Il Domenicano bianco |
Gustav Meyrink Il Domenicano bianco Edizioni Bietti, pagg.290, € 19,00
IL LIBRO – In una cittadina dai tratti opachi e misteriosi, Cristoforo Colombaia è chiamato dalla singolare figura del Domenicano bianco a portare a compimento il lavoro dei suoi avi; si trova così catapultato in una dimensione sovrannaturale dell'esistenza, che fa irruzione nel mondo reale, sconvolgendone l'ordine. I confini tra sogno e realtà sono ormai dissolti. La sua missione lo condurrà a lottare contro la Testa della Medusa, simbolo della controiniziazione moderna e delle pseudospiritualità del nostro tempo, per riaffermare una concezione eroica e spirituale dell'esistenza. Alla trasmutazione finale potrà giungere solo attraverso la mediazione della femminilità, in una "metafisica del sesso" assai peculiare, frutto dell'incontro tra discipline orientali e tradizione occidentale. L'Archeometro presenta uno dei classici della letteratura esoterica, riproposto nella traduzione di Julius Evola, in una nuova edizione annotata e corredata da un'appendice dedicata alla dimensione iniziatica della scrittura di Gustav Meyrink. DAL TESTO – “«L'unica azione degna di essere compiuta – il lavoro per il proprio Io - essi la chiamano egoismo; una mania sconclusionata di migliorare il mondo, l'avidità con la maschera del "dovere”, l'invidia travestita da amor di gloria... ecco i pensieri che essi infondono ai mortali perdutisi su di una falsa via». L’AUTORE – Gustav Meyrink (1868-1932) fu allo stesso tempo banchiere, scrittore, traduttore e cultore di esoterismo. Visse per vent'anni nella capitale esoterica d'Europa, quella "Praga magica" che tornò spessissimo nei suoi romanzi. Scrisse per la celebre rivista Simplicissimus, alla quale furono legati, tra gli altri, Thomas Mann, Rainer Maria Rilke, Alfred Kubin e Hermann Hesse. Studioso di dottrine sapienziali orientali, Kabbalah e alchimia, vicino alla Società Teosofica e in contatto con membri di spicco della Societas Rosicruciana in Anglia, si convertì al buddhismo negli anni Venti. Tra i suoi romanzi più famosi, La notte di Valpurga (Studio Tesi, 1983), Il golem (Bompiani, 2000), da cui fu tratto il celebre film, Il volto verde (Adelphi, 2000) e L'angelo della finestra d'Occidente (Adelphi, 2005). IL CURATORE - Gianfranco de Turris (Roma, 1944), giornalista e scrittore, ha curato l'edizione italiana di tre o quattrocento volumi (almeno crede, perché non li ha mai contati tutti) e realizzato innumerevoli antologie di fantascienza, anche per le Edizioni Bietti. È stato fra coloro che hanno fatto conoscere o riscoprire in Italia Tolkien, Lovecraft e Meyrink. Di quest'ultimo ha curato romanzi e antologie tra cui La casa dell'alchimista (ultima ed. Liberamente, 2008), Il diagramma magico (Basaia, 1983) e La morte viola (ultima ed. Coniglio, 2011). Ha anche partecipato al Cahier de l'Herne dedicato a Gustav Meyrink del 1976. INDICE DELL’OPERA – Il Risveglio secondo Gustav Meyrink, di Gianfranco de Turris - Prefazione del Traduttore, di Julius Evola - Note alla Prefazione - Il Domenicano bianco - 1. Cristoforo Colombaia si presenta - 2. La Famiglia Mutschelknaus - 3. Il viaggio - 4. Ofelia - 5. Il discorso di mezzanotte - 6. Ofelia - 7. Il libro color minio - 8. Ofelia - 9. Solitudine - 10. La panchina del giardino - 11. La Testa della Medusa - 12. "Egli deve crescere, io debbo scomparire" - 13. Salve, Regina di Misericordia - 14. La resurrezione della spada - 15. La camicia di Nesso - Note al testo - Appendice: Gustav Meyrink e l'esoterismo. Testimonianze (1934-1976) – Misticismo e narrativa: che cosa c'è in Meirink, di Massimo Scaligero – Messaggio, di Julius Evola - La grande illuminazione liberatrice, di Serge Hutin - Aspetti del pensiero iniziatico di Gustav Meyrink, di Jean-Pierre Bayard - La via taoista del Domenicano bianco, di Gérard Heym - Note all'appendice - Indice dei nomi
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