Educazione e formazione a Roma |
Rosella Frasca Educazione e formazione a Roma Edizioni Dedalo, pagg.621, Euro 23,00
IL LIBRO – Chi, e in base a quali criteri, definiva a Roma i limiti di ciò che era lecito e ciò che non lo era? A che età era consentito strizzare l’occhio a Venere? Quali erano le regole che guidavano i rapporti amicali, sessuali, amorosi? Come ci si doveva comportare per propiziarsi gli dèi? Come ci si preparava ad affrontare il dolore e la morte? Dove si imparava il mestiere del medico, della levatrice, del veterinario, dell’agrimensore, dell’architetto, dell’avvocato, del soldato, dell’insegnante? Quali erano i centri di formazione artigianale e artistica? Tutto questo – e altro ancora – fu oggetto di precisa educazione presso un popolo che visse in un sistema sociale in cui il privato era votato al pubblico, e la vita scorreva in un funambolesco barcamenarsi tra realtà e rappresentazione. Dalla primissima infanzia alla vecchiaia i romani, senza esclusioni di sesso e di status, furono coinvolti in un programma educativo ininterrotto e totalizzante. Esso si avvalse, per raggiungere i propri obiettivi, di tutti i mezzi di comunicazione di cui poteva allora disporre, non tralasciando, se necessario, neanche sofisticati sistemi di «persuasione occulta» attraverso la voce, il gesto, la scrittura, l’immagine. DAL TESTO – “La figura della madre è stata trasmessa dalla storia e dall'agiografia esemplare romana con una dovizia di notazioni altrimenti insolita nei confronti dell'essere femminile; ciò ha permesso di averne una visione netta e lineare, riprodotta come stereotipo, cristallizzata nel tempo. Dunque tutti sanno che la società romana - in questo distinguendosi vistosamente dalla greca - assegnò alla madre un ruolo educativo di primissimo piano. La mater, a partire dall'età medio-repubblicana, presiedette all'educazione dei figli collaborando in assoluta parità con il padre. Gli uomini contavano molto su questo ruolo materno, e alla mater affidavano completamente il compito di pilastro della famiglia come trasmettitrice di valori morali e sociali fondamentali. E imponevano ai figli un rispetto incondizionato per lei, che generalmente veniva tributato da costoro nonostante non vi fossero, nel diritto romano, disposizioni per i comportamenti dei figli nei confronti della madre analoghe a quelle che viceversa li regolamentavano nei confronti del padre. In questo, come in molti altri casi, si assiste in Roma ad un potere del mos, debitamente rafforzato da una precisa educazione, pari e persino più cogente del ius. Mentre il padre si defilava come educatore man mano che i figli crescevano, la presenza materna, almeno nei ceti elevati, gli unici di cui abbiamo notizia, continuava ad esercitare su di essi - di ambo i sessi – un ascendente che non aveva niente a che vedere con obblighi giuridici, ma scaturiva dall'alto livello del loro rapporto spirituale e affettivo.” L’AUTRICE – Rosella Frasca è professore ordinario di Storia dell’Educazione e della Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione de L’Aquila. Si occupa di storia dell’educazione greca e romana nei loro aspetti formali e informali legati ai fenomeni sociali e dell’appartenenza di genere, oltre a interessarsi di tematiche educative inerenti all’olimpismo e alle arti del corpo in epoca antica e contemporanea. I suoi studi sono documentati da numerosissime pubblicazioni in monografie, volumi collettanei, riviste specialistiche italiane e straniere. INDICE DELL’OPERA - Al lettore - Parte prima. Educazione e società - Capitolo primo. L'educazione: realtà e rappresentazione - Capitolo secondo. I mediatori espressivi e culturali dell' educazione. La voce, la scrittura, l'immagine - Parte seconda. L'educazione ai rapporti interpersonali e ai ruoli sociali - Capitolo terzo. I rapporti sessuali e amorosi: realtà e rappresentazione educativa - Capitolo quarto. L'educazione ai ruoli e ai rapporti matrimoniali - Parte terza. I mediatori istituzionali e ambientali dell'educazione - Capitolo quinto. La familia - Capitolo sesto. La scuola e l'educazione scolastica - Capitolo settimo - La bottega, il paedagogium, il collegium - Capitolo ottavo. Le associazioni giovanili. L'educazione ginnico-sportiva e civico-religiosa, tra gioco, rito iniziatico e politica - Capitolo nono. L'esercito - Parte quarta. L'istruzione professionale - Capitolo decimo. L'agrimensore - Capitolo undicesimo. L'architetto - Capitolo dodicesimo. Il geografo - Capitolo tredicesimo. Il medico - Capitolo quattordicesimo. La levatrice - Capitolo quindicesimo. Il veterinario - Capitolo sedicesimo. Il maestro, il grammatico, il retore - Abbreviazioni e sigle bibliografiche - Indice delle edizioni - Indice dei passi citati - Bibliografia
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