La via del coraggio Stampa E-mail

Riccardo Dal Monte

La via del coraggio. Dal guerriero antico al soldato moderno, la vittoria dell'uomo sulla paura

Hobby & Work Publishing, pagg.328, Euro 16,50

 

dalmonte_via  IL LIBRO – Lucio Anneo Seneca, nelle sue Epistole, fornisce una definizione perfetta del coraggio: l’uomo coraggioso è colui che rinuncerebbe volentieri a confrontarsi con la paura e ciononostante, quando non ha via di scampo, non arretra e la affronta.

  Se è vero che esistono svariate forme di coraggio, è altrettanto vero che il coraggio supremo è quello fisico, giacché è l'unico che mette subito in gioco la vita di chi lo pratica; e parimenti risponde a verità il fatto che l'eterno teatro della sfida tra l'uomo e la morte sia la guerra. La via del coraggio è uno spettacolare viaggio nei secoli, dall'antica Grecia alla Seconda Guerra Mondiale, per raccontare l'unica vera "grande madre di tutte le battaglie", quella del soldato contro la paura. Dal guerriero macedone al berserker vichingo, dal crociato medievale all'ufficiale-gentiluomo del XVIII secolo, dal fantaccino dell'Isonzo al marine di Iwo Jima, il saggio di Riccardo Dal Monte sviluppa il tema del coraggio militare senza alcuna enfasi retorica, ma, al contrario, affidandosi ad uno stile espositivo fluido e avvincente, imperniato su una massa enorme di dati, storie personali e aneddoti emblematici. Evitando qualunque rigidità accademica e ispirandosi alla lezione dei grandi divulgatori stranieri, Dal Monte ci consegna un libro epico, avventuroso, umano, che sa di sudore, tremito alle mani, scariche di adrenalina, e che si rivolge a tutti, ben al di là della ristretta cerchia dei cultori di storia militare, perché tratta un tema universale che tocca il cuore di ciascuno di noi.

  DAL TESTO – “[…] le azioni che denotano il coraggio in guerra sono principalmente quattro: esporsi ai colpi del nemico in zone particolarmente pericolose nell'interesse generale o per i propri compagni (Wellington nel periodo napoleonico o l'ufficiale medico Chavasse nella Prima guerra mondiale); affrontare il nemico in solitaria (Alessandro Magno a Multan o il capitano Murphy nella Seconda guerra mondiale); rifiutarsi di abbandonare il posto di combattimento nonostante si sia feriti e si possa, senza sanzioni disciplinari di alcun tipo, lasciare il campo di battaglia (il maggiore Troubridge in Crimea); immolarsi per salvare la vita ai propri compagni (il nord-irlandese McFadzean alla Somme). È indispensabile precisare che la volontarietà del soggetto è la conditio sine qua non perché si possa parlare di coraggio. Ne consegue che "il tasso di coraggio" nella storia sia stato maggiore da parte di capi, condottieri e ufficiali, perché, dati il loro rango e la loro posizione di comando, potevano dispensarsi dal partecipare ad azioni rischiose delegandole ai propri sottoposti”.

  L’AUTORE – Riccardo Dal Monte è nato a Bologna nel 1978. Laureato in storia contemporanea, si divide tra l’insegnamento presso un liceo classico, la collaborazione alle pagine culturali di alcuni quotidiani e la ricerca storica sul campo. La via del coraggio è il suo primo libro, la cui stesura ha comportato un lavoro di raccolta dati e interpretazione delle fonti durato quasi cinque anni.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Giorgio Battisti – Nota introduttiva – Parte prima – Capitolo I. L'era dei guerrieri – Capitolo II. Gentiluomini e ufficiali – Parte seconda – Capitolo III. Il soldato delle guerre mondiali – Capitolo IV. Il primo atto – Capitolo V. Il secondo atto – Parte terza – Capitolo VI. Il "coraggio" giapponese – Bibliografia scelta