Derek Wilson

Carlomagno. Barbaro e imperatore

Bruno Mondadori, pagg.291, Euro 26,00

  IL LIBRO – Formidabile condottiero, conquistatore spietato, saggio legislatore, crociato, cavaliere cortese, protettore della Chiesa, patrono della Francia, generoso mecenate, santo. Nessun altro personaggio della storia occidentale ha subito maggiori trasformazioni nell’immaginario popolare di Carlomagno, energico monarca di un popolo di rozzi guerrieri, celebrato attraverso i secoli come il più grande sovrano dell’Occidente cristiano, e a cui molti protagonisti della storia moderna e contemporanea si sono ispirati. Grazie al suo acume politico, alla sua intelligenza militare e alla sua profonda fede religiosa questo barbaro d’aspetto imponente, carattere determinato e tempra instancabile riuscì in un’impresa all’apparenza impossibile: conducendo una guerra costante su più fronti, volta a debellare nemici esterni e faide intestine, ampliò il dominio dei franchi fino a esercitare un potere assoluto su un impero etnicamente e linguisticamente eterogeneo, come non se ne vedeva dai tempi di Costantino, che egli fu in grado di tenere insieme per tutta la durata del suo lunghissimo regno. Un impero i cui confini comprenderebbero gran parte degli attuali territori di Francia, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Italia. Una formazione politica, religiosa e culturale senza precedenti, a cui oggi diamo il nome di Europa.

  DAL TESTO – “Da un certo punto di vista Carlomagno non si differenziava dai capitribù germanici che l'avevano preceduto: era un capo guerriero costretto a far valere la propria autorità con la forza delle armi, un barbaro rozzo e ignorante, e la sua grandezza fu costruita sulle fondamenta del successo militare. Ma le sue ampie vedute gli permisero di trasformarsi da eroe guerriero in creatore di civiltà. Era un idealista che teneva in gran conto gli uomini di religione e di cultura, non solo perché erano funzionari in grado di aiutarlo a governare il suo impero, ma anche per il loro valore intrinseco. Non vi sono dubbi sul fatto che le circostanze gli furono molto favorevoli, ma solo un uomo dotato di acume ed energia straordinari poteva mettere a frutto, come egli fece, le opportunità che il destino gli offriva. Carlomagno divenne il perno attorno a cui ruotarono tutti i suoi contemporanei. Dominò il proprio mondo, suscitando devozione nei suoi seguaci, timore nei nemici e rispetto in tutti. Il termine che meglio spiega la potenza dell'impatto che ebbe sui suoi tempi è "convinzione": Carlomagno credeva con passione nel suo Dio, nel compito che gli era riservato e in se stesso. Che avesse ragione o torto, perseguì il proprio obiettivo con infaticabile zelo, diventando un formidabile condottiero, un tenace riformatore in campo amministrativo, un amico devoto e un nemico spietato. L'influenza da lui esercitata fu così grande che quando lasciò il mondo dei vivi la sua figura continuò a infondere nei secoli successivi gli ideali che lo avevano ispirato, o che si riteneva lo avessero ispirato. Per questo motivo l'avventura che ha cominciato non si è ancora conclusa.”

  L’AUTORE – Derek Wilson è un apprezzato scrittore inglese di saggistica storica. Tra i suoi numerosi libri: Hans Holbein. Portrait of an Unknown Man, Peter the Great e A Brief History of Henry VIII. Ha partecipato alla realizzazione di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive ed è l’orgaDerek Wilson è un apprezzato scrittore inglese di saggistica storica. Tra i suoi numerosi libri: Hans Holbein. Portrait of an Unknown Man, Peter the Great e A Brief History of Henry VIII. Ha partecipato alla realizzazione di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive ed è l’organizzatore del Cambridge History Festival.