La politica come agatofilia |
Giovanni Turco La politica come agatofilia Edizioni Scientifiche Italiane, pagg.292, € 31,00
IL LIBRO – Il libro, problematizzando l’esperienza e «recuperando» un filone metafisico, oggi minoritario, considera alcuni temi nodali della politica, intesa non come potere ma come sapere filosofico che, in quanto tale, è costretto ad abbandonare quello «scientifico» galileianamente inteso. La questione del bene comune spesso (soprattutto oggi) frainteso diventa questione centrale per legittimare l’esercizio del potere politico, direttamente o attraverso l’istituto della rappresentanza. DAL TESTO – “Il divorzio tra potere ed autorità - e la riduzione dell'autorità al potere - caratterizza in radice la modernità. Con la conseguenza (solo apparentemente paradossale) che l'eclissi dell'autorità si accompagna non già (come potrebbe apparire di primo acchito) alla dilatazione della libertà (responsabile), ma alla ipertrofia del potere. Elías de Tejada osserva che ciò che caratterizza lo Stato moderno è precisamente «il rafforzamento del potere appaiato al crollo dell'autorità». Anzi, nella misura in cui l'autorità si indebolisce il potere (privo di autorità) si dilata e si inasprisce, fino a caratterizzarsi nel modo onnivoro ed onnipervadente, già preconizzato da Hobbes, verificato dallo Stato totalitario moderno. L’AUTORE – Giovanni Turco è professore aggregato presso l’Università degli Studi di Udine, ove insegna Filosofia del diritto pubblico, Etica e deontologia professionale, Teoria dei diritti umani. INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Capitolo I. La ragione alle radici della politica - Capitolo II. Intelligenza del bene e ordine giuridico-politico - Capitolo III. Bene comune e rappresentanza politica - Capitolo IV. Personalismo contemporaneo e ordinamento giuridico-politico - Capitolo V. Legalità e legittimità come problema filosofico - Indice dei nomi
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