I bambini di Mussolini |
Mariella Colin I bambini di Mussolini Editrice La Scuola, pagg.496, € 28,00
IL LIBRO – Desideroso di formare la razza dell”Italiano nuovo", il Duce volle instaurare un rapporto di filiazione simbolica tra sé e i fanciulli, perché questi potessero essere considerati come "i bambini di Mussolini", le creature nate dal suo ideale; per questo la cultura fascista fu soprattutto la cultura dei più giovani, di coloro che ne assimilarono meglio i miti e le rappresentazioni. La produzione letteraria e paraletteraria per l'infanzia conobbe uno sviluppo considerevole proprio durante il Ventennio: dalla Grande Guerra alla caduta del regime, questo saggio non solo analizza gli autori e i generi letterari, ma, attraverso i suoi ricchissimi inserti a colori, pone una particolare attenzione anche al versante iconografico e agli illustratori del periodo 1915-1943. DAL TESTO – “Gli ideologi del movimento fascista erano consci del potere dell'immaginario sulla coscienza collettiva, e affermavano che per fondare la nuova società, dove si domandava «molta fede e pochissima teoria», occorreva che «sulla vita nazionale imper[assero] dei miti». Questi miti come insieme di credenze e di idee, di ideali e di valori, condensati in un'immagine simbolica, che muove all'azione l'individuo e le masse suscitando in essi fede, entusiasmo e volontà di agire - dovevano essere l’humus nel quale sarebbe cresciuto l'individuo e si sarebbero formate nuove generazioni, nel momento in cui, secondo il regime, stava nascendo nella penisola una nuova civiltà destinata a un grande destino. Fra tutti i miti inventati e coltivati dal fascismo, il mito della giovinezza fu un vero strumento di mobilitazione, e il linguaggio fascista ne sfruttò fino in fondo la semantica polivalente, per farne un pilastro della pedagogia di massa mirante a rinnovare radicalmente la nazione.” L’AUTRICE – Mariella Colin, specialista a livello internazionale di letteratura per l'infanzia e promotrice della ricezione e traduzione della letteratura italiana in Francia, è ordinaria di letteratura e cultura italiana all'Università di Caen. Fondatrice di diversi centri di ricerca e direttrice di numerose riviste in Francia e in Italia, nel 2006 ha vinto con L'age d'or de la littérature d'enfance et de jeunesse italienne (2005) il premio Charles Perrault per il miglior libro di critica sulla letteratura per l'infanzia, di cui I bambini di Mussolini costituisce il seguito. INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Parte prima. Dalla Grande Guerra alla riforma di Giovanni Gentile – Capitolo primo. La Grande Guerra nei libri per l’infanzia. Dalla guerra spiegata alla guerra raccontata – Capitolo secondo. L’ultima stagione felice – Capitolo terzo. La riforma del 1923, i libri di lettura per la scuola elementare e la letteratura per l’infanzia – Parte seconda. Gli anni della transizione. Una fascistizzazione progressiva – Capitolo primo. La fascistizzazione progressiva della scuola dell’infanzia – Capitolo secondo. La letteratura per l’infanzia tra spirito fascista e tradizione – Capitolo terzo. Benito Mussolini spiegato ai fanciulli – Fuori testo. Libri e giornali per ragazzi nel Ventennio. Un percorso per immagini – Parte seconda. Verso lo Stato totalitario – Capitolo primo. La cultura fascista e l’educazione dell’Italiano nuovo – Capitolo secondo. Libri di lettura fascisti per le classi elementari – Capitolo terzo. La letteratura per l’infanzia non allineata. Libri e giornali a margine del regime – Capitolo quarto. La «giovane letteratura fascista» - Parte quarta. Dalla guerra d’Etiopia alla caduta del fascismo – Capitolo primo. Una letteratura coloniale per i figli dell’”Italia nuova” - Capitolo secondo. Gioventù, scuola e letteratura per i ragazzi agli ordini del Littorio - Capitolo terzo. Dalla guerra di Spagna alla caduta del fascismo – Conclusioni - Pompeo Vagliani. Gli illustratori del Ventennio - Pompeo Vagliani e la Fondazione Tancredi di Barolo - Elenco delle tavole degli illustratori del Ventennio - Elenco delle tavole fuori testo - Indice dei nomi
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