrusca di Veio. L’AUTORE – Gerardo Lonardoni (Bologna, 1959), avvocato civilista e studioso di simbolismo e tradizioni, su queste tematiche ha pubblicato un volume e collaborato con due saggi a una recente opera, che riunisce contributi di alcuni degli Autori più noti a livello nazionale e internazionale. Collabora fin dalla sua fondazione con la rivista Secreta, per la quale ha pubblicato numerosi saggi sulle tradizioni orientali e occidentali. INDICE DELL’OPERA – Prologo – Capitoli 1-27 - Antefatto successivo - Ringraziamenti
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