Gli altri lager |
James Bacque Gli altri lager. Nuova edizione aggiornata Mursia, pagg.408, Euro 19,00
IL LIBRO - Alla fine della Seconda guerra mondiale, almeno 4 milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all’aperto, in campi recintati dal filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in Germania ad opera degli americani nella zona da essi occupata e durò per molti mesi dopo la fine delle ostilità. L’esercito francese, che ricevette circa 630.000 prigionieri dagli americani per servirsene come manodopera in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltrattò a tal punto che non è esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti. Per quanto riguarda i campi americani, non è azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. Per la maggior parte si trattava di soldati della Wehrmacht arresisi dopo l’8 maggio 1945, ma fra loro c’erano anche donne, bambini e anziani. Queste morti furono catalogate come «Altre Perdite». Per scrivere questo testo, pubblicato per la prima volta alla fine degli anni Ottanta, l’Autore ha intervistato centinaia di ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di Parigi, Londra, Coblenza, Washington e Ottawa.
DAL TESTO - "Sembra che sotto i francesi siano aumentate le fucilazioni a caso, sebbene entrambi gli eserciti cercassero di nascondere i fatti e i dati possano risultare distorti. In ogni modo, il rapporto del tenente colonnello Barnes in aprile, «27 morti per cause non naturali» era largamente superato in una notte dagli ufficiali francesi ubriachi che, a Andernach, guidarono la loro jeep attraverso il campo ridendo e gridando mentre sparavano sui prigionieri con i loro mitragliatori Sten. Le perdite: 47 morti e 55 feriti. Un ufficiale francese rifiutò il permesso alla Croce Rossa tedesca di dar da mangiare ai prigionieri su un treno nonostante il rifornimento fosse stato già concordato tra la Croce Rossa e il comandante francese del campo. Le guardie francesi di un campo, sostenendo di aver notato un tentativo di fuga, uccisero a fucilate dieci prigionieri nei loro recinti. [...] Nel 108° Reggimento di Fanteria la violenza raggiunse tali limiti che il comandante militare della regione, il generale Billotte, su suggerimento del comandante del reggimento, tenente colonnello de Champvallier, che aveva rinunciato a cercare di disciplinare i suoi uomini, raccomandava che il reggimento venisse sciolto. "I treni che trasferivano i prigionieri dalla Germania in Francia erano talmente terribili che gli ufficiali responsabili avevano ordini permanenti di evitare soste nelle stazioni francesi, per timore che i civili potessero vedere come venivano trattati i prigionieri. L'allievo ufficiale Jean Maurice, descrisse un convoglio che comandò nel viaggiò da Hechtsheim. Maurice scriveva che era difficile tener conto dei prigionieri perché i carri ferroviari erano scoperti e il tempo era cattivo. Molte volte il treno era costretto a fermarsi nei tunnel, dove i prigionieri fuggivano dai carri. I francesi aprivano il fuoco su di loro nelle gallerie buie, uccidendone alcuni, Maurice non poteva sapere quanti, perché i corpi venivano lasciati sul posto ai cani. A Willingen, Maurice abbandonò un morto e un morente «sulla banchina della stazione»."
L'AUTORE - James Bacque, studioso e storico canadese, è autore di libri sulla Seconda guerra mondiale in cui si è occupato in particolare di ricerche sulla sorte dei civili tedeschi dopo il termine delle operazioni militari.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, del dr. Ernest F. Fischer jr. [colonnello dell'esercito degli Stati Uniti (a riposo)] - Introduzione alla prima edizione - Introduzione alla nuova edizione - Cronologia degli avvenimenti - Acronimi e abbreviazioni - Capitolo Primo. Si decide il destino della Germania - Capitolo Secondo. Senza riparo - Capitolo Terzo. Nessuna dichiarazione politica - Capitolo Quarto. La crudeltà del vincitore - Capitolo Quinto. Un'estate di fame - Capitolo Sesto. Gli aiuti vengono tenuti lontani - Capitolo Settimo. I campi della morte lenta - Capitolo Ottavo. Si distruggono le prove - Capitolo Nono. Nella casa di vetro - Capitolo Decimo. Gli inglesi e i francesi - Capitolo Undicesimo. Mito, menzogne e storia - Capitolo Dodicesimo. A cenni e mezze parole - Epilogo - Appendici - Archivi visitati - Bibliografia - Ringraziamenti - Indice dei nomi e dei luoghi |