Storia delle eresie libertarie Stampa E-mail

Valerio Pignatta

Storia delle eresie libertarie
Dai testi sacri al Novecento

Odoya, pagg.272, Euro 18,00

 

pignatta_eresie  IL LIBRO – La domanda di giustizia e l’insofferenza verso i centri di potere sono stati una caratteristica costante della storia. In alcuni casi, queste richieste sono arrivate a rasentare o a mettere in pratica veri rivolgimenti sociali ed economici. Nei secoli dominati dall’Autorità ecclesiastico, queste forme di disobbedienza e di rivolta hanno assunto la forma di eresie che hanno messo in discussione la visione teologica, le gerarchie ecclesiastiche, nonché il concetto di peccato e di vita evangelica.
  Nei secoli è possibile individuare un filo rosso di movimenti e personaggi che, nella loro proposta eretica, hanno immaginato o tentato di costruire, talvolta con guerre sanguinose o sofferenze personali atroci, una società libertaria che per certi versi ricorda da vicino quelle che saranno le posizioni anticapitaliste e antiautoritarie del movimento anarchico di fine Ottocento e primi Novecento.
  Dalle prime comunità cristiane agli Spirituali Francescani, dai Dolciniani agli Hussiti, dai Fratelli del Libero Spirito agli Anabattisti, dai Diggers ai tolstoiani, è tutto un movimento sotterraneo di ribellione sacra che emerge nel fiume della storia a illuminare le coscienze dei diseredati e dei ricercatori di verità.

  DAL TESTO – “Dopo la morte di Francesco i due gruppi di discepoli che si formarono, con intenti filosofici e religiosi abbastanza contrastanti, entrarono in lotta. Gli Spirituali, che volevano seguire la regola primaria del fondatore, si opposero con convinzione ai Conventuali, che propendevano per una maggiore elasticità di interpretazione della vita ascetica e di povertà predicata dal santo. Questi ultimi optarono anche per un rapporto più morbido e compromissorio col potere, la proprietà eccetera. Gli Spirituali furono dichiarati eretici nel 1317. In parte ritrattarono in seguito alle persecuzioni della Chiesa, e in parte confluirono nel movimento che sarà poi detto "dei Fraticelli". Anche questo gruppo - che cercò di mantenersi, comunque e nonostante le persecuzioni, fedele alla regola originaria - fu dichiarato eretico e smembrato nel 1323, sebbene alcuni adepti e gruppuscoli resistettero sino alla metà del XV secolo. I Fraticelli, che non riconoscevano gerarchie, si opposero con tendenze gioachimite al potere politico e religioso. Un tentativo di sostegno gli "eretici" Francescani lo ebbero solo dal papa Celestino V, salito al soglio pontificio nel 1294, che però abiurò alla carica in breve tempo proprio a causa della sua insofferenza nei riguardi di una gerarchia ecclesiastica corrotta e ben lontana dallo spirito evangelico.”

  L’AUTORE – Valerio Pignatta, storico e giornalista, lavora come direttore e consulente editoriale e collabora con riviste e case editrici. Si è occupato di medicina naturale, ambiente, decrescita e storia delle religioni, temi sui quali ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Attualmente coordina, insieme al professor Federico Battistutta, il progetto culturale Libero Spirito (www.liberospirito.org), che indaga i rapporti tra libertà e religione.

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione – Prefazione. Bibbia e Vangeli – Premessa - Capitolo I. Il cristianesimo primitivo - Capitolo II. Tertulliano - Capitolo III. Francesco d'Assisi e le correnti francescane - Capitolo IV. Fra Dolcino e i Dolciniani - Capitolo V. I Fratelli del Libero Spirito - Capitolo VI. Da Jan Hus a Peter Cheltschizki: Utraquisti, Taboriti e nonviolenti, le varie anime del movimento hussita - Capitolo VII. Da Martin Lutero agli Anabattisti - Capitolo VIII. Il movimento dei Diggers - Capitolo IX. I Ranters - Capitolo X. I Quaccheri - Capitolo XI. David Lazzaretti e i Giurisdavidici - Capitolo XII. Lev Tolstoj e gli anarchici tolstojani – Conclusioni – Note – Bibliografia - Indice dei nomi