Le origini dell’ideologia fascista |
Emilio Gentile Le origini dell’ideologia fascista. 1918-1925 il Mulino, pagg.512, Euro 16,00
IL LIBRO – In questo studio pioneristico, Emilio Gentile basandosi su una vasta ricognizione della pubblicistica dell'epoca, mette in luce il complesso di credenze, miti, programmi in cui l'ideologia fascista trova espressione: l'evoluzione delle posizioni politiche di Mussolini dal socialismo all'interventismo, i miti del dopoguerra (dalla paura del "nemico interno" alle mitologie combattentistiche), l'antibolscevismo, il nazionalismo, la rivolta contro il mondo moderno, la centralità dello stato. Il fascismo, conclude Gentile, fu un movimento che mirò a una rivoluzione politica e culturale che aveva come fine la costruzione di un'organizzazione inedita della società civile e del sistema politico fondata sul primato della politica e la subordinazione del privato al pubblico. In altri termini, l'ideologia fascista fu "la più completa razionalizzazione dello Stato totalitario". DAL TESTO – “Secondo Gentile, l'antitesi fra Stato e individuo era superata soltanto facendo coincidere la volontà dell'individuo con la volontà dello Stato, in una perfetta armonia di intenti: per questo, occorreva dilatare il fascismo fino a farlo coincidere col popolo italiano, facendo anzi scomparire il fascismo quale forza autonoma di partito. Il fascismo, per Gentile, era lo spirito dell'Italia nuova ma non un partito né una casta dirigente. Il filosofo non aveva alcuna stima della massa fascista ed egli, infatti, rivolgeva il suo appello per il rinnovamento dello Stato non ai soli fascisti ma a tutti gli italiani desiderosi di collaborare. Questa tesi egli sostenne nel suo discorso al convegno di cultura fascista del 1925 e la stessa tesi riportò nel testo originale (modificato da Mussolini) del Manifesto degli intellettuali fascisti agli intellettuali di tutte le nazioni. Nel Manifesto (che non si presenta come uno degli scritti migliori del filosofo e in cui Gentile non fa che ricapitolare molto sommariamente i temi della sua interpretazione del fascismo e della sua ideologia politica) il fascismo veniva presentato infatti come un ideale di vita civile e morale, «religiosa» nel senso mazziniano, come impegno, serietà, responsabilità, dovere, spirito di sacrificio, dedizione alla patria, coerenza di pensiero e azione. Un ideale, avvertiva Gentile, che non bisognava commisurare con gli aspetti brutali del fascismo, giacché, in quanto ideale, era oltre la realtà e mai esaurito in essa […].” L’AUTORE – Emilio Gentile insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma. Tra i suoi ultimi libri: Contro Cesare (Feltrinelli, 2010), Né Stato né nazione (Laterza, 2010), Italiani senza padri. Intervista sul Risorgimento (a cura di S. Fiori, Laterza, 2011). INDICE DELL’OPERA - Introduzione. La modernità totalitaria – Prefazione - I. L'ideologia di Mussolini dal socialismo all'interventismo - II. I miti del dopoguerra - III. Gli aristòcrati del combattentismo - IV. Il fascismo sansepolcrista - V. Sviluppo e metamorfosi del fascismo - VI. Rivoluzione, reazione, revisione - VII. Il mito dello Stato nuovo – Conclusione - Indice dei nomi
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