Il decalogo dell’uomo vero Stampa E-mail

Gemma Gaetani

Il decalogo dell’uomo vero
Tutto quello che c’è da sapere su quel genere di persona una volta chiamata «maschio»

Giulio Perrone Editore, pagg.128, € 10,00

 

gaetani_decalogo  IL LIBRO – Le stimatrici del genere stanno per ammainare bandiera bianca. Perché in tempi di relativismo e di implacabile diffusione di comportamenti «metrosessuali», quel particolare tipo di maschio meglio noto come «vero uomo» diventa merce rara come la cavalleria, la forza e – fuor di metafora – la capacità di assumersi al meglio le proprie responsabilità. Nella camera da letto come nella vita.
  Potrà sembrare superfluo o presuntuoso ricordare all’uomo che egli sia al mondo per amare la donna. Non lo è. Nel caos che, oggigiorno, è diventato il rapporto tra maschio e femmina, urge che qualcuno compia lo sporco lavoro di inforcare occhialini, impugnare gesso e bacchettina, mettersi alla lavagna, e spiegare come dovrebbero andare le cose a quell’uomo non vero che intrattiene troppo spesso un pessimo rapporto con la figura a sua volta nata per essere da lui amata: la donna.
  Necessaria, piccola premessa. L’uomo che non avrà altro amore che la donna e al quale qui ci si rivolge è, ovviamente, l’uomo eterosessuale. Com’è infatti noto l’uomo omosessuale ama l’uomo, e l’uomo bisessuale ama la donna ma anche l’uomo: è perciò evidente che si afferma non avrai altro amore che la donna ci si riferisce al solo uomo eterosessuale, la figura attualmente piuttosto imperfetta che questo pamphlet prenderà in esame.
  Scritto per gli uomini pensando alle donne (e agli eserciti di sfigati da cui sono fin troppo spesso concupite) Il decalogo dell’uomo vero stana il genere maschile dai parrucchieri e dai centri estetici in cui sembra essersi rifugiato per invitarlo a giocare – e possibilmente a vincere – la partita più importante. Quella dell’amore.

  DAL TESTO – “Il vero uomo che invita a cena una donna va a prenderla a casa e se non va le paga il taxi, la conduce a cena, insiste perché mangi il meglio che il luogo può offrire, perché un vero uomo ama guardare che la donna mangi, sceglie il vino, paga il conto, magari alzandosi e andando alla cassa, cosicché la scena del "volgare" saldo in denaro si svolga lontano dagli occhi della femmina. Se la femmina è una vera femmina non mancherà di tentare, almeno, di contraccambiare il gesto, insistendo per offrire il cinema, una cena a casa sua, perfino, seduta stante, la metà o l'intera cena appena consumata al ristorante. Ma il vero uomo non la farà pagare mai, questa è la regola, nemmeno se è un'amica, e derogherà soltanto per piccole eccezioni (un caffè, il posteggio dell'auto, ecc.), che la facciano sentire contenta. I giovani, che domani saranno gli uomini di questa società, dovrebbero conoscere questa regola. So che gli adolescenti odierni col cavolo offrono alle proprie fidanzatine o amiche, e questo non va bene! Perché più che contrastare hanno direttamente tranciato da sé l'idea del maschio come cavaliere. So poi di alcuni, giovani e meno giovani, che concepiscono l'offrire come un do ut des. Ti do cibo, pagandotelo, dopo mi darai il triangolino che hai tra le gambe, così ricambiando. No cari: per il do ut des di questo tipo ci sono le prostitute.”

   L’AUTRICE – Gemma Gaetani ha pubblicato il romanzo Colazione al Fiorucci Store (Milano), (Fazi, 2005), il pamphlet semiserio Elogio del tradimento. Conquista, tradisci, nega! (Vallecchi, 2010), la raccolta di versi Ogni donna ama un fascista. Diario antimoderno (Vallecchi, 2011). Ha ideato e cura la rubrica Decrescita infelice per LiberoVeleno, l’inserto satirico domenicale del quotidiano Libero.