Federico I e Federico II Hohenstaufen Stampa E-mail

Ruggiero Rizzi

Federico I e Federico II Hohenstaufen
Genesi di due personalità alla luce della storia, della medicina e della psicologia

Barbieri Editore, pagg.400, Euro 22,00

 

rizzi_hohenstaufen  IL LIBRO – Ruggiero Rizzi – posto l’accento sulle difficoltà di interpretare correttamente i due Federico alla luce delle memorie redatte – ha affrontato in modo del tutto originale l’analisi della personalità dei due personaggi più rappresentativi degli Hohenstaufen.
  Il libro descrive tutto ciò che è stato realizzato, sotto il profilo culturale, politico, ecc. (escludendo la parte bellica) dagli Altavilla della Sicilia e gli Svevi. La trattazione è realizzata sotto il profilo genetico sino agli ascendenti della terza generazione.
  Rizzi, forte della sua professionalità clinica, è infatti partito dallo studio della trasmissione genetica dei loro differenti tratti caratteriali e fisici, per poi tenere conto di quanto da loro acquisito, sul piano culturale e psicologico, dall’ambiente in cui si sono rispettivamente formati e sviluppati.

  DAL TESTO – “Sembra che il Barbarossa sia stato un uomo alquanto semplice nel vestire, così come nei suoi gusti, nei suoi pasti, nel suo frequentare le funzioni religiose mattutine dopo le quali iniziava la sua giornata lavorativa. Amava andare a caccia, che era un'attività molto praticata dai personaggi altolocati del Medioevo e costituiva, fra l'altro, l'esercizio più importante e preliminare all'uso delle armi, all'addestramento ed al combattimento. L'educazione impartita a Federico lo portò ad amare la guerra e potrebbe aver forgiato in lui una personalità alquanto rude, ma priva d'odio, anche se non disgiunta da un certo grado di cortesia, di saggezza, di misericordia, che l'avrebbe portato verso un forte senso di giustizia nel giudicare. Sebbene non fosse eccessivamente incline all'accondiscendenza, non si mostrava troppo severo né vendicativo. Ma il significato dei vari aggettivi e sostantivi qualificativi che si trovano nella letteratura italiana e tedesca sono talora diametralmente opposti: ciò sta ulteriormente a dimostrare il suo comportamento al di qua o al di là delle Alpi, ma soprattutto la nazionalità e la fede di chi lo avevano educate. Un uomo, quindi, dalla forte personalità, dalla brillante amicizia e dal notevole charme. Tali caratteristiche non sono state di certo usate verso il nostro Paese”.

  L’AUTORE – Ruggiero Rizzi è nato a Barletta il 28 febbraio 1921; si è laureato in Medicina e Chirurgia nel luglio del 1947, presso l'Università di Bologna. Ha intrapreso l'attività chirurgica negli anni 1947-1953 presso la II Divisione chirurgica dell'Ospedale di Trieste; tra marzo e maggio 1950 ha frequentato il reparto del Westminster Hospital di Londra per apprendere i primi elementi della moderna Anestesia; nel 1952 si è diplomato in Anestesia presso l'Università di Torino; nel 1953 veniva nominato Dirigente del Servizio di Anestesia, presso l'Ospedale al Mare di Venezia Lido; nel 1954 si diplomava in Chirurgia Generale presso l'Università di Bologna; nel 1956 conseguiva la Libera Docenza in Anestesiologia a Roma: nel 1963 assumeva il primariato di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica presso l'Ospedale Civile di Vicenza; nel mese di agosto ha frequentato il reparto di Rianimazione dell'Ospedale Bisbepierg di Copenaghen per apprendere i principi della Rianimazione: è stato Docente presso la cattedra di Anestesia dell'Università di Verona negli anni accademici 1978-1986. Nel 1953 fu nominato corrispondente della Società Italiana di Anestesia nell'ambito della nascente Società Tedesca di Anestesia. Nel 1964 egli veniva nominato Membro dell'Accademia Teatina per le Scienze di Chieti: nel 1979 Membro della Accademia Europea di Anestesia a Parigi: nel 1981Membro della Accademia Olimpica di Vicenza e Socio honoris causa dell'Accademia Medica Rumena a Bucarest. Nel 1988 fondava la Società Italiana dei Clinici del Dolore: nel 1992 gli veniva conferita la Gran Croce al Merito per la Sanità a Roma. Ha dato alle stampe 195 pubblicazioni, fra le quali i volumi: Curaro, Curarosimili e Curarizzanti (1957) e Storia della Terapia Antalgica (1996). Egli ha organizzato diversi congressi di cui sette Internazionali sia di Anestesia che sul tema del Dolore. È entrato nella fase del pensionamento il I marzo 1991. Da quel momento si dedica alla storia, sua grande passione fin dalla giovinezza. Nel 2003 si è laureto in Storia Medioevale presso l’Università degli Studi di Bologna.

  INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Raffaele A. Bernabeo - Introduzione - Capitolo I. Concetti generali sulle varie strutture che concorrono alla formazione della personalità (Gene - Strutture anatomiche e loro funzioni - Struttura psichica: tratti - Trasmissione dei tratti che fanno parte della personalità) Capitolo II. Figure della società normanna e sveva nell'Italia meridionale dell'XI, XII e XIII secolo e loro organizzazione sociale - Capitolo III. Ricostruzione della personalità dei Normanni italici e della loro organizzazione sociale (Cenni sulle caratteristiche paesaggistiche e storiche della Normandia - Cenni storici sui Normanni - Gli Altavilla - Ruggero d’Altavilla -  Ruggero II d'Altavilla, il Grande - Costanza d'Altavilla) - Capitolo IV – Ricostruzione della presumibile personalità degli Svevi e della loro organizzazione sociale (Cenni sulle caratteristiche paesaggistiche e storiche della Svevia - Cenni storici sugli Svevi - Gli Hohenstaufen - Federico von Bueren (Staufer), il Vecchio - Federico il Guercio - Federico Hohenstaufen, il Barbarossa - Enrico VI Hohenstaufen di Svevia - Federico II Hohenstaufen di Svevia) Capitolo V. Considerazioni conclusive (Ruggiero Rizzi - Lorena Zanus) - Bibliografia