La donna serpente Stampa E-mail

Angela Giallongo

La donna serpente
Storie di un enigma dall’antichità al XXI secolo

Edizioni Dedalo, pagg.304, € 22,00

 

giallongo_donnaserpente  IL LIBRO – La leggenda di Medusa è alquanto arcaica. Il libro ne vuole raccontare la storia. L’avventura è cominciata con gli artisti e gli scrittori antichi e medievali che avevano inventato un mostro dal sapore ofidico e dallo sguardo mortale. In una lunga tradizione di immagini visive e mentali è fiorita la credenza nella donna serpente. Le metamorfosi di Medusa, divenuta nel tempo il prototipo della sub-umanità femminile, sono state onnipresenti nell’immaginario delle società premoderne che avevano incasellato la sua occhiata raggelante fra le teorie più diffuse sulle mestruazioni, Echidna, Melusina, le Gorgoni, le Amazzoni, Eva, il Basilisco, la Pulzella velenosa, la Catopleba e Sadako-Samara spingono a porsi nuovi interrogativi sulle «cose che non accaddero mai ma che esistono da sempre».

  DAL TESTO – “Nel leggere le strane storie su Medusa, infinite e intrecciate l'una all'altra con le Gorgoni, si prova la sensazione di compiere un pellegrinaggio a ritroso fino alla culla dell'umanità e della cultura, mentre ci si getta ai piedi di Omero e di Esiodo con il dubbio di non poter appagare la sete di conoscenza fomentata da questo inesauribile enigma. Con Omero, il più leggendario poeta greco, ritenuto l'autore dell'Iliade e dell'Odissea, la Gorgone fece la sua prima comparsa nel mondo della scrittura sotto forma di mostro femminile con serpenti al posto dei capelli. La sua testa, per lo sguardo insistente e fisso, era già memoria viva nel mondo quotidiano degli oggetti, delle facciate e delle porte dei palazzi e dei templi, come quello, fra i più antichi, di Corfù, risalente al 600 a.C.
  “Dipinta sugli scudi e scolpita sugli edifici ammutoliva i nemici e spaventava i demoni. Possedeva la forza protettiva del simbolo apotropaico. La sua immagine, originariamente usata nel mondo greco arcaico come maschera rituale, con lingua penzolante, con occhi roteanti, con zanne da cinghiale curvate e appuntite, risvegliava i tormenti della paura e toglieva il respiro. Si palesava nella furia delle battaglie. Nell'Iliade, nella più antica opera della letteratura occidentale, si guadagnava la fama sugli scudi di Atena (V, 738) e di Agamennone (XI, 36), mantenendola intatta fino ai tempi di Virgilio e ben oltre. Nell'Odissea perpetuava invece nell'Ade la sua identità di mostro sotterraneo.”

  L’AUTRICE – Angela Giallongo, è ordinaria di Storia dell’educazione presso l’Università di Urbino. Le sue ricerche vertono principalmente sulle problematiche educative informali: esperienze sensoriali e gestuali, comportamenti sentimentali e immaginario nelle società premoderne.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Medusa e le «cose che non accaddero mai ma che esistono da sempre» - 1. Che cosa insegna il mito?  - Fra Gorgoni e gorgoneia - Venerabili mostri - Almeno dieci racconti greco-romani su Medusa… - Due passi con lo spauracchio, ovvero l’esatto contrario di una passeggiata - Metamorfosi - «Il mio nome è rosso» - L’antico sugo - A proposito di un aneddoto su un pannolino di Ipazia di Alessandria - «Due occhi ti feriscono, tre ti guariscono» - Nostre Signore dei serpenti - Fra le dee viventi... - ...e le dee del terrore - Medusa docet - Nel pozzo della scienza - Nel mondo di Telemaco. Una digressione sui ricordi universitari - Sul palco dell’infamia: american nightmare - A wonder Gorgon - 2. Che brutta faccia - Specchi della storia - Da repulsiva a impotente - Chi è l’Altro? - Stereotipi - Hybrida - Iconografie di «pensieri luttuosi» - La paura - Perché le donne mostro hanno successo nei film? - 3. Nel regime notturno dell’immaginario medievale - Il caos della notte - «Una diavoleria simile a…» - «Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto» - Il serpente, personificazione dell’alterità - Donne e serpenti - «Non sai di essere Eva?» - Immonda - La Pulzella velenosa - Istruzioni visive - Insegnamenti a corte - L’atelier femminile - Ildegarda di Bingen - Trotula de Ruggiero - Christine de Pizan - «Una meravigliosa bellezza» - 4. L’attualità del passato - Infinite varietà - Cacciatori di teste - Arti gelide e serpentine - Bagliori mestruali - Conclusione