Il Mediterraneo oltre le crociate Stampa E-mail

Géraud Poumarède

Il Mediterraneo oltre le crociate
La guerra turca nel Cinquecento e nel Seicento tra leggende e realtà

Utet Libreria, pagg.XIII-623, Euro 29,00

 

poumarede_mediterraneo  IL LIBRO – Il Cinquecento e il Seicento furono segnati da uno scontro di civiltà tra l'Occidente cristiano e l'Oriente musulmano? Per rispondere a questa domanda, ancora molto attuale, Géraud Poumarède ha raccolto e analizzato una vasta documentazione proveniente dagli archivi del Vaticano e dalle biblioteche nazionali di Venezia e Parigi.
  Questa accurata indagine gli ha permesso di sviluppare una riflessione originale e innovatrice, spesso iconoclasta, sui conflitti che oppongono gli europei e i turchi durante il XVI e il XVII secolo. Certo, le ripetute e rovinose incursioni turche generano nel mondo cristiano la nascita di una cultura dello scontro. Il nemico viene percepito come un infedele, un barbaro e successivamente un tiranno. Profezie e piani di conquista proliferano per annunciare la fine imminente dell'Impero ottomano. Lo scontro sembra assumere una dimensione globale e strutturarsi come una crociata. Gli appelli alla mobilitazione lanciati dal Papa raccolgono una flebile eco presso i sovrani del tempo. Sul campo di battaglia, gli uomini della guerra contro l'Infedele sono per la maggior parte dei soldati fanfaroni e non dei «guerrieri di Dio».
  Questo approccio consente una ridefinizione dei rapporti tra le potenze occidentali e l'Impero ottomano che non esclude l'instaurazione di legami pacifici e di strette alleanze.

  DAL TESTO – “Le guerre turche della prima modernità possono anche essere sostenute dallo spiegamento di una retorica che invoca una mobilitazione generale della Cristianità: ciononostante esse conservano una dimensione regionale. Lo testimoniano le diverse leghe cristiane che sono costituite in questo periodo e il cui reclutamento non va al di là dei principi immediatamente esposti al nemico. Queste coalizioni non sono d'altronde più solide. La ripartizione dello sforzo finanziario tra gli associati, la definizione degli obiettivi militari, l'organizzazione delle preminenze sono altrettanti scogli sui quali si infrangono alcuni mesi dopo le unioni formate nel XVI secolo. Rinunciando al principio di un'armata comune, le coalizioni del secolo successivo sono più durature e più efficaci, ma assomigliano piuttosto a semplici alleanze di circostanza, poiché ciascuno dei confederati porta la lotta ai confini dei suoi territori per tentare di ingrandirli.”

  L’AUTORE – Géraud Poumarède insegna storia moderna a Bordeaux e dal 2006 al 2009 è stato directeur des études d'histoire nel campus Paris-Sorbonne Abu Ohabi. È autore di numerosi articoli sulle relazioni internazionali tra il Cinquecento e il Seicento e sui rapporti tra l'Europa e il mondo ottomano.

  INDICE DELL’OPERA - Nota del curatore – Abbreviazioni - Prefazione all'edizione del 2009 - Introduzione all'edizione del 2004 - Parte prima. Le idee e le parole - Capitolo I. Il turco come nemico comune: affermazione e persistenza di una cultura dell'antagonismo (Una inquietudine sempre presente - L'inesorabile avanzata degli ottomani - Appelli provenienti dall'Oriente - Il rischio di una sovversione totale - Figure del nemico: l'infedele, il barbaro, il despota - L'avvento del despota) - Capitolo II. False speranze e vane attese: le profezie della caduta dell'Impero ottomano durante l'età moderna (Il crogiolo veneziano - Un'infatuazione generale - Il destino orientale della monarchia francese - Profezie e visioni giunte dall'Oriente) – Capitolo III. Tra retorica di corte ed esercizio accademico: i progetti per conquistare l'Impero ottomano nel XVI e XVII secolo (Autori di origini diverse - Il nemico ottomano - Il rifiuto dell'eredità delle crociate  - L'utopia politica - Tecniche militari e strategie collettive - Un genere di corte e di letterario) - Parte seconda. Gli Stati - Capitolo IV. Pace nella Cristianità e guerra contro i turchi: Roma e i sovrani europei di fronte alla minaccia ottomana (Guerra turca e relazioni internazionali nel XVI secolo - La progressiva eclissi della mediazione pontificia - Una impossibile unione: dalle sante leghe alle alleanze di circostanza) - Capitolo V. Commercio, crociata e ragione di Stato: la faccia nascosta della politica pontificia (Roma e la proibizione del commercio con gli infedeli - Il monopolio dell'allume di Tolfa e il facile pretesto della crociata - I levantini del papa o la libertà del commercio di Ancona) - Parte terza. Gli uomini - Capitolo VI. Il grande affare dei piccoli principi (Tradizioni di ingaggio nei Lorena di Francia - Il tragico destino di Almerico d'Este) - Capitolo VII. Una crisi della guerra turca: la corsa cristiana e la sua contestazione (Le gloriose gesta dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - I possedimenti veneziani e la corsa cristiana - Rifiuto e condanna della corsa negli scali del Levante - La pressione degli Stati e la limitazione dell'attività corsara) - Capitolo VIII. «Guerrieri di Dio» o militi fanfaroni? I soldati della guerra turca (Il grande mercato degli uomini - Un'«internazionale» di professionisti della guerra - I «malgrado-noi» della crociata) – Conclusioni - Fonti e bibliografia – Cartine - Indice dei nomi