Rex Warner

Cesare imperiale

Castelvecchi Editore, pagg.377, € 17,50

  IL LIBRO – Secondo capitolo del dittico sulla vita di Giulio Cesare - del tutto indipendente nella struttura dal precedente, Il giovane Cesare - Cesare imperiale porta a compimento una delle più avvincenti e accurate testimonianze letterarie sulla storia e la vita del grande imperator, una testimonianza che Rex Warner affida ancora una volta alla voce di Giulio Cesare sotto forma di memoir, di testamento ideale attraverso cui il generale, dittatore, oratore e scrittore romano ripercorre le tappe che hanno deciso la sua ascesa militare e politica. È un Cesare umano, quello di Warner, che confida le proprie ambizioni, la propria vanità, che parla apertamente di quella tensione spesso dolorosa che accompagna le vite dei grandi, ma anche di una sincera devozione al suo popolo, quel popolo romano «capace di immensa sopportazione e di incredibile eroismo» di cui lui ha saputo conquistare la fiducia e l'unanime, leale sottomissione. La sua è soprattutto la storia di un guerriero, dell'uomo che ha saputo spingere i confini dell'impero fin sulle rive dell'Atlantico, e insieme quella di un individuo tormentato, di un pensatore che guardando se stesso ha saputo riconoscere e capire la vera natura degli uomini.

  DAL TESTO – “Ancor prima che finisse l'anno del mio consolato, però, iniziò a comparire qualche nube all'orizzonte. In parte furono problemi legati ai protagonisti. Venne fuori, per esempio, che neppure per interesse personale Pompeo e Crasso avrebbero superato una volta per tutte l'antica ruggine e la gelosia che c'era fra loro. Poi il partito di Bibulo e dei suoi amici, pur momentaneamente in ribasso, sollevò un argomento di tipo legale: se, con uno spostamento di equilibri politici, fossero riusciti a far pendere il resto del senato dalla loro parte, avrebbero potuto votare un decreto che dichiarava nulli o non validi tutti gli atti del mio consolato. Una delle misure che adottammo per evitare questo pericolo fu appoggiare la candidatura di Clodio al tribunato. Era un mio piano e Crasso, abituato a trattare con intermediari discutibili, fu subito favorevole, mentre Pompeo all'inizio fece resistenza, perché non voleva avere a che fare con un personaggio a suo parere inaffidabile e moralmente disdicevole. Pompeo commentò che era sorprendente che appoggiassi Clodio, un uomo che era stato amante della mia moglie precedente e che mi aveva trascinato in uno spiacevole scandalo, ma io, che ero stato a mia volta amante di Mucia, moglie di Pompeo prima che divorziasse per sposare mia figlia Giulia, trovai il suo commento indiscreto e privo di tatto. Clodio effettivamente danneggiò un po' la reputazione di Pompeo (che lui aveva cara più di ogni altra cosa), ma preservò anche lo spirito d'indipendenza del popolo romano, che rimase ostile agli estremismi all'interno del senato e quindi, a dispetto delle apparenze, favorevole e collaborativo con le politiche che avevo concepito a beneficio di Pompeo e di me stesso.”

  L’AUTORE – Rex Warner (Birmingham, 1905 - Wallingford, 1986) oltre che poeta e romanziere è stato anche un insigne classicista e un illustre traduttore dal greco e dal latino, celebre soprattutto per le sue traduzioni delle opere di Senofonte e Cesare. Durante gli studi al Wadham College di Oxford, fu amico e collaboratore di W.H. Auden e Cecil Day Lewis, e tra le più prestigiose firme della rivista «Oxford Poetry». Durante la sua carriera accademica Warner ha insegnato in numerose università americane ed è stato direttore del British Institute ad Atene. All'inizio della sua carriera di scrittore si dedicò soprattutto a romanzi di impianto allegorico - tra cui ricordiamo The Wild Goose Chase (1937), tradotto poi in Italia negli anni Ottanta da Carlo Fruttero, e The Aerodrome (1941) - per concentrarsi in seguito su romanzi storici di ambientazione classica, per i quali ottenne numerosi premi, tra cui il prestigioso James Tait Black Memorial Prize.