L'anitra blu Stampa E-mail

Orazio Ferrara

L'anitra blu. Legionari e soldati di ventura in Africa

Aviani & Aviani, pagg.176, Euro 18,00

 

ferrara_anitra  IL LIBRO – Orazio Ferrara, con il suo nuovo libro L'Anitra Blu, ci presenta i soldati di ventura in Africa sotto una luce completamente differente da quella sotto la quale siamo stati, fino ad ora, abituati a considerarli. Il titolo del libro si rifà a quell'Anitra selvaggia, la Wild Greese, scelta a simbolo degli uomini del 5° Commando di Mike Hoare, meglio conosciuto come "Mike il Pazzo". Gli uomini di cui ci narra Ferrara non sono però dei folli e non sono neanche, semplicisticamente, solo dei soldati. Sono, invece, più precisamente, dei guerrieri. È gente che ha il senso eroico della vita, perché rifiuta di trascinare i propri giorni in un'esistenza miserabile, vive per combattere e, soprattutto, sa morire alla grande. Sono le ultime "Beau Geste" di uomini d'arme che inseguendo il disegno impossibile di un mondo da loro sognato, si consegnano alla storia in un ultimo falò che fa incendio di loro stessi, dei loro sogni e della Patria che volevano e che volevano e che si sono visti scappare di mano. Vi è una frase dell'autore che compendia l'intera opera ed è "Un libro che narra di un crepuscolo fiammeggiante dunque, di un mondo e di una visione della vita."

  DAL TESTO – “"Il miglior reggimento d'assalto dell' esercito francese" dicevano, con spavalda braveria, della propria unità gli uomini del 1er Régiment Etranger de Parachutistes. E lo era per davvero il miglior reggimento. Un vero e proprio mito all'interno di un mito più grande, quello della Legione Straniera. Eppure quei magnifici soldati in quel tormentato principiare degli anni Sessanta del secolo appena trascorso, quando non era ancora tramontato del tutto il sogno di un'Algeria francese, non sapevano ancora di essere tutti predestinati a diventare, di lì a poco, dei "soldati perduti". Soldati perduti, dalla seguente frase di De Gaulle passata poi alla storia: "Una volta che lo Stato e la Nazione abbiano scelto il loro cammino, il dovere dei militari è tracciato. All'infuori di questo solco, non vi sono, non possono esservi, se non soldati perduti". Per molti si trattò della seconda volta, perduti due volte, provenendo essi dalle fila degli eserciti europei sconfitti nella seconda guerra mondiale. Allora però gli orgogliosi legionari del 1° R.E.P. ignoravano cosa preparava loro il destino e credevano ancora di poter contrastare, a viso aperto, la rinunciataria politica di De Gaulle sull'Algeria francese”.

  L’AUTORE – Orazio Ferrara (1948), nato a Pantelleria (Tp), vive a Sarno in provincia di Salerno. Già responsabile della Biblioteca Comunale della Città di Sarno, scrittore e saggista ha pubblicato numerosi libri, tra i quali Parole sudiste, d’amore e altre ancora (1978), Arcaiche radici e diafane presenze (1995), Viva ‘o Rre. Episodi dimenticati della borbonica guerra per bande (1997, vincitore 2° posto saggistica politica del Premio Internazionale Letterario Tito Casini di Firenze Ed. 1997), Il Celeste Patrono della Gente di Mare. San Francesco da Paola (1997), Solo Coraggio. Storie di italiani in guerra (2009), Sud. Storie di lazzari, sanfedisti, briganti e separatisti (2010), L’Anitra Blu. Legionari e mercenari in Africa (2011). Collabora con diverse riviste a diffusione nazionale quali “L’Alfiere”, “Due Sicilie”,  “Storia in Rete”,  “Agorà”, “Storia del Novecento”, “Eserciti nella Storia”, “Aerei nella Storia”, “2a Guerra Mondiale / Battaglie uomini e mezzi”, “Santini & Similia”, “Cronache medievali”.

  INDICE DELL’OPERA - I fidanzati della morte - Quei soldati perduti della Legione Straniera - I venturieri dell'Oca Selvaggia - Quando Che Guevara fu sconfitto da un soldato di ventura - Il mercenario con la svastica - L'ultimo capitano di ventura - Brutti, sporchi e cattivi - Rolf Steiner e la Legione Nera