Le leggi antiebraiche e razziali italiane ed il ceto dei giuristi Stampa E-mail

Giuseppe Acerbi

Le leggi antiebraiche e razziali italiane ed il ceto dei giuristi

Giuffrè, pagg.XVI-326, Euro 35,00

 

acerbi_leggi  IL LIBRO – Numerosi sono stati gli studi e i contributi dedicati alla normativa degli anni 1938-1945, ma il presente volume si propone di analizzare, sotto forma di analitico saggio storico, in particolare le 'leggi della vergogna' che, muovendo dalla negazione radicale di quelle regole basilari e punto di partenza della legislazione di ogni paese civile, hanno scosso le fondamenta dell'ordinamento giuridico italiano dell'epoca. Oggetto d'indagine dell'opera sono, perciò, le leggi razziali, vale a dire le leggi emanate contro gli ebrei, ma anche quelle riguardanti il trattamento dei cosiddetti nativi delle colonie africane dell'Italia. Leggi al servizio dello Stato, proposte e scritte da un nugolo di 'giuristi di regime', disponibili a tradurre in un linguaggio 'tecnico' le direttive del partito. Nonostante l'agevole accessibilità delle leggi antiebraiche, è sembrato inoltre opportuno, per comodità del lettore, pubblicare in Appendice i principali decreti e leggi razziali.

  DAL TESTO – “Questa inclinazione degli ebrei italiani (come di quelli tedeschi, austriaci, francesi, etc.) per il weberiano "lavoro intellettuale quale professione" e per la loro preparazione ad esso attraverso un compiuto percorso scolastico, di cui si sono riferiti più sopra dati numerici per il nostro Paese, si era fatta via via più estesa e diffusa nella media e piccola borghesia. Benché l'autorevole demografo, dalla cui saggistica sono tratti i dati qui sopra riferiti, abbia scritto di una «piccolissima minoranza, a volte al di sopra, ed a volte al di sotto di quella attesa in base alla consistenza totale della comunità, ma comunque sempre del tutto marginale», le percentuali in Italia di ebrei in talune attività intellettuali rispetto alla loro totale incidenza numerica erano sintomatiche di queste preferenza e presenza. Si spiega perciò che nel 1938, gli "impiegati delle PP.AA. (comprendenti professori universitari, insegnanti elementari, medi e liceali, giudici, giuristi da esse dipendenti ed ufficiali delle FF.AA.) erano il 3 per mille della popolazione complessiva italiana; i "fisici, chimici ecc." (ed, a quanto si deve desumere, i medici) erano il 15 per mille; gli "avvocati" il 18,1 per mille; gli "ingegneri, architetti" erano il 17,3 per mille”.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Alberto Crespi - Premessa - 1. L’identità italiana degli ebrei della Penisola: nel Risorgimento, nell’Unità, nel periodo liberale e fino ai primi anni ’30 del secolo - 2. Il dramma morale e materiale degli ebrei italiani di fronte alle prime leggi antiebraiche - 3. Il maggior acculturamento degli ebrei italiani rispetto alla media nazionale e la loro presenza nel “lavoro intellettuale quale professione” - 4. Sintesi delle principali leggi antiebraiche del Regno - 5. La normativa antiebraica di fronte allo Statuto del Regno - 6. Le idee antiebraica e razziale nell’ambito della “politica imperiale” di Mussolini - 7. Normativa antiebraica e razziale negli Stati ad influenza italiana, nei Possedimenti italiani dell’Egeo e nelle colonie italiane - 8. La normativa antiebraica e la “persecuzione della vita” degli ebrei nella RSI - 9. Considerazioni di sintesi sul tecnicismo e sui tecnici delle leggi antiebraiche e razziali italiane - 10. Le espulsioni degli ebrei italiani dal ceto dei giuristi - 11. I giuristi non ebrei tra adesioni, indifferenza, approfittamenti, turbamenti, rifiuti e tentativi di trovare vie di uscita - 12. L’opera contraddittoria degli organi giudiziari tra mitigazioni e severità - 13. I contributi contradditori della dottrina giuridica e dei pratici - 14. Le gravi compromissioni di illustri e meno illustri professori universitari - 15. La rivista “Il diritto razzista” ed autorevoli adesioni - 16. Compromissioni antiebraiche nel corpo dei magistrati - 17. Il Codice civile 1942 e le ricadute delle leggi antiebraiche e razziali - 18. Disagi, ribellioni, e non, nelle pubblicazioni giuridiche - 19. Coraggio e sfide espresse alle leggi antiebraiche di alcuni giuristi - 20. L’abrogazione delle leggi antiebraiche, le (ritardate, troppe e disorganiche) leggi riparatorie e la loro disordinata applicazione - 21. L’amarezza nel constatare “assoluzioni generali” dei collusi nell’antisemitismo di Stato - 22. Considerazioni di sintesi: come si diventa giuristi antisemiti “a comando”? - 23. Altri interrogativi e qualche risposta - Appendice normativa - A) Normativa antiebraica nel Regno d’Italia - B) Leggi razziali nelle colonie italiane - C) Norme antiebraiche nella Repubblica sociale italiana