Il petrolio e la gloria Stampa E-mail

Steve LeVine

Il petrolio e la gloria
La corsa al dominio e alle ricchezze della regione del Mar Caspio

Il Sirente, pagg.XXXII-512, Euro 20,00

 

levine_petrolio  IL LIBRO – Remoto, ostile, instabile, il Mar Caspio ha a lungo tentato il mondo con le sue grandi riserve petrolifere. Ma gli stranieri, bloccati dal sistema chiuso dell’Unione Sovietica, non vi poterono arrivare. Poi l’Unione Sovietica crollò, e nella regione iniziò una corsa frenetica su vasta scala. Insieme ai petrolieri, si accalcarono nel Caspio i rappresentanti dei principali Paesi del mondo in cerca di una quota dei trenta miliardi di barili di riserve petrolifere certe che erano in gioco, e iniziò una tesa battaglia geopolitica. I principali competitori erano Mosca e Washington – la prima cercando di mantenere il controllo sui suoi Stati satellite, la seconda intenta a far sloggiare la Russia a beneficio dell’Occidente.
  Il petrolio e la gloria è l’avvincente racconto di quest’ultima fase della lotta epocale per il controllo dell’“oro nero” del pianeta. Steve LeVine, inviato nella regione per il Wall Street Journal, il New York Times e Newsweek, intesse una sorprendente narrazione su capacità di gioco politico ad alti livelli, cupidigia e scandalo in uno dei più opachi angoli del mondo. Nel racconto di LeVine, i giganti energetici mondiali fanno manovre per avere una parte nei ricchi giacimenti kazaki e azeri, mentre le superpotenze cercano di ottenere un punto di appoggio strategico nella regione e di ostacolarsi a vicenda. Al cuore della storia c’è la gara per costruire e gestire oleodotti che escano dall’isolata regione, la chiave per controllare il Caspio e il suo petrolio. L’oleodotto per il petrolio che fu costruito, il più lungo al mondo, è stato tra i più grandi trionfi in politica estera di Washington in almeno quindici anni.
  Nel racconto, LeVine introduce competitori come James Giffen, un affarista americano che è stato anche il “faccendiere” a livello politico per le compagnie petrolifere ansiose di fare affari nel Caspio e l’intermediario per il presidente e i ministri del Kazakistan; John Deuss, l’ostentato commerciante olandese di petrolio che vinse molto ma perse ancor di più; Heydar Aliyev, lo spesso frainteso presidente azero che trascese il suo passato di membro del Politburo sovietico e fu la mente direttiva di un progetto per allentare il controllo russo sulle sue ex colonie nella regione del Caspio; e tutti i tipi di canaglie, avventurieri, e altri guidati dall’irresistibile richiamo di ricchezze incalcolabili e dalla possibile “ultima frontiera” dell’era dei combustibili fossili. La storia più ampia è intorno agli interrogativi geopolitici della fonte di ricchezza petrolifera del Caspio, se la Russia possa essere un alleato affidabile e un partner commerciale dell’Occidente, e cosa significhi l’ingresso di Washington in questa regione caotica ma importante per la sua stabilità a lungo termine.
  Narrazione intensa e piena di suspense, Il petrolio e la gloria è la cronaca decisiva di eventi che sono compresi da pochi, ma il cui impatto politico ed economico sarà profondo e duraturo.

  DAL TESTO – “Ma nell'ambiente da selvaggio west di Baku e Almata, c'erano poche regole e nessuna garanzia. I dirigenti del settore petrolifero impiegavano settimane semplicemente per cercare di capire chi nel governo fosse il responsabile. Un "agente" locale dopo l'altro sussurrava che lui, e solo lui, poteva procurare l'affare desiderato. I petrolieri si spiavano a vicenda, e i locali agenti del KGB spiavano tutti loro, usando cimici che venivano velocemente scoperte ma altrettanto velocemente rimpiazzate, anche più astutamente.
  “I governanti della regione, inizialmente ignorati dai dirigenti del settore petrolifero come campagnoli, si rivelarono tenaci negoziatori con poche illusioni. Avevano affilato le loro capacità nell'era sovietica, quando il Cremlino spudoratamente lusingava uomini d'affari occidentali, mentre li spremeva inesorabilmente per le condizioni più vantaggiose. Contratti firmati erano unilateralmente dichiarati aperti per la rinegoziazione ogni volta che le compagnie petrolifere sembrassero vulnerabili a nuove richieste”.

  L’AUTORE – Steve LeVine è stato corrispondente dall’estero occupandosi del Caucaso e dell’Asia centrale dal 1992 al 2003. Dagli uffici di Almata, Baku, Tashkent e Tbilisi, ha seguito le vicende dell’area per Newsweek, Financial Times, Washington Post, New York Times, e infine per il Wall Street Journal. In precedenza è stato corrispondente dal Pakistan e dall’Afghanistan per il Newsweek dal 1988 al 1991, e dal 1985 al 1988 ha scritto per il Newsday dalle Filippine. Ha conseguito un master in giornalismo alla Columbia University. Nel 2008 ha pubblicato negli Stati Uniti il suo secondo libro Putin’s Labyrinth. È autore del blog oilandglory.com.

  INDICE DELL’OPERA – Prologo – Cronologia - Personaggi principali – Mappe - Capitolo I. I Baroni - Capitolo 2. Un visitatore dalla Svezia - Capitolo 3. Rivoluzione - Capitolo 4. I giorni dei Soviet - Capitolo 5. L'intermediario - Capitolo 6. Distensione - Capitolo 7. Il giacimento perfetto - Capitolo 8. Fuoco incrociato - Capitolo 9. Il primo affare - Capitolo 10. Ritorno a Baku - Capitolo 11. Il contratto del secolo - Capitolo 12. L'estero vicino - Capitolo 13. Early Oi! - Capitolo 14. Battaglia di volontà - Capitolo 15. La storia di due negoziatori - Capitolo 16. Un oleodotto per caso - Capitolo 17. Un esercito per il petrolio - Capitolo 18. Boom e fallimento - Capitolo 19. Kashagan - Capitolo 20. Una via per il mare - Capitolo 21. Il re del Kazakistan - Epilogo - Postfazione - Ringraziamenti - Bibliografia e note sulle fonti - Indice dei nomi