La forza della tradizione Stampa E-mail

Mario Torelli

La forza della tradizione
Etruria e Roma: continuità e discontinuità agli albori della storia

Longanesi, pagg.352, Euro 28,90

 

torelli_forza  IL LIBRO – Le straordinarie scoperte fatte negli ultimi decenni a Roma, nelle città latine e nelle necropoli etrusche hanno riproposto il tema fondamentale del rapporto tra l’effettiva vicenda storica documentata dall’archeologia, purtroppo sempre parziale e soprattutto anonima, e la tradizione letteraria relativa alle origini, riferita a un periodo compreso tra protostoria e storia, vale a dire fra età del Bronzo e del Ferro, tramandato dagli autori antichi avvolto in un’aura mitica. Tali scoperte hanno avviato un vivace dibattito, in realtà mai sopito da quando è nata la moderna archeologia, tra chi intende conservare il più possibile della tradizione letteraria nell’interpretazione dei fatti archeologici e chi invece ritiene quella tradizione troppo condizionata da ipotesi di natura mitologica.
  Questo libro intende dare un contributo al dibattito attraverso una raccolta coerente di saggi. Per ricostruire la società romana arcaica e la sua vita quotidiana, il solo insieme di dati certi ci viene offerto dal carattere incredibilmente conservativo della stessa cultura romana e di quella etrusca, quest’ultima tuttora immersa in un mistero che ne alimenta il fascino. L’ansia di ricercare non tanto relitti ma la continuità fra le diverse epoche del passato è un’esigenza che dovrebbe informare non la ricostruzione di una realtà virtuale e priva di sostanza storica, ma l’ancoraggio del passato più remoto del mondo italico a tradizioni e categorie socio-religiose ancora vive nell’arcaismo latino.

  DAL TESTO – “Nell'età del Ferro la scure/ascia è ormai uno strumento bellico desueto: la sua presenza nei contesti funerari costituisce un arcaismo di alto significato ideologico, il cui livello cronologico di pertinenza funzionale, l'età del Bronzo e forse anche l'epoca eneolitica, costituisce un ovvio rinvio al passato di natura cerimoniale. Ciononostante, alcune figurazioni di epoca arcaica ci mostrano i protagonisti armati di ascia: è questo il caso della celebre stele vetuloniese detta di Avele Feluske, datata al 600 a. C. circa […], ove il titolare del monumento appare come un guerriero in armamento oplitico, ma in atto di brandire la doppia ascia, l'arma che tre generazioni più tardi ancora viene impugnata dai cavalieri delle lastre figurate decoranti residenze principesche della serie detta di Roma-Veio-Velletri del 540 a. C. circa […]. L’armamento dell'epoca villanoviana più avanzata è ormai tutt'altro: come mostra la celebre tomba a pozzo AA 1 della necropoli dei Quattro Fontanili, pertinente a individuo di rango sociale elevatissimo degli anni attorno alla metà dell'VIII secolo a. C. […], la panoplia bellica tra IX e VIII secolo a. C. comprende l'elmo, il piccolo scudo rotondo da cavalleria, la spada corta, la lancia, oltre alla corazza in materiale deperibile o del cardiophylax a forma di piastra quadrangolare o di disco-corazza. Tutte queste armi, e non solo esse, già in questa fase sono oggetto di un processo di simbolizzazione a fini ideologici.”

  L’AUTORE – Mario Torelli (Roma, 1937) è stato dal 1969 al 1973 docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana presso l’università di Cagliari, e dal 1975 al 2010 a Perugia. Visiting professor in diversi atenei americani ed europei (in particolare Oxford, l’École Normale Supérieure e il Collège de France di Parigi), ha diretto molti scavi in siti etruschi, a Paestum e a Policoro, e ha curato l’allestimento di varie mostre, tra cui quella veneziana sugli Etruschi a Palazzo Grassi nel 2000-2001. Accademico dei Lincei, ha ricevuto la laurea honoris causa dall’università di Tübingen.

  INDICE DELL’OPERA - Premessa – Introduzione - 1. La questione delle origini di Roma nel secondo dopoguerra - 2. La crisi dei modelli interpretativi tradizionali e la New Archaeology - 3. Roma arcaica a partire dagli anni Ottanta: novità archeologiche e novità ermeneutiche - 4. La frattura tra archeologi e storici e il recupero di un metodo comune - Prima Parte. Calendari e feste - I. Religione e rituali dal mondo latino a quello etrusco. Un capitolo della protostoria (1. Prestiti di teonimi latini nel pantheon etrusco: un inventario - 2. Un bilancio dei prestiti: dai teonimi ai sistemi di feste - 3. Le ragioni dei prestiti: alle origini del popolo etrusco) - II. Riti di passaggio maschili in Roma arcaica (1. Le iniziazioni maschili del mondo latino: un rapporto preliminare - 2. Il costume dei salii e la documentazione delle necropoli - 3. «Redamptruatio», «lusus Troiae», agonia ed Equirria) - III. L’acqua degli Etruschi. Dalle forme ideologiche alle pratiche sociali (1. L'oscurità delle acque sorgive - 2. I Neptunalia, festa del debbio - 3. Neptunus, Volturnus, Ianus e il ruolo sacrale delle acque - 4. Immaginario religioso e ruolo delle acque interne per l'insediamento) – IV. Il culto romano di Mater Matuta (1. «Stratigrafia» di una festa: i Matralia - 2. Significato di una coppia di feste: Vestalia e Matralia - 3. Ritualità della confezione del pane - 4. I valori trionfali) - Seconda Parte. Cerimoniali, strumenti e rappresentazioni simboliche del potere – V. Il vino degli Etruschi: appunti per un'antropologia (1. Cultura moderna e cultura antica del vino - 2. Vasi per il «temetum», vino della preistoria latina ed etrusca - 3. Atene per il consumo del «temetum»: il «kyathos» e l'anfora nicostenica - 4. La fine del «temetum» e la nascita del dionisismo etrusco) - VI. «Exterminatio» (1. Le necropoli villanoviane e laziali: coesione sociale e identità etnica - 2. «Appartenere alla comunità»: rituali di riconoscimento e di esclusione - 3. «Fulmine icti» e «securi percussi» - 4. Proiecti ad Scalas Gemonias) - VII. «Funus triumpho simillimum» (1. Trionfo e funerali: rituali comuni? - 2. Immagini preistoriche del trionfo - 3. «Funus» e «triumphus» nei fregi figurati delle «regiae») - VIII. «Secespita», «praefericulum». Archeologia di due strumenti sacrificali romani (1. Miniaturizzazioni della I fase laziale e il coltello tipo Celano: la «secespita» - 2. Dal calefattoio laziale al carrello di Bisenzio: il «praefericulum») - IX. «Solida sella». Archeologia del costume nella pratica degli auspici in Etruria e a Roma (1. Le fonti: due lemmi di Festo - 2. La «solida sella» nella documentazione archeologica: i troni a schienale ricurvo) - X. «Insignia imperii». La genesi dei simboli del potere nel mondo etrusco e romano (1. Una premessa - 2. Alla ricerca dell'origine dei «fasces»: le asce nella necropoli dei Quattro Fontanili - 3. L’ascia in altri contesti villanoviani - 4. Asce ed altre insegne in età orientalizzante) - XI. «Principi guerrieri» di Cecina: qualche osservazione di un visitatore curioso (1. La mostra, il «catalogo» e i dati della topografia - 2. La tomba A: il sepolcro del re e capostipite - 3. Le altre tombe - 4. Stratigrafia orizzontale della necropoli e genealogia del gruppo - 5. Proposta di conclusioni storiche e considerazioni finali) – Epilogo. L'ellenizzazione, fattore di discontinuità - XII. L'ellenizzazione della società e della cultura etrusche (1. Il prestigio della cultura greca - 2. Etruschi, Latini e Greci: le prime forme del contatto - 3. Dal «chieftain trade» agli «emporia»: merci, tecnologie, artigiani, modelli culturali) - XIII. Gli aromi e il sale. Afrodite ed Eracle negli «emporia arcaica» dell'Italia (1. Afrodite a Roma e in Etruria: un ingresso dal margine sociale - 2. Eracle sulle sponde del «portus Tiberinus»: divinità ed «emporia» - 3. Il modello di Roma e il modello di Gravisca sulle coste tirreniche - 4. Afrodite e gli aromi, Eracle e il sale) – Note - Bibliografia e abbreviazioni - Referenze fotografiche