Storia dei marxismi in Italia |
Cristina Corradi Storia dei marxismi in Italia Manifesto Libri, pagg.373, Euro 35,00
IL LIBRO – Dopo aver ripercorso, nella sua prima parte, il dibattito sulla teoria di Marx che vide protagonisti Labriola, Croce, Sorel, Gentile e Mondolfo, e dopo aver sintetizzato l'originale declinazione della filosofia della prassi proposta da Antonio Gramsci, il volume analizza, nella seconda parte, i principali indirizzi del marxismo italiano maturati tra il secondo dopoguerra e la crisi degli anni Settanta. La scienza del comunismo di Bordiga, il galileismo morale di Della Volpe, la sociologia della classe operaia di Panzieri, il neomarxismo di Fortini, la divisione tra la teoria dell'operaio sociale di Negri e le tesi dell'autonomia del politico di Tronti e Cacciari, le critiche di Timpanaro al materialismo storico e alla filosofia della prassi, la ricerca di Luporini e di Colletti, i dibattiti sulla teoria del valore-lavoro e sul rapporto tra Hegel e Marx: ecco alcuni dei momenti salienti che il volume ricostruisce, mostrando come essi si intreccino con la storia della sinistra italiana. La terza parte del volume passa in rassegna il dibattito più recente, dal quale sembra emergere una rinnovata attualità della lezione di Marx come chiave interpretativa per decifrare le dinamiche del capitalismo contemporaneo. DAL TESTO – “La rivoluzione proletaria, secondo Sorel, non va pensata sul modello della rivoluzione francese e al proletariato non va attribuito un ruolo analogo a quello del terzo stato: la missione dell'operaio collettivo è quella di dare vita ad un nuovo sistema giuridico, in opposizione al sistema dei diritti dell'uomo e del cittadino. Il movimento operaio deve emanciparsi seriamente dalla tradizione democratica, da cui ha tratto utopie razionalistiche di rinnovamento, e abbandonare quell'idea di progresso che accompagna il movimento di ascesa della classe borghese esprimendone l'ambizione dominante. Il movimento operaio deve rompere con la cultura illuministica, perché il razionalismo distrugge i valori tradizionali, genera il relativismo morale e l'utilitarismo, mentre il socialismo è l'espressione di una rivolta etica contro un regime politico decadente e corrotto, in cui gli intellettuali utilizzano le organizzazioni partitiche per impadronirsi dei ruoli di direzione della vita statale. All'umanitarismo borghese e all'utilitarismo riformista Sorel preferisce perciò una cultura e una pratica schiettamente reazionarie: "Se una classe capitalistica è energica, essa costantemente afferma la sua volontà di difendersi; il suo atteggiamento francamente e lealmente reazionario contribuisce a sottolineare la scissione delle classi che è alla base di tutto il socialismo, almeno allo stesso modo della violenza proletaria". L’AUTRICE – Cristina Corradi si è laureata in filosofia presso l’Università di Roma “La Sapienza”, e ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e teorie sociali contemporanee presso l’Università degli Studi di Bari con uno studio sulle filosofie del marxismo italiano. INDICE DELL’OPERA - Prefazione. I viaggi italiani del Moro, di Peter Thomas – Introduzione. Parte prima. Da Labriola a Gramsci (1895-1937) - I. Materialismo storico della prassi tra Labriola e Mondolfo (L’articolazione labriolana della teoria marxista - L’interpretazione crociana del marxismo - Il socialismo eclettico e attivistico di Sorel - L’esegesi gentiliana della filosofia della prassi - L’umanesimo positivo di Mondolfo - L’egemonia neoidealistica) - II. La filosofia della prassi di Gramsci (Dall’idealismo soggettivo alla riscoperta di Labriola - L’Anti-Croce e la critica del materialismo di Bucharin - Una lettura originale delle Tesi su Feuerbach) - Parte seconda. Storicismo, dellavolpismo, operaismo (1943-1980) - I. La ripresa del Marxismo (1943-1962) (Togliatti interprete di Gramsci - L’oscuramento di Bordiga e della scienza economica marxista - Della Volpe: dal neocriticismo all’incontro con il giovane Marx - Banfi: marxismo e razionalismo critico - Luporini: dall’esistenzialismo allo storicismo - Il confronto fra dellavolpiani e storicisti sulla dialettica) - II. Neomarsismo, Operaismo, critica delle astrazioni reali (1961-1973) (Le diverse anime dell’operaismo - Panzieri: marxismo come sociologia critica - La rivoluzione copernicana di Tronti - La prospettiva neomarxista di Fortini - Luporini: dialettica della forma di valore - Dalle astrazioni determinate alle astrazioni reali - Il materialismo pessimista di Timpanaro) - III. Primato della prassi e collasso della teoria (1973-1979) (Negri: dall’operaio massa all’operaio sociale - L’autonomia del politico - Valori e prezzi: il confronto tra Napoleoni e gli economisti sraffiano-keynesiani - Gramsci e la teoria marxista dello Stato - Contraddizione dialettica e filosofia della storia) - Parte terza. Bilanci critici e progetti ricostruttivi - I. Marxismo e filosofia oltre la crisi degli anni ’70 (Dall’operaio sociale alla moltitudine postfordista - Per la rifondazione filosofica della critica del capitalismo - Hegelo-marxismo e democrazia moderna - L’onto-logica del Capitale e la critica della postmodernità) - II. Ricostruzione del programma scientifico di Marx (Il paradigma dell’astrazione lavoro - Marx dopo Sraffa - Critica delle ideologie della fine del lavoro, del post-fordismo e della globalizzazione - Imperialismo transnazionale e riduzione del salario sociale - Le nuove soluzioni della trasformazione dei valori in prezzi) - Bibliografia
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