Terra Marchionum |
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Cecilia Mori Bourbon di Petrella Terra Marchionum Edimond, pagg.126, Euro 18,00
DAL TESTO – “Carlo Magno, dopo aver rovesciato nel 774 il regno di Desiderio, dichiarandosi però anche re dei longobardi, lasciò pressoché immutato l'originario assetto territoriale, cosicché l'elemento longobardo a lui fedele come centro di potere non scomparve mai del tutto; concentrò, invece, nelle mani della nobiltà transalpina i grandi dipartimenti territoriali, affidando la loro gestione ai conti franchi. Le contee di confine che avevano il compito di custodire i confini del Regno Italico saranno chiamate «marche», e «marchesi» i Conti a cui esse erano affidate. L’AUTRICE – Cecilia Mori si è laureata in Giurisprudenza presso l’università di Pisa. È alla sua prima esperienza letteraria e dedica questo lavoro al marito Onorio Bourbon di Petrella, che le ha insegnato ad amare questa terra di frontiera tra Toscana e Umbria, anticamente detta «Terra Marchionum». INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Tommaso di Carpegna Falconieri - Capitolo I. Ranieri, marchese di Toscana (1014-1027) e la Terra Marchionum dal X al XII secolo - Capitolo II. Gli Hohenstaufen: rapporti dei marchesi con la casa sveva - Capitolo III. Rapporti dei marchesi con i vicini comuni di Arezzo, Cortona, Perugia e Città di Castello - Capitolo IV. Rapporti dei marchesi con le nascenti comunità rurali - Capitolo V. Ramo dei marchesi di Civitella, Petriolo e Petrella - Capitolo VI. I marchesi di Petriolo e Petrella - Capitolo VII. I marchesi del Monte Santa Maria - Capitolo VIII. I marchesi del Monte del ramo di Sorbello - Capitolo IX. I marchesi del Monte del ramo di Pesaro-Ancona - Capitolo X. Il Diploma Leopoldino - Conclusioni - Appendice - Bibliografia
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