Quei ragazzi tricolori |
Orazio Ferrara Quei ragazzi tricolori Aviani & Aviani Editori, pagg.152, Euro 18,00
IL LIBRO – Un libro controcorrente sui movimenti giovanili della Destra in Italia dal dopoguerra agli anni '70. Dai giovanissimi monarchici massacrati dai celerini e dalle autoblinde del ministro Romita nella Napoli del '46, ai ragazzi tricolori della Giovane Italia, la cui carta di fondazione del '54, ispirata dal filosofo tradizionalista Julius Evola, recitava "noi concepiamo la giovinezza non come dato anagrafico e fatto biologico, ma essenzialmente come attitudine spirituale, come tono e stile di vita. Essa è definita dall'entusiasmo e dalla generosità di chi segue un ideale per solo amore di questo ideale. La giovinezza - la nostra giovinezza - si dichiara pertanto per una visione spirituale eroica ed agonistica della vita. Essa rigetta ogni specie di materialismo, di mito economico o scolastico, in tutti i domini. Essa nell'americanismo e nel bolscevismo vede due facce dello stesso male, non già i termini di una scelta ...". Dai militanti di Giovane Europa impegnati nella costruzione del mito dell'Europa Nazione, agli scanzonati goliardi del FUAN, per anni prima forza politica in tanti Atenei, ai giovani di Avanguardia Nazionale, di cui molti si persero tra le sabbie dell’opzione militarista. DAL TESTO – “Agli inizi degli anni Sessanta, tra i numerosi gruppi della destra extraparlamentare italiana si fa largo l'organizzazione nazional-rivoluzionaria Giovane Nazione, guidata dal milanese Pierfrancesco Bruschi. Il successo che questo gruppuscolo riscuote, soprattutto negli ambienti giovanili, è dovuto, oltre ad una efficiente e capillare organizzazione, al collegamento con nuclei nazional-rivoluzionari belgi e francesi. Collegamento che permette ai suoi militanti di partecipare al dibattito di idee che in quel periodo divampa nell'estrema destra europea. Ed è proprio l'organo di stampa di Giovane Nazione, "Europa Combattente", ad iniziare in Italia la discussione politica sulle tesi nazional-europee del Thiriart, contribuendo così in modo determinante a rompere l'isolamento ideologico, dovuto ad un vetero-nazionalismo, in cui si è rinchiusa la maggior parte della destra italiana e a denunciarne l'eccessiva frammentazione, che porta inevitabilmente ad una fragilità di lavoro politico.” L’AUTORE – Orazio Ferrara (1948), nato a Pantelleria (Tp), vive a Sarno in provincia di Salerno. Già responsabile della Biblioteca Comunale della Città di Sarno, scrittore e saggista ha pubblicato numerosi libri, tra i quali Parole sudiste, d’amore e altre ancora (1978), Arcaiche radici e diafane presenze (1995), Viva ‘o Rre. Episodi dimenticati della borbonica guerra per bande (1997, vincitore 2° posto saggistica politica del Premio Internazionale Letterario Tito Casini di Firenze Ed. 1997), Il Celeste Patrono della Gente di Mare. San Francesco da Paola (1997), Solo Coraggio. Storie di italiani in guerra (2009), Sud. Storie di lazzari, sanfedisti, briganti e separatisti (2010), L’Anitra Blu. Legionari e mercenari in Africa (2011). Collabora con diverse riviste a diffusione nazionale quali “L’Alfiere”, “Due Sicilie”, “Storia in Rete”, “Agorà”, “Storia del Novecento”, “Eserciti nella Storia”, “Aerei nella Storia”, “2a Guerra Mondiale / Battaglie uomini e mezzi”, “Santini & Similia”, “Cronache medievali”. INDICE DELL’OPERA - Morire per il re - Quei ragazzi della Giovane Italia - La storia di Giovane Europa - Il FUAN. Libro e feluca - Avanguardia Nazionale. L'opzione militarista della Destra radicale
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