Lucia Ceci
Il papa non deve parlare. Chiesa, fascismo e guerra d'Etiopia
Laterza, pagg.288, Euro 20,00
IL LIBRO - Lucia Ceci racconta come la Chiesa cattolica ha affrontato il conflitto italo-etiopico, il fascismo e l’Impero. Una storia fatta di parole e di silenzi,di canali ufficiali e di vie ufficiose, di discorsi letti e mai pubblicati, molti dei quali recuperati grazie all’apertura nel 2006 dell’Archivio Segreto Vaticano. Una storia che si svolge nei palazzi e nelle piazze, sulle ambe etiopiche e nelle missioni, nei santuari e al cinematografo. Una storia che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone in Italia e conta più di trecentomila morti etiopici.
DAL TESTO - "Era soltanto il 27 agosto 1935, mancavano appena una trentina di giorni all’inizio dell’invasione dell’Abissinia, quando Pio XI pronunciava a Castelgandolfo, dinanzi a 2.000 infermiere cattoliche, un discorso che contiene la condanna piu netta della guerra di conquista dell’Etiopia. Egli la definiva «une guerre injuste, voila quelque chose qui depasse toute imagination, la plus lugubre, la plus triste, voila quelque chose d’indiciblement horrible». La condanna della guerra di Mussolini era totale, senza attenuanti, e le parole impiegate per descriverla erano di una crudezza senza pari, tale da mandare in soffitta il Concordato firmato appena sei anni prima. "Ma il discorso originale del papa non fu mai trasmesso alla stampa. Intuendo il possibile effetto dirompente delle parole di Pio XI, il sottosegretario della congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari, le sottoponeva a una drastica revisione, come lui stesso precisa nel suo diario: «Qua tolgo una parola; là ne aggiungo un’altra; qui modifico una frase, là ne sopprimo un’altra. Insomma con un lavoro sottile e metodico riusciamo ad attenuare assai la crudezza del pensiero papale». Ma il fatto più grave e inatteso era che Pio XI, letta la nuova versione del discorso, che stravolgeva il suo pensiero e cancellava ogni riferimento alla guerra ingiusta e criminale, accettava le modifiche introdotte e le approvava senza discutere. "Nonostante i rimaneggiamenti, il discorso di papa Ratti faceva andare su tutte le furie il capo del fascismo, il quale giungeva ad inviare alla Santa Sede una sorta di «Promemoria» con il quale invitava il pontefice, che il 7 settembre avrebbe dato udienza a 15.000 reduci di guerra cattolici, a guardarsi bene dal pronunciare parole che potessero «prestarsi al gioco dei nemici dell’Italia [...] e turbare i rapporti fra Stato italiano e Santa Sede». Più che un invito il «Promemoria» conteneva un’intimazione, e Pio XI si piegava alla minaccia. Il suo discorso ai reduci cattolici, infatti, faceva ampie concessioni alla politica coloniale fascista e dimostrava chiaramente che il pontefice aveva ormai rinunciato a condannare la guerra di aggressione di Mussolini."
L'AUTRICE - Lucia Ceci insegna Storia contemporanea all’Università di Roma Tor Vergata. Ha pubblicato numerosi saggi su aspetti e momenti della vita della Chiesa in Italia, in America Latina e nel Corno d’Africa. Negli ultimi anni si è occupata in particolare delle relazioni tra Chiesa e fascismo nel tornante del conflitto italo-etiopico. È autrice di La teologia della liberazione in America Latina (Milano 1999), Il vessillo e la croce. Colonialismo, missioni cattoliche e islam in Somalia (Roma 2006) e curatrice di Chiesa, laicità e vita civile (con L. Demofonti, Roma 2005) e La Resistenza dei militari (Roma 2006).
INDICE DELL'OPERA - Prefazione di Angelo Del Boca - Introduzione - I. Il conflitto italo-etiopico: una guerra giusta? - 1. Un banco di prova - 2. I primi interventi di Pio XI - 3. Appelli dalla "perfida Albione" - II. Il papa: dalla condanna al silenzio - 1. La condanna della guerra e la crisi con il governo italiano - 2. Progetti mancati - 3. Vie ufficiose - III. I cattolici italiani: dalla prudenza all’esaltazione patriottica - 1. Incertezze, prudenze, adesioni - 2. Per la patria o per il duce? - 3. I cattolici italiani e l’oro alla patria - IV. Apoteosi e devozioni clerico-imperiali - 1. Impero fatale, Impero provvidenziale - 2. L’Impero nella pubblicistica popolare e il mito dell’eroe crociato - 3. Devozioni imperiali? - V. Il Vaticano e la guerra: silenzi pubblici, percorsi riservati - 1. "Il papa deve parlare" - 2. L’azione diplomatica: tra Roma, Parigi e Washington - 3. Il Vaticano e la legislazione razziale dell’Impero - VI. Le missioni cattoliche italiane, la guerra e l’Impero - 1. La missione della Consolata nella fase di preparazione della guerra - 2. Missionari, cappellani militari, spie - 3. Dagli entusiasmi imperiali ai campi di prigionia - Epilogo - Note - Nota dell’Autrice - Referenze iconografiche - Indice dei nomi
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