La guerra d'Etiopia Stampa E-mail

Angelo Del Boca

La guerra d'Etiopia. L'ultima impresa del colonialismo

Longanesi, pagg.304, Euro 18,00

 

delboca_guerraetiopia  IL LIBRO - «Oggi 5 maggio, alle ore 16, alla testa delle truppe vittoriose, sono entrato in Addis Abeba. » Con queste parole il Maresciallo Pietro Badoglio telegrafava a Mussolini la fine ufficiale delle ostilità in Etiopia, costate 4350 morti, 9000 feriti e 40 miliardi di lire. Ma la guerra era tutt’altro che finita. Meno di un quarto del territorio etiopico era stato occupato. Almeno centomila soldati dell’esercito di Hailé Selassié restavano in armi. Da quel giorno cominciò una guerra segreta, senza comunicati, nascosta dalla censura, nel corso della quale restarono uccisi dieci volte più soldati che nella guerra ufficiale.
  Angelo Del Boca, che è stato il primo storico a dare una lettura molto critica del colonialismo italiano, in questo volume ricostruisce in modo dettagliato le varie fasi della campagna d’Etiopia, che fu il preludio alla pomposa proclamazione dell’Impero. Ma quel conclamato trionfo, che segnò il culmine del favore (e fervore) popolare verso Mussolini, segnò anche l’inizio di una guerra di resistenza locale che tenne impegnate le truppe italiane fino al 1941, anno in cui gli inglesi attaccarono la colonia e misero fine al sogno imperiale fascista. Un sogno breve e, nonostante le atrocità, oggi ben note dopo l’apertura degli archivi di Stato e la pubblicazione di montagne di documenti, persino «innocente». Afferma in proposito l’autore: Graziani fu «processato e condannato, ma non per le stragi in Etiopia e in Libia, ed oggi la sua tomba e il suo museo a Filettino sono meta di pellegrinaggi. Badoglio, poi, è morto di vecchiaia nel suo letto, carico di onori».

  DAL TESTO - "Ma l'omaggio al duce imperiale più abile, più malizioso, più accattivante, lo pronuncia un giovane e promettente giornalista toscano, Indro Montanelli, destinato a diventare, nel secondo dopoguerra, il più ascoltato commentatore della politica e del costume nazionali ed un fortunato divulgatore di storia. Egli scrive: «Oggi Egli è diventato l'unico spettatore delle nostre gesta. Intendo dire che tutto ciò che facciamo è a Lui solo riferito, del consenso e dell'indignazione altrui poco importandoci. Il pubblico più non esiste. Finita l'epoca degli amoreggiamenti e civettamenti con le folle, il rapporto con la società si è trasformato e condensato nel rapporto con un uomo». Un Uomo che è tutto, il solo col quale valga la pena di corrispondere. Più di Cesare e più di Dio. Un Uomo che li incarna entrambi, in una mescolanza perfetta, ancora mai vista. Vale la pena di ricordare che Mussolini ricambierà l'assoluta dedizione di Montanelli facendolo espellere, durante la guerra di Spagna, dal Partito e dall'Ordine dei giornalisti, per aver dato, dell'avanzata italo-spagnola su Santander, una versione assai poco eroica".

  L'AUTORE - Angelo Del Boca (Novara, 1925), partigiano, scrittore e storico, è uno dei maggiori studiosi del colonialismo italiano (Libia, Eritrea, Etiopia, Somalia), cui ha dedicato gran parte delle proprie ricerche. Della sua composita bibliografia ricordiamo gli ultimi titoli: Italiani, brava gente? (Neri Pozza, 2005), La scelta (Neri Pozza, 2006), A un passo dalla forca (Baldini Castoldi Dalai, 2007), Il mio Novecento (Neri Pozza, 2008), La Storia negata (Interlinea, 2009).

  INDICE DELL'OPERA - Archivi, abbreviazioni e acronimi - l. La marcia su Addis Abeba - 2. L'impero sui colli fatali di Roma - 3. Vendicare la sconfitta di Adua - 4. Il veleno piove dal cielo - 5. Badoglio: dall'angoscia all'esaltazione - 6. La sfida finale a Mai Ceu - 7. Tutti innocenti, tutti assolti - Note - Indice dei nomi