Haou-Nebout. I popoli del mare Stampa E-mail

Antonella Chiappelli - Widmer Berni

Haou-Nebout. I popoli del mare

Pendragon, pagg.369, Euro 20,00

 

berni_chiappelli_haou-nebout.jpg  IL LIBRO - Con “Haou-Nebout”, gli antichi Egizi identificavano un misterioso universo di isole densamente popolate, situate nel cuore dell’Oceano. In un excursus appassionante che copre diecimila anni di storia, dal Neolitico all’Età del Ferro, gli autori di questo testo evidenziano alcune delle contraddizioni in cui è caduta la storiografia ufficiale e provocano nuovi interrogativi. Da dove giunsero i Minoici, i Troiani, i Micenei? Da dove gli Etruschi e tutti i popoli italici pre-romani? E i Filistei, i Frigi o gli stessi Egizi? Seguendo una intuizione confermata dalle acquisizioni della linguistica e della datazione al radiocarbonio, gli autori cercano di dare una risposta a queste domande, proprio a partire dallo studio del significato del termine “Haou-Nebout”. Una visione rivoluzionaria della preistoria dell’uomo che finalmente riconosce al mare e ai suoi popoli un ruolo da protagonisti nella nascita della civiltà.

 

  DAL TESTO - "Gli Indoeuropei non costituiscono una razza ma una civiltà, un insieme di culture. Molti popoli compongono questo insieme, con caratteri etnici diversissimi, che svelano un incontro e una fusione che risale alla più remota e tenebrosa notte dei tempi. È difficile definire quando avvenne la prima immigrazione poiché questo primo substrato linguistico ci è del tutto sconosciuto; quelle che noi conosciamo, le lingue indoeuropee storiche, derivano principalmente dalla parlata degli invasori più recenti, per cui si definiscono comunque indoeuropee sia la lingua attestata nel 3000 a.C., sia quella del 2000 a.C. e del 1000 a.C.: si tratta quindi di vari stadi successivi. La linguistica è in condizione di affermare che in Europa visse una serie di popoli indoeuropei che non sono quelli che emergono in epoca storica come gli occupanti di queste regioni, e tra le lingue storiche normalmente ritenute tali non ce n'è nessuna che derivi direttamente dai primi episodi di penetrazione. Residui linguistici anteriori alle invasioni storiche sono conservati nella toponomastica e nell'idronimia (nomi dei fiumi), ma la maggior parte degli esperti è convinta dell'indoeuropeità di tali fossili linguistici".

 

  GLI AUTORI - Widmer Berni, specialista in Dermatologia e Venerologia, è da sempre appassionato studioso di antiche civiltà, collezionista e studioso di numismatica classica e civiltà precolombiane.

  Antonella Chiappelli, turcologa nata ad Ankara, è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne. È impegnata nell'ambito di progetti a favore dell'intercultura e integrazione delle famiglie straniere immigrate in Italia.

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - Capitolo I. Il Neolitico - 1.1. Gli Indoeuropei - 1.2. Dal Mesolitico al Neolitico - 1.3. recenti acquisizioni e conclusioni sulla diffusione del primo Neolitico - 1.4. La diffusione del Neolitico - 1.5. Il Neolitico in Italia - 1.6. La civiltà megalitica atlantica - 1.7. Teorie e verità - 1.8. La civiltà della Dea Madre e il suo linguaggio - Capitolo II. L'Età del Bronzo - 2.1. L'Età del Bronzo (Età dello Stagno) - 2.2. I Pelasgi - 2.3. Analisi sull'origine dei popoli anatolici, diffusione luvia - 2.4. La cultura di Hatti - 2.5. I Mitanni - 2.6. L'Egitto - 2.7. Achei-Micenei - 2.8. Achei e Troiani - 2.9. I Nove Archi - 2.10. Significato del termine "Haou-Nebout" - 2.11. Il Grande Verde - 2.12. Testi universalisti - 2.13. Testi religiosi - 2.14. Gli Haou Nebout dei confini marittimi dell'Asia (i Paesi stranieri nordici) - 2.15. Rekmire - 2.16. Keftiou e le isole del Cuore del Grande Verde - 2.17. Conclusioni - Capitolo III. L'Età del Ferro - 3.1. Sintesi degli avvenimenti della fine dell'Età del Bronzo - 3.2. Probabili cause delle migrazioni dei Popoli del Mare - 3.3. L'alba dell'Età del Ferro (1220 a.C. ca.) - 3.4. Il ritorno degli Eraclidi - 3.5. La distruzione di Pilo - 3.6. Testimonianze omeriche della presenza di elementi dorici in epoca micenea - 3.7. Percorsi dei Pelasgi e dei Popoli del Mare in Mediterraneo - 3.8. Haou-Nebout, ultimo atto - 3.9. I Filistei - 3.10. L'ambigua cultura filistea - 3.11. Distribuzione dei Popoli del Mare sulle aree costiere mediorientali (il viaggio di Wen Amon) - Capitolo IV. Fra mito e storia - 4.1. Tartesso, la Tarshish biblica - 4.2. Oceano - 4.3. Gli Iperborei - 4.4. Tilak - 4.5. Sardi e Tirseni - 4.6. Dionigi di Alicarnasso - 4.7. L'impronta pelasgico-iperborea sulla fondazione di Roma - 4.8. Ancora sui Popoli del Mare, Weshesh e Danuna - 4.9. Gli Ioni - 4.10. Hiram, Tiro e la Bibbia e altri dinasti fenici - 4.11. Un'eredità dell'Haou-Nebout: l'arte orientalizzante - 4.12. "Ora marittima". Le coste del mare. Il Periplo nascosto - 4.13. L'incerta origine degli Ebrei - Capitolo V. Conclusioni - Bibliografia di riferimento