Venezia porta d'Oriente Stampa E-mail

Maria Pia Pedani

Venezia porta d'Oriente

il Mulino, pagg.352, Euro 26,00

 

pedani_venezia  IL LIBRO - Venezia è stata per lunghi secoli il principale luogo di contatto e di scambio fra l'Europa e l'Oriente, fra la Cristianità e il vasto mondo musulmano affacciato sul Mediterraneo. Dall'VIII secolo alla fine della Serenissima (1797), il libro racconta l'evoluzione del rapporto fra lo Stato veneziano e il mondo arabo e turco, sul filo dei commerci, dei pellegrinaggi e delle crociate, degli scontri ma anche delle alleanze, delle peripezie degli schiavi e dei convertiti. Fra i protagonisti: gli ambasciatori con i loro cerimoniali, i dragomanni e i consoli, i mercanti con i loro fondachi, i marinai e gli schiavi, i pirati e le spie. Un viavai di persone e merci che disegna, un secolo dopo l'altro, un quadro vivido di contiguità, di familiarità, di relazioni tra mondi diversi e non sempre necessariamente ostili.

  DAL TESTO - "I primi contatti diplomatici tra Venezia e gli ottomani, così come con gli altri potentati islamici, furono accompagnati da doni preziosi portati dagli ambasciatori veneziani a nome del doge. I documenti antichi molto spesso forniscono solo l'indicazione della somma spesa per acquistarli, senza descriverli. Alla fine del Trecento si spesero fino a mille ducati per i khan di Crimea e i sovrani ottomani, anche se i senatori veneziani raccomandavano sempre a chi doveva acquistare tali ricchi presenti di risparmiare quanto era possibile. Nel 1364 vennero inviati a Murad I alcuni cani che si sapeva desiderava. Allora tali animali erano usati sia per difesa sia per i combattimenti e quindi, quelli grandi e forti, erano i più graditi. Nel 1382 i veneziani ne acquistarono otto di grossa taglia a Ferrara proprio per quel sovrano e cinque anni dopo ne inviarono altri due di cui si ricordano ancora i nomi: «Pasalaqua» e «Falcon». Nella stessa occasione Murad ricevette anche due boccali d'argento, una pelliccia con bottoni di perle, due pezze di stoffa d'oro e sei vesti di colore scarlatto assieme alla richiesta di liberare alcuni veneziani prigionieri. Nel 1407 vennero invece donate delle scarpe ad alti funzionari ottomani mentre in un documento del 1408 si parla di un presente di sapone e dolci". 

  L'AUTRICE - Maria Pia Pedani insegna Storia dell'impero ottomano all'Università Ca' Foscari di Venezia. Tra i suoi libri: "Dalla frontiera al confine" (Herder, 2002) e "Breve storia dell'impero ottomano" (Aracne, 2006).

  INDICE DELL'OPERA - I. Un leone che venne di lontano (1. Leggende e reliquie - 2. Venezia «nuova Alessandria» - 3. Il simbolo dello stato) - II. I primi contatti (1. Prima del Mille - 2. Gli schiavi - 3. I pellegrini - 4. I crociati) - III. Tra guerra e pace (1. Le paci d'Oriente - 2. I signori della Porta - 3. Un secolo di splendore - 4. Contatti e scontri) - IV. Il sistema diplomatico e consolare veneziano (1. Ambasciatori e baili - 2. La rete consolare veneziana - 3. Il cerimoniale ottomano - 4. I doni diplomatici) - V. Diplomatici e inviati orientali (1. Il Medioevo - 2. L'Età moderna - 3. La diplomazia ottomana - 4. Gli uomini e l'accoglienza) - VI. Veneziani in Levante (1. Dal fondaco di Venezia alla casa bailaggia - 2. Alla corte del bailo 3. I dragomanni, il servizio postale e lo spionaggio - 4. Tra arte e commercio) - VII. Tra due identità (1. Migranti e convertiti - 2. Storie di veneziani - 3. Le donne e il mito della sultana veneziana - 4. Le spie) - VIII. Musulmani a Venezia (1. Mercanti e fondaci - 2. I sensali - 3. Navigazione e pirati - 4. Merci e contrabbando) - IX. La conoscenza dell'altro (1. al-bunduqiyya - 2. Venezia negli scrittori ottomani - 3. L'idea del «turco» a Venezia) - Note - Cronologia - Bibliografia - Indice dei nomi