L’ottimismo ereticale Stampa E-mail

Piero Nicola

L’ottimismo ereticale
Giovanni XXIII - De Lubac - Teilhard de Chardin teologicamente accomunati

Edizioni Solfanelli, pagg.496, € 35,00

 

nicola_ottimismoereticale  IL LIBRO – A prescindere dalla fede e dalle prove documentali e miracolose che ne attestano il contenuto, esiste un accertamento delle verità stabilite accessibile alla comune ragione umana, e consiste nel verificare l’impossibilità della contraddizione nelle loro formulazioni.
  Fondandosi su questa premessa, l’autore intende dimostrare che tale incongruenza c’è stata a opera di Giovanni XXIII.
  In un libro essenzialmente documentario, egli vuol mettere a confronto le consolidate affermazioni del Papa Buono con i dati certi della dottrina dogmatica vigente sino al suo pontificato e al Concilio. Il risultato giunge grave per chiunque non si sottragga alla logica.
  Alla dialettica tra dichiarazioni e atti di questo papa, da una parte, e magistero e governo della Chiesa precedente, dall’altra parte, non viene dato spazio per alcuna sintesi o concordanza, ma si fa appello alla verifica dei documenti citati e contrapposti. Non è la scienza teologica a essere chiamata in causa direttamente.
  L’autore ha gettato questa sfida a quanti sostengono non esserci stata discontinuità e contrasto fra la dottrina professata come infallibile sino alla morte di Pio XII e i corrispondenti insegnamenti del periodo successivo terminato con la fine di Giovanni XXIII.

  DAL TESTO – “Il diritto di cittadinanza nella Chiesa fu conferito alla nuova teologia con la nomina pontificia di alcuni dei suoi maggiori esponenti come addetti ai lavori del Concilio. Essi furono Congar, De Lubac, Rahner, Häring, Daniélou, Küng, Ratzinger, Schillebeeckx. De Lubac fu consultore della Commissione teologica preparatoria, e poi della medesima Commissione conciliare. Egli, come altri consultori e padri conciliari, non aveva mancato di corroborare le sue convinzioni e i suoi trattati con le teorie di Teilhard de Chardin che, al pari di De Lubac, era padre gesuita e suo amico personale. Teilhard, noto per aver abbracciato e elaborato l’evoluzionismo umano, nondimeno spirituale, lo faceva dipendere da un’azione di Cristo nel mondo che […] del tutto eterodossa.
  “[…] All'ottimismo roncalliano, di per sé alquanto campato in aria, corrispondeva la dottrina per la quale il figlio di Adamo era sufficientemente attirato alla salvezza e idoneo a fare il bene, e questa dottrina veniva connessa alla buona evoluzione di tutto l'uomo, attualmente pervenuta a una fase notevole. Simile tesi, spacciata per sviluppo dogmatico, doveva generare errori fatti per l'eresia: quello della possibilità di salvezza senza la Chiesa, ovvero la facoltà di recarsi alla conversione autonomamente, non per eccezione ma per una larga opportunità; quello dei liberi rapporti tra cattolici e non cattolici  (neo-ecumenismo), ovvero dell'attitudine dei figli della Chiesa a fare a meno della protezione dal contagio degli erranti; quello dell'universale diritto alla libertà religiosa, anche in forza d'una dignità umana viceversa soltanto potenziale; il tutto accompagnato dall’oscuramento della Giustizia divina e di altri dogmi.”

  L’AUTORE – Piero Nicola è nato ad Alessandria nel 1938. Nel 1947 la sua famiglia, piccolo borghese, si trasferì a Genova, dove egli conseguì il diploma di capitano di lungo corso. Dopo un breve periodo di navigazione, prestò servizio alla Stazione Marittima del capoluogo ligure. Ragionatore sin dalla prima gioventù, come chi ritenga d’aver ricevuto il carisma dell’attitudine a pensare autonomamente per trovarsi sul solido, dovette passare attraverso l’infatuazione per la filosofia esoterica, prima di approdare alla fede e alla verità rivelata. Ma il suo raziocinio non vi si arrestò. Si diede a approfondire i temi dell’ortodossia d’un cattolicesimo in crisi, istruendosi nella materia teologica, con l’ausilio di pubblicazioni e di sacerdoti tradizionalisti, sostanzialmente come autodidatta. Nel frattempo, la sua passione per le lettere lo aveva condotto al modesto lavoro di traduttore per gli editori Mursia e Franco Maria Ricci. Negli ultimi anni ha curato la versione in italiano corrente di due opere ottocentesche edite dal Centro Librario Sodalitium: Il volontario di Pio IX di Antonmaria Bonetti e Il vero volto di Giordano Bruno di Pietro Balan.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Parte prima. De Lubac / Teilhard de Chardin – La dottrina mistica – La virtù spirituale in ogni cosa e il campo divino – L’evoluzione generale di perfezionamento – La creazione perdurante – L’umanità diffusa di Cristo e il suo centro per l’evoluzione – Il divino influsso benefico generale e costante sull’umanità – Nostra innata corrispondenza soprannaturale con Dio – Cooperazione dell’uomo all’evoluzione universale – Le buone azioni dell’ordine naturale meritano una grazia efficace – Partecipazione dell’uomo alla creazione perdurante – Personalizzazione dell’universo – Collaborazione di tutti e di cattolici con non cattolici – Dovere di contribuire allo sviluppo delle opere profane – Coscienza di tutti gli uomini nella coscienza di Cristo – Il poligenismo non è condannato – La verità rivelata può essere insufficiente – Parte seconda. Giovanni XXIII – Sigle di libri e giornali da cui sono tratte le citazioni – Migliorata condizione spirituale dell’umanità secondo un’evoluzione – Rinnovate verità sull’uomo – Presunta composizione della Chiesa, presunte sue deficienze e sue colpe – Chiesa sacramento – Nuova esposizione dei dogmi, nuova esegesi biblica – Nuovo regime dei rapporti della Chiesa e dei cattolici con i non cattolici e col mondo separato dalla Chiesa e di questa col gregge – Affermazione dell’esistenza nella Chiesa e nel mondo di attuali grandi miglioramenti spirituali dovuti a una grazia straordinaria – Previsioni di un migliore destino della Chiesa e dell’umanità – Interpretazione della Provvidenza e collaborazione con essa – Tavola riassuntiva dei paragrafi negli ultimi tre capitoli- Conclusione